Come sviluppo delle idee di positivismo logico espresse dal Circolo di Vienna negli anni 20 e 30, nel 1938 iniziò negli Stati Uniti un progetto - mai completato - di una serie di monografie dedicate all'unificazione delle varie discipline scientifiche, dalla logica alla fisica alla psicologia, avendo la filosofia come principale area di unificazione.
mercoledì 6 giugno 2012
martedì 5 giugno 2012
Tao livello 5: l'ecosistema del Tao
Il livello gerarchico 5 di ecosistema - sia locale che globale - rappresenta il più alto grado di complessità di sistema.
Il termine è attribuito all'ecologo e botanico A.G. Tansley nel 1935 per definire l'insieme degli elementi viventi e non viventi che in uno stesso ambiente sono legati e tenuti in equilibrio da una serie di complesse relazioni di interdipendenza.
e, in dettaglio, per la gerarchia fisica:
e per quella ecologica:
e per quella ecologica:
Una descrizione gerarchica si può applicare a determinate parti degli ecosistemi, ad esempio per i sistemi geopolitici:
Il termine ecosistema intende descrivere la complessità della biosfera integrando speci viventi ed ambiente a tutti i livelli:
La descrizione gerarchica di un ecosistema può naturalmente essere estesa a livelli superiori a quello globale planetario e inferiori a quello fisico:
Livelli gerarchici di descrizione dal continuo spazio-tempo alle metagalassie. da: Ervