Visualizzazione post con etichetta Tao Sincronico. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Tao Sincronico. Mostra tutti i post

martedì 22 ottobre 2013

Senso di colpa (8 di Spade)


Il senso di colpa è una delle emozioni più distruttive in cui si possa restare intrappolati. Se abbiamo fatto un torto a qualcuno oppure siamo andati contro la nostra verità, ovviamente ci sentiremo male. Ma lasciare che il senso di colpa ci travolga, vuol dire dare il benvenuto a un bel mal di testa. Finiamo per essere circondati e perseguitati da nuvole di dubbi su noi stessi e dalla sensazione di essere indegni, al punto da non riuscire più a vedere la bellezza e la gioia che la vita sta cercando di offrirci. Tutti aspiriamo a essere persone migliori: più amorevoli, più consapevoli, più aderenti alla nostra verità. Ma quando ci puniamo per i nostri fallimenti, sentendoci in colpa, possiamo restare intrappolati in un ciclo di disperazione e di impotenza che ci sottrae ogni chiarezza su di noi e sulle situazioni che stiamo affrontando. Così come sei, sei perfetto, ed è assolutamente naturale smarrirsi, una volta ogni tanto. Devi solo imparare da queste esperienze, andare oltre, e usare la lezione appresa per non rifare più lo stesso errore.

Questo momento, questo "qui e ora" è dimenticato, allorché inizi a pensare in termini di conseguire qualcosa. Quando arriva in primo piano la mente tesa alla conquista, perdi contatto col paradiso in cui ti trovi. Questo è uno degli approcci più liberatori: ti libera in questo preciso istante! Dimentica totalmente il peccato e scordati la santità - entrambe le cose sono stupide. Entrambe, unite insieme, hanno distrutto tutte le gioie dell'umanità. Il peccatore si sente in colpa, per cui ogni sua gioia va perduta. Come puoi goderti la vita, se ti senti sempre in colpa? Se continui ad andare e venire dalla chiesa per confessare errori e mancanze? E errore su errore su errore, tutta la tua vita sembra essere formata da peccati. Come puoi vivere con gioia? Diventa impossibile godersi la vita. Diventi greve, oberato da pesi: la colpa siede sul tuo petto, simile a una roccia, e ti schiaccia; non ti permette di danzare. Come potresti? Come può il senso di colpa danzare? Come può cantare? Come può la colpa amare? Come può vivere? Pertanto, colui che pensa di fare qualcosa di sbagliato è colpevole, è gravato dalla colpa, è morto prima del tempo: ha già fatto un passo nella tomba!

venerdì 27 settembre 2013

Lottare (Cavaliere di Spade)


La figura di questa carta è completamente coperta da un'armatura. È visibile solo uno sguardo infuriato e il bianco delle nocche dei pugni saldamente serrati. Se guardi da vicino l'armatura, puoi vedere che è coperta da bottoni, pronti a esplodere se qualcuno arriva anche solo a sfiorarli. Sullo sfondo vediamo un film di ombre che si agitano nella mente di questo personaggio - due figure che lottano per un castello. Un temperamento esplosivo oppure una rabbia covata a lungo spesso mascherano una profonda sensazione di sofferenza. Pensiamo che spaventando gli altri fino a farli allontanare, possiamo evitare di essere feriti ancor di più. Di fatto, avviene l'esatto opposto. Coprendo le nostre ferite impediamo loro di guarire. Menando colpi contro gli altri, impediamo a noi stessi di ottenere l'amore e il nutrimento di cui abbiamo bisogno. Se ti pare che questa descrizione ti si adatti, è tempo di smettere di lottare. C'è un'infinità d'amore a tua disposizione, se permetti che penetri dentro di te. Inizia perdonando te stesso: ne sei degno.

L'attimo prima era presente, quello successivo se n'è andato. Un istante siamo qui, quello dopo ce ne siamo andati. E per questo minuscolo istante, quanto chiasso facciamo - quanta violenza, quanta ambizione, quante lotte, conflitti, rabbia, odio. Solo per questo minuscolo attimo! Stai solo aspettando il treno, in una sala d'attesa, e fai tanto baccano: lotti, ferisci gli altri, cerchi di possedere, di fare il capo, di dominare - tutte trame politiche. E alla fine il treno arriva e te ne vai per sempre.

giovedì 12 settembre 2013

Stress (7 di Bastoni)


Quante persone conosci che, proprio in un periodo nel quale sono colme di lavoro, piene di una marea di progetti, quando hanno troppe cose in ballo, si sono d'improvviso prese l'influenza, oppure sono inciampate e finite con le ossa rotte? Esattamente questa forma di "cattivo tempismo" è ciò che la scimmietta con in mano uno spillo sta per imporre all'uomo-orchestrina qui raffigurato! La qualità di stress qui raffigurata fa visita a tutti ogni tanto, ma i perfezionisti sono i più vulnerabili. Siamo noi stessi a crearla, grazie all'idea che senza di noi non accadrebbe nulla - soprattutto nel modo in cui vorremmo noi! Ebbene, cosa ti fa pensare di essere tanto speciale? Pensi forse che il sole non sorgerà domattina se non sarai tu a dare la sveglia? Vai a fare una passeggiata, compra dei fiori, organizza una cena all'italiana - qualsiasi cosa 'senza importanza' andrà bene. Semplicemente mettiti fuori dalla portata di quella scimmietta!

Tutte le mete private sono nevrotiche. L'uomo essenziale arriva a comprendere, a sentire questo: "Io non sono separato dal Tutto, e non è necessario cercare forsennatamente un qualsiasi destino personale. Le cose accadono, il mondo si muove - chiamalo Dio... Egli sta operando. E le cose accadono in base a una propria armonia. Non è necessario che lotti o che mi sforzi; non è necessario che lotti per alcunché. Posso rilassarmi ed essere". L'uomo essenziale non è qualcuno che 'fa'. L'uomo accidentale 'fa', e di conseguenza è in ansia, è teso, stressato, angosciato, continuamente seduto su un vulcano. Il vulcano può eruttare in qualsiasi momento, poiché quest'uomo vive in un mondo di incertezze, e crede di essere sicuro e certo. Questo crea tensione nel suo essere: in cuor suo sa che nulla è certo.

martedì 27 agosto 2013

Armonia (10 di Coppe)


L'esperienza di riposare nel cuore, quando mediti, non è una cosa che possa essere afferrata o forzata. Accade naturalmente, man mano che aumenta sempre più la sintonia con i ritmi dei nostri silenzi interiori. La figura di questa carta riflette la dolcezza e la delicatezza di quest'esperienza. I delfini che emergono dal cuore e fanno un arco per tuffarsi nel terzo occhio, riflettono il divertimento e l'intelligenza che sorgono allorché siamo in grado di connetterci col cuore, e agire nel mondo partendo da lì. In questo momento, permettiti di essere più delicato e più ricettivo, perché una gioia inesprimibile ti attende proprio dietro l'angolo. Nessun altro potrà indicartela, e quando la troverai, non troverai parole per esprimerla agli altri. Eppure è lì, nelle profondità del tuo cuore, matura e pronta per essere scoperta.

Ascolta il cuore, muoviti in sintonia col cuore, a qualunque costo: Una condizione di assoluta semplicità, il cui prezzo altro non è che ogni cosa... Essere semplici è arduo, perché il suo prezzo è ogni tuo avere. Devi perdere ogni cosa, per poter essere semplice. Ecco perché la gente ha scelto di essere complessa, e si è dimenticata come fare a essere semplice. D'altro canto, solo un cuore semplice palpita di anelito divino, cammina mano nella mano con Dio. Solo un cuore semplice canta con lui in profonda armonia. Per raggiungere questo punto, dovrai scoprire il tuo cuore, il tuo anelito, il tuo vero palpito.

giovedì 18 luglio 2013

Pienezza (Asso di Denari)


Questa figura si erge solitaria, silenziosa eppure pienamente all'erta. L'essere interiore è colmo di fiori che hanno la qualità della primavera e si rigenerano dovunque egli vada. Questa fioritura interiore e l'integrità che egli prova, gli permettono di muoversi senza alcun limite. Può muoversi in qualunque direzione - all'interno o all'esterno non fa alcuna differenza poiché la sua gioia e maturità non possono essere sminuite da fattori esterni. È arrivato a un tempo in cui si può espandere e centrare - l'alone bianco che lo circonda è insieme la sua luce e la sua protezione. Tutte le esperienze della vita l'hanno condotto a questo istante di perfezione. Quando prendi questa carta, sappi che questo momento porta con sé un dono, in compenso di un duro lavoro compiuto. Ora le tue basi sono solide e la buona sorte è tua, perché sono il risultato di ciò che hai sperimentato all'interno.

La distinzione tra l'erba e la fioritura è la stessa che esiste tra te che non sai di essere un buddha, e il momento in cui scopri di essere un buddha. Di fatto, non c'è modo di essere altrimenti. Buddha è una completa fioritura, è totalmente sbocciato. I suoi fiori di loto, i suoi petali, sono giunti a pienezza... Certo, essere tu stesso pregno di primavera è di gran lunga più bello delle gocce di rugiada autunnali che scivolano dalle foglie del loto. Questa è una delle cose più belle che si possano osservare: allorché le gocce di rugiada autunnali scivolano sulle foglie del loto, e risplendono all'alba simili a vere e proprie perle. Ovviamente, si tratta dell'esperienza di un istante. Col sorger del sole, quelle gocce evaporeranno. Questa bellezza momentanea di certo non può essere paragonata all'eterna primavera del tuo essere. Ti guardi alle spalle e, per quanto lontano possa arrivare il tuo sguardo, vedi che è sempre esistita. Guardi davanti a te e, per quanto lontano possa arrivare il tuo sguardo, resti sorpreso: è il tuo stesso essere. Ovunque ti trovi sarà con te, e i fiori continueranno a piovere su di te. Questa è la primavera spirituale!

giovedì 4 luglio 2013

Pigrizia (9 di Coppe)


Il personaggio di questa carta pensa di avercela fatta, di essere arrivato. È seduto in una poltrona superimbottita, indossa occhiali da sole, un ombrellone lo protegge ulteriormente, ai piedi ha ciabattine rosa e sorseggia un drink. Non ha alcuna energia per alzarsi o per fare alcunché, perché pensa di aver già fatto. Ancora non si è voltato a guardare lo specchio incrinato alla sua destra, un chiaro segno che il luogo che crede di aver finalmente raggiunto sta per andare in frantumi, e si dissolverà presto davanti ai suoi occhi. Il messaggio di questa carta è semplice: il luogo in cui ti stai rilassando non è la tua meta finale. Il viaggio non è ancora concluso, e l'uccello bianco che si vede volare nella vastità del cielo cerca di mostrartelo. Il tuo compiacimento può essere frutto di un reale senso di realizzazione, ma ora è tempo di proseguire. Non importa quanto siano graziose le ciabattine, quanto gustoso il tuo drink; ci sono cieli e cieli infiniti che ancora aspettano di essere esplorati.

Quando sei pigro, il sapore che percepisci è negativo: semplicemente senti di non avere energie, senti di essere spento, opaco; ti senti assonnato, morto. Quando sei in uno stato di non-fare, sei pieno di energia - è un gusto estremamente positivo. Sei pieno di energia, straripi; sei radioso, ribolli, vibri; non sei assonnato, sei perfettamente consapevole; non sei morto, sei incredibilmente vivo. C'è la possibilità che la mente ti inganni: può razionalizzare la pigrizia definendola non-fare. Può dire: "Sono diventato un Maestro Zen", oppure: "Credo nel Tao", ma stai solo ingannando te stesso. Nessun altro verrà tratto in inganno dalle tue razionalizzazioni. Pertanto stai all'erta!

lunedì 17 giugno 2013

Seguire il flusso (Asso di Coppe)


La figura di questa carta è completamente rilassata e a suo agio nell'acqua, e lascia che la porti dove vuole. È padrona dell'arte di essere passivi e ricettivi, senza essere spenti e sonnacchiosi. È pienamente disponibile alle correnti della vita, e non pensa mai di dire: "Questo non mi piace", oppure: "Preferisco quell'altra strada". Ad ogni istante nella vita abbiamo la possibilità di scegliere se entrare nelle acque dell'esistenza e fluire, oppure cercare di nuotare controcorrente. Quando questa carta compare in una lettura, è un segno che adesso si è pronti a fluire, fidando nel fatto che la vita ti sosterrà nel tuo rilassamento e ti porterà esattamente dove vuoi andare. Permetti a questa sensazione di fiducia e di rilassamento di crescere sempre più; ogni cosa sta accadendo esattamente come dovrebbe.

Quando dico: "Diventa acqua", voglio dire: "Diventa un flusso". Non restare stagnante, muoviti, e muoviti come l'acqua. Lao Tzu dice: "La via del Tao è la via di un corso d'acqua". Si muove come l'acqua. Qual è il movimento dell'acqua, di un fiume? È un movimento che ha alcune splendide caratteristiche. La prima: si muove sempre verso le profondità, cerca il terreno più basso. Non è ambizioso; non aspira mai a essere il primo, vuol essere l'ultimo. Ricorda, Gesù dice: "Coloro che qui sono gli ultimi, saranno i primi nel regno di Dio". Sta parlando della via dell'acqua, o via del Tao - senza farne menzione, ma ne parla. Sii l'ultimo, non essere ambizioso. L'ambizione implica scalare, camminare in salita. L'acqua va verso il basso, cerca il terreno più basso; vuol essere una non-entità. Non vuole dichiararsi unica, eccezionale, straordinaria. Non ha alcuna idea dell'Ego.
Hougaard Malan, Magoebaskloof's Debengeni Falls
image courtesy:





VIII - TORNARE ALLE QUALITÀ NATURALI

Il sommo bene è come l'acqua: 
l'acqua ben giova alle creature e non contende,
resta nel posto che gli uomini disdegnano.
Per questo è quasi simile al Tao.
Nel ristare si adatta al terreno,
nel volere s'adatta all'abisso,
nel donare s'adatta alla carità,
nel dire s'adatta alla sincerità,
nel correggere s'adatta all'ordine,
nel servire s'adatta alla capacità,
nel muoversi s'adatta alle stagioni.
Proprio perché non contende
non viene trovata in colpa.

lunedì 3 giugno 2013

Rallentare (Cavaliere di Denari)


Il Cavaliere di Arcobaleno vuol essere un monito a ricordare che, come la tartaruga, trasportiamo con noi la nostra casa ovunque andiamo. Non c'è bisogno di affrettarsi, né occorre trovare rifugio altrove. Perfino quando ci addentriamo negli abissi delle acque dell'emozione, possiamo restare in pace con noi stessi e liberi da attaccamenti. In questo momento sei pronto a lasciar andare ogni aspettativa che hai nutrito su di te e sugli altri, e ad assumerti la responsabilità per qualsiasi illusione ti possa essere portato dietro. Non occorre fare altro che riposare nella pienezza di chi sei, in questo momento. Se desideri e speranze e sogni sfumano in lontananza, tanto meglio così. La loro scomparsa farà spazio a una nuova qualità di quiete e d'accettazione di ciò che è, e potrai dare il benvenuto a questo sviluppo come mai hai potuto fare in precedenza. Assapora questa qualità di rallentamento, di arrivare a uno stato di riposo, e riconosci il fatto che sei già a casa.

La meditazione è una sorta di medicina - il suo uso è solo momentaneo. Una volta che ne hai appresa la qualità, non occorre più che tu faccia una meditazione particolare; in quel caso la meditazione deve diffondersi in tutta la tua vita. Cammina nello Zen e siedi nello Zen. Quale sarà questa qualità? Attento, presente, gioioso, privo di motivazioni, centrato, amorevole, fluido, cammini - e il tuo camminare è una passeggiata senza meta. Amorevole, attento, presente, ti siedi, senza motivazione alcuna - non ti siedi per un motivo particolare, godi semplicemente la bellezza di sederti senza far nulla, ne godi il rilassamento, il riposo. Al termine di una lunga passeggiata, ti siedi sotto un albero e la brezza viene a rinfrescarti. Ad ogni istante si deve essere in pace con se stessi, senza cercare di migliorare, senza coltivare alcunché, senza praticare nulla. Cammina e siedi immerso nello Zen. Sia che parli o stai in silenzio, sia che ti muovi o resti immobile, l'essenza è in pace. L'essenza è in pace: questa è la parola fondamentale. L'essenza è in pace: questa è l'affermazione chiave. Fai qualsiasi cosa, ma nelle profondità di te stesso resta in pace, calmo, quieto, centrato.

giovedì 16 maggio 2013

Confronto (5 di Spade)



Chi è che ti ha detto che il bambù è più bello della quercia, o che la quercia ha più valore del bambù? Pensi che la quercia voglia avere un tronco cavo come questo bambù? O che il bambù sia invidioso perché la quercia è più grossa e le sue foglie cambiano colore in autunno? L'idea stessa che i due alberi facciano un confronto fra loro sembra ridicola, eppure sembra che noi esseri umani troviamo questa abitudine estremamente difficile da spezzare. Confrontati con quest'evidenza: ci sarà sempre qualcuno più bello, più capace, più forte, più intelligente, o apparentemente più felice di te. E, d'altra parte, esisteranno sempre persone che sono "meno" di te, sotto tutti questi punti di vista. La via per scoprire chi sei non passa per il confronto con gli altri, ma dal guardare per scoprire se stai realizzando le tue potenzialità nel modo migliore che conosci.


Il confronto produce l'inferiorità e la superiorità. Quando non fai confronti, ogni inferiorità e ogni superiorità scompaiono. In questo caso sei, esisti semplicemente. Un piccolo cespuglio o un albero maestoso - non importa, sei te stesso. Sei necessario. Un filo d'erba è necessario tanto quanto la stella più grande. Senza quel filo d'erba, Dio sarebbe meno di ciò che è. Il canto del cuculo è tanto necessario quanto un buddha; il mondo sarebbe sminuito, sarebbe meno ricco, se questo cuculo scomparisse. Guardati intorno. Ogni cosa è necessaria, e ogni cosa si completa con le altre. È un'unità organica: nessuno è superiore e nessuno è inferiore; nessuno è più in alto e nessuno è più in basso. Tutti sono incomparabilmente unici.

venerdì 19 aprile 2013

Isolamento (3 di Spade)


Nella nostra società, in particolare agli uomini viene insegnato a non piangere, ad assumere un aspetto coraggioso quando qualcosa li ferisce, e a non mostrare la loro sofferenza. Ma anche le donne possono cadere in questa trappola, e noi tutti, una volta o l'altra, possiamo aver sentito che il solo modo per sopravvivere era quello di bloccare le nostre sensazioni e le nostre emozioni, in modo da non essere più feriti. Se la nostra sofferenza è particolarmente profonda, possiamo perfino cercare di nasconderla a noi stessi. Ciò ci può raggelare, irrigidire, poiché in cuor nostro sappiamo che una lieve scalfittura nel ghiaccio libererà la ferita, ed essa tornerà a farsi sentire. Le lacrime a tinta arcobaleno che scorrono sul volto della figura, nascondono la chiave per spezzare questo isolamento gelido. Le lacrime, e solo le lacrime, hanno il potere di fondere il ghiaccio. Piangere va benissimo; non c'è ragione di vergognarsi delle proprie lacrime. Piangere ci aiuta a lasciar andare il dolore, ci permette di essere gentili con noi stessi, e alla fine ci aiuta a guarire.

Siamo infelici perché siamo troppo nel sé. Cosa significa? E cosa accade con precisione, quando siamo troppo nel sé? Puoi essere nell'esistenza, oppure puoi essere nel sé - le due cose insieme non sono possibili. Essere nel sé significa essere isolati, separati. Essere nel sé significa diventare un'isola. Essere nel sé significa aver tracciato tutt'intorno una linea di confine ben precisa; significa aver fatto una distinzione tra "questo sono io" e "questo non sono io". La definizione, il confine tra "io" e "non io" è il sé - il sé isolato. La conseguenza è che ne vieni raggelato - non fluisci più. Se fluisci, il sé non può esistere. Ecco perché le persone sono praticamente diventate pezzi di ghiaccio; non hanno né calore né amore - l'amore è calore e loro hanno paura di amare. Se fossero raggiunti dal calore, inizierebbero a sciogliersi e i confini scomparirebbero. In amore i confini scompaiono e così pure nella gioia, perché la gioia non è fredda.

martedì 9 aprile 2013

Controllo (Re di Spade)


Esiste un tempo e un luogo per il controllo, ma se lo poniamo a capo delle nostre vite, finiamo per essere totalmente rigidi. Questa figura è ingabbiata negli angoli delle piramidi che la circondano. La luce brilla e risplende dalle sue superfici lucenti, ma non penetra. È come se fosse praticamente mummificata all'interno della struttura che ha costruito intorno a sé. I pugni sono chiusi, lo sguardo è vuoto, quasi cieco. La parte inferiore del corpo, sotto la tavola, è a punta di spada, una punta tagliente che divide e separa. Il suo mondo è ordinato e perfetto, ma non è viva - non può lasciar spazio ad alcuna spontaneità o vulnerabilità. L'immagine del Re di Nuvole ci ricorda di fare un respiro profondo, allentare la cravatta e prendere le cose alla leggera. Se accadono degli errori, va bene così. Se le cose sfuggono un po' di mano, probabilmente è ciò che il dottore ha prescritto. Nella vita c'è molto, molto di più che avere tutto sotto controllo.

Le persone controllate sono sempre nervose, poiché in cuor loro è ancora nascosto un profondo subbuglio. Se non ti controlli, se fluisci, sei vivo, allora non sei nervoso. Non si pone il problema del nervosismo: ciò che accade, accade. Non hai aspettative per il futuro, non reciti, perché mai dovresti essere nervoso? Per controllare la mente si deve restare così rigidi e freddi da impedire lo scorrere nelle membra e nel corpo di qualsiasi energia vitale. Se permetti all'energia di fluire, quelle repressioni affioreranno. Ecco perché la gente ha imparato a essere fredda, a toccare gli altri senza toccarli veramente, a vedere le persone senza vederle. La gente vive in base a dei cliché: "Ciao, come stai?". Parole prive di significato che servono solo a evitare l'incontro tra due persone. Le gente non si guarda negli occhi, non si tiene per mano, non cerca di sentire l'energia dell'altro, non permette un vicendevole riversarsi nell'altro - terrorizzata, riesce a cavarsela appena, fredda e morta, chiusa in una camicia di forza.

giovedì 21 marzo 2013

Totalità (5 di Bastoni)


Queste tre donne si muovono alte nell'aere, giocando in libertà, eppure all'erta e interdipendenti. In un esercizio al trapezio, nessuno può permettersi di essere un po' assente, neppure per una frazione di secondo. Ed è questa qualità di totale attenzione al momento presente che la carta raffigura. Potremmo avere la sensazione che ci sono troppe cose da fare in una volta sola, e impantanarci nel tentativo di fare qualcosa qui e qualcosa là, anziché risolvere un compito alla volta. Oppure, forse pensiamo che il nostro compito sia noioso, perché abbiamo dimenticato che non è ciò che si fa, ma come lo si fa, ciò che conta. Sviluppare l'abilità di essere totale nel rispondere a qualsiasi cosa si presenti, così come si presenta, è uno dei doni più grandi che si possa fare a se stessi. Fai un passo alla volta nella vita, dai a ogni passo la tua completa attenzione e tutta la tua energia: questo può portare una meravigliosa vitalità nuova e creatività in tutto ciò che fai.

In ogni momento esiste la possibilità di essere totali. Qualsiasi cosa tu stia facendo, fatti assorbire così totalmente che la mente non pensa a nulla, è semplicemente lì, una pura presenza. E la totalità diventerà sempre più grande; il gusto della totalità ti renderà sempre più capace di essere totale. Inoltre, cerca di notare quando non sei totale. Quelli sono i momenti che, pian piano, dovrai lasciar perdere - quando non sei totale. Ogni volta che sei nella testa - pensi, rimugini, fai calcoli, prepari astuzie, furbizie - non sei totale. Pian piano scivola fuori da quei momenti; si tratta solo di una vecchia abitudine. Le abitudini sono dure a morire. Ma muoiono di certo - se hai costanza, muoiono.

martedì 5 marzo 2013

Comprensione (Fante di Coppe)


L'uccello raffigurato in questa carta guarda verso l'esterno da quella che sembra essere una gabbia. Non c'è una porta, e di fatto le sbarre stanno scomparendo. Le sbarre erano un'illusione, e questo tenero uccellino viene invitato a spiccare il volo dalla grazia e dalla libertà e dall'incoraggiamento degli altri. Egli sta per aprire le ali, pronto a volare per la prima volta. L'alba di una nuova comprensione - e cioè il fatto che la gabbia è sempre stata aperta, e il cielo è sempre stato presente, perché lo esplorassimo - all'inizio può farci sentire un po' scossi. Va bene così, è naturale essere un po' scossi, ma non lasciare che ciò oscuri l'opportunità di sperimentare la leggerezza e l'avventura che ti viene offerta, proprio insieme alla trepidazione. Accompagnati alla dolcezza e alla grazia che questo momento ispira. Senti dentro di te il palpito, schiudi le ali e sii libero!

Sei fuori dalla prigione, fuori dalla gabbia; puoi schiudere le ali - tutto il cielo ti appartiene. Tutte le stelle e la luna e il sole ti appartengono. Puoi scomparire nell'azzurro del trascendente, devi solo smettere di aggrapparti a questa gabbia; escine e tutto il cielo è tuo. Schiudi le ali e vola oltre il sole, come un'aquila. Nel cielo interiore, nel mondo interiore, la libertà è il valore più elevato - ogni altra cosa è secondaria, perfino la beatitudine, perfino l'estasi. Ci sono migliaia di fiori - un numero infinito - ma tutti quei fiori esistono in un clima di libertà.

martedì 12 febbraio 2013

Intensità (Cavaliere di Bastoni)


Questa figura ha assunto la forma di una freccia, che si muove con una messa a fuoco su un unico punto, come fa colui che sa con esattezza dove sta andando. Si muove così velocemente da essere diventato pura energia. Ma la sua intensità non deve essere confusa con l'energia folle che spinge le persone a guidare l'auto a velocità supersonica per arrivare prima. Questo tipo di intensità appartiene al mondo orizzontale dello spazio e del tempo; l'intensità raffigurata dal Cavaliere di Fuoco appartiene al mondo verticale del presente - è un segno che il presente è il solo momento che esiste, e questo spazio è il solo spazio. Quando agisci con l'intensità del Cavaliere di Fuoco, crei delle onde sulle acque che ti circondano: qualcuno si sentirà sollevato e rinfrescato dalla tua presenza, altri potrebbero sentirsi infastiditi o minacciati. Ma le opinioni altrui importano ben poco; in questo momento nulla ti può trattenere.

Lo Zen afferma: considera tutte le parole sublimi e i grandi insegnamenti quali tuoi nemici mortali. Evitali, poiché devi trovare la tua fonte. Non devi essere un seguace, un imitatore. Devi essere un individuo originale; devi trovare da solo la tua essenza più intima, senza guida, senza l'ausilio di testi sacri. È una notte oscura ma, sostenuto dall'intenso fuoco della ricerca, giungerai inevitabilmente all'alba. Chiunque abbia bruciato del fuoco intenso della ricerca, ha visto alla fine sorgere il sole. Gli altri si limitano a credere. Coloro che credono non sono religiosi, semplicemente evitano la grande avventura della religione, limitandosi a credere.

mercoledì 2 gennaio 2013

il Coraggio (la Forza) - VIII Major


La carta mostra un piccolo fiore selvatico che ha incontrato sulla sua strada verso la luce del giorno rocce e pietre. Circondato da un'aura di luce vivida e dorata, il fiore manifesta la maestà del proprio flebile sé. Privo di vergogna, assomiglia al sole più luminoso. Quando ci troviamo di fronte a una situazione estremamente difficile, abbiamo una scelta: possiamo provare risentimento, e cercare di trovare qualcuno o qualcosa da biasimare, scaricando così la difficoltà, oppure possiamo fronteggiare la sfida e crescere. Questo fiore ci mostra la via, in quanto la sua passione per la vita lo conduce fuori dall'oscurità, nella luce. Non ha senso lottare contro le sfide della vita, oppure cercare di evitarle o di negarle. Esistono, e se il seme deve diventare il fiore, dobbiamo passarci attraverso. Sii coraggioso in modo da crescere e diventare il fiore che sei destinato a essere.

Il seme non può sapere cosa accadrà - il seme non ha mai conosciuto il fiore. E il seme non può neppure credere di avere la potenzialità di diventare un fiore meraviglioso. Il viaggio è lungo, ed è sempre più sicuro non affrontarlo mai, poiché il sentiero è sconosciuto e nulla è garantito. Nulla può essere garantito. I rischi lungo il cammino sono infiniti, i trabocchetti in cui cadere moltissimi e il seme è al sicuro, nascosto all'interno del suo duro involucro. Eppure il seme compie degli sforzi, fa tentativi; lascia cadere il rigido guscio che rappresenta la sua sicurezza, inizia a muoversi. E subito inizia la lotta: la battaglia col terreno, con le pietre e le rocce. Il seme era duro; il germoglio sarà estremamente fragile e i pericoli saranno immensi. Per il seme non c'era pericolo, avrebbe potuto sopravvivere millenni, mentre per il germoglio i pericoli sono infiniti. Eppure si lancia verso l'ignoto, verso il sole, la fonte di luce, senza sapere dove andare, senza sapere il perché. Pesante è la croce da portare, però il seme ha un sogno, e va avanti. Il sentiero dell'uomo è simile: è arduo e richiede molto coraggio.

martedì 20 novembre 2012

Completamento (il Mondo) - XXI Major


Nella figura l'ultimo pezzo di un puzzle viene messo al suo posto, in corrispondenza del terzo occhio, il luogo della percezione interiore. Perfino nel perennemente mutevole flusso della vita ci sono momenti in cui giungiamo al completamento. In questi momenti siamo in grado di percepire l'intera figura, la somma di tutti i piccoli frammenti che hanno occupato la nostra attenzione tanto a lungo. Allorché lo schema si completa, possiamo sia essere disperati, perché non vogliamo che la situazione giunga a una fine, oppure possiamo essere riconoscenti, ed accettare il fatto che la vita è colma di molte fini e di nuovi inizi. Qualsiasi cosa abbia assorbito il tuo tempo e la tua energia, ora sta giungendo alla fine. Nel completarla, ripulirai lo spazio perché inizi qualcosa di nuovo. Usa questo intervallo per celebrare entrambe le cose: la fine del vecchio e il giungere del nuovo.

Questa è la via dello Zen, non dire mai nulla di completo. Lo si deve comprendere: è una metodologia importantissima. Non dire tutto, significa dare all'ascoltatore un'opportunità per completare ciò che si è detto. Tutte le risposte sono incomplete. Il Maestro ti ha dato soltanto una direzione... Quando avrai raggiunto il limite della sua risposta, saprai ciò che resta. In questo modo, se qualcuno cercherà di comprendere lo Zen intellettualmente, fallirà. Non si tratta di una risposta alla domanda, ma di qualcosa di più - un'indicazione della realtà stessa. La natura di buddha non è qualcosa di remoto - la tua stessa consapevolezza è la natura di buddha. E la tua consapevolezza può 'osservare' le cose che compongono il mondo. Il mondo finirà, ma lo specchio rimarrà, e rifletterà il nulla.

lunedì 5 novembre 2012

Ricettività (Regina di Coppe)


La ricettività è il femminile, la qualità ricettiva dell'acqua e delle emozioni. Le braccia della figura si levano verso l'alto per ricevere, e la donna è completamente immersa nell'acqua. Non ha testa - nessuna mente frenetica e aggressiva che ostacoli la pura ricettività. Man mano che viene colmata, essa si svuota, straripando e ricevendo ancor di più. Lo schema, o matrice, del loto che emerge da lei, rappresenta la perfetta armonia dell'universo, che diviene evidente allorché siamo in sintonia con esso. La Regina d'Acqua apre un tempo di gratitudine e di assenza di limiti e confini rispetto a qualsiasi cosa la vita porti, senza che ci siano aspettative o pretese. Né il senso del dovere, né valutazioni di merito o di ricompense sono importanti. Sensibilità, intuizione e compassione sono le qualità che risplendono in questo momento, dissolvendo ogni ostacolo che ci tiene separati gli uni dagli altri e dal Tutto.

Ascoltare è uno dei segreti chiave per entrare nel tempio di Dio. Ascoltare implica passività. Ascoltare vuol dire dimenticare se stessi completamente - solo in questo caso puoi ascoltare. Quando ascolti qualcuno attentamente, dimentichi te stesso. Se non riesci a dimenticare te stesso, non stai ascoltando. Se hai un'eccessiva consapevolezza di ciò che sei, fingi semplicemente di ascoltare, non ascolti. Puoi fare dei cenni col capo; a volte puoi dire di sì o di no, ma non stai ascoltando. Quando ascolti, diventi un semplice passaggio, una passività, una ricettività, un ventre: diventi femminile. E per arrivare a Dio si deve diventare femminili. Non puoi raggiungerlo da conquistatore, con l'aggressività di un invasore. Puoi raggiungere Dio solo... oppure sarebbe meglio dire che Dio ti può raggiungere solo quando sei ricettivo - una ricettività femminile. Quando diventi yin, una ricettività, la soglia si schiude. E tu aspetti. Ascoltare è l'arte di diventare passivi.

mercoledì 17 ottobre 2012

noi siamo il Tao (10 di Denari)


In questa carta l'umanità è raffigurata come un arcobaleno di esseri, che danzano intorno al mandala della terra, mano nella mano, gioiosi e grati per il dono della vita. Questa carta raffigura un'epoca di comunicazione, di condivisione delle ricchezze che ognuno di noi porta al Tutto. Qui non esiste alcun aggrapparsi, alcun afferrare: è un cerchio privo della paura di sentirsi inferiore o superiore. Allorché riconosciamo la fonte comune della nostra umanità, le comuni origini dei nostri sogni e delle nostre aspirazioni, delle speranze e delle paure, siamo in grado di vedere che siamo tutti uniti gli uni agli altri nel grande miracolo dell'esistenza. Quando sommiamo le nostre straordinarie ricchezze interiori per creare un tesoro d'amore e di saggezza accessibile a tutti, ecco che siamo uniti gli uni agli altri nello squisito intreccio che è la creazione eterna.


Allorché migliaia e migliaia di persone in tutto il mondo celebrano, cantano, danzano, sono estatiche, ebbre del divino, non esiste alcuna possibilità di un suicidio globale. Una tale festa e una risata così fragorosa, una simile salute mentale e un tale benessere, una tale naturalezza e una simile spontaneità, come possono permettere alla guerra di esistere? La vita ti è stata data per creare, per gioire, per rallegrarti, per celebrare. Quando piangi e ti disperi, quando sei infelice, sei solo. Quando celebri, l'intera esistenza partecipa con te. Solo nella celebrazione incontriamo l'assoluto, l'eterno. Solo celebrando andiamo oltre il cerchio della nascita e della morte.

lunedì 1 ottobre 2012

il Creatore (Re di Bastoni)


Il Maestro Zen di questa carta ha imbrigliato l'energia del fuoco ed è in grado di usarla per creare, anziché distruggere. Egli ci invita a riconoscere e a partecipare con lui alla comprensione che appartiene a coloro che hanno padroneggiato i fuochi della passione, senza reprimerli, o permettere loro di diventare distruttivi e perdere di equilibrio. È così integrato che non esiste più alcuna differenza tra chi è all'interno e chi è nel mondo esterno. Offre questo dono di comprensione e di integrazione a tutti coloro che arrivano da lui: il dono della luce creativa che scaturisce dal centro del suo essere. Il Re di Fuoco ci informa che qualsiasi cosa intraprendiamo in questo momento, con la comprensione che scaturisce dalla maturità, arricchirà le nostre vite e quelle degli altri. Usa tutte le tue capacità, qualsiasi cosa hai appreso dall'esperienza della tua vita: è tempo per te di esprimerti.

Nel mondo esistono due tipi di creatori: uno opera con gli oggetti - un poeta, un pittore opera con gli oggetti, crea qualcosa; l'altro tipo, il mistico, crea se stesso. Non lavora con gli oggetti, opera col soggetto; lavora su di sé, col proprio essere. È il vero creatore, il vero poeta, poiché fa di se stesso un capolavoro. Ognuno di voi porta in sé un capolavoro nascosto, però voi siete d'intralcio. Spostatevi, e il capolavoro verrà alla luce. Ognuno di voi è un capolavoro, perché Dio non fa nascere altro che questo: per molte vite tutti si portano dentro quel capolavoro nascosto, senza sapere chi sono, eppure tentando in superficie di diventare qualcuno. Lascia cadere l'idea di diventare qualcuno: sei già un capolavoro, non ti puoi migliorare. Devi solo arrivare a coglierlo, a conoscerlo, a realizzarlo. Dio stesso ti ha creato, non puoi migliorarti!

mercoledì 12 settembre 2012

Proiezioni (7 di Coppe)


L'uomo e la donna di questa carta sono uno di fronte all'altro e si guardano, eppure non sono in grado di vedersi chiaramente. Ognuno dei due proietta un'immagine che ha costruito nella propria mente, coprendo il volto reale della persona che sta guardando. Ognuno di noi può restare intrappolato in un film creato nella mente e proiettato sulle situazioni e sulle persone che ci circondano. Accade quando non siamo pienamente consapevoli delle nostre aspettative, dei desideri e dei giudizi e, anziché assumerne la responsabilità e riconoscerli come nostri, li attribuiamo agli altri. Una proiezione può essere diabolica o divina, disturbare o confortare; ciò nonostante resta pur sempre una proiezione - una nuvola che ci impedisce di vedere la realtà per ciò che è. Il solo modo per uscirne è riconoscere il gioco. Quando vedi sorgere in te un giudizio rispetto a un'altra persona, rivoltalo: Ciò che vedi si riferisce veramente all'altro? La tua visione è limpida, oppure è oscurata da ciò che vuoi vedere?

Al cinema, guardi lo schermo, non ti guardi mai alle spalle e il proiettore è alle tue spalle. Il film non è veramente sullo schermo; si tratta solo di una proiezione di luce e di ombre. Il film esiste solo alle tue spalle, ma tu non guardi mai in quella direzione, dove si trova il proiettore. La tua mente si trova alle spalle dell'intera proiezione, e la mente è il proiettore. Ma tu guardi sempre l'altro, perché l'altro è lo schermo. Quando sei in uno stato d'amore, l'altro sembra bello, senza confronti. Quando odi, la stessa persona sembra orribile, ma non diventi mai cosciente del fatto che la stessa persona può essere la più orribile e anche la più bella. Pertanto, il solo modo per arrivare alla verità è apprendere come essere diretti - senza intermediari - nella propria visione, come trascurare l'aiuto della mente. Questa mediazione della mente è il problema, poiché essa può creare solo sogni e poi, grazie alla tua eccitazione, il sogno inizia a sembrare realtà. Se sei troppo eccitato, sei intossicato, non sei più in te. In quel caso, qualsiasi cosa vedi non è altro che una tua proiezione. Esistono tanti mondi quante sono le menti, poiché ogni mente vive nel proprio mondo.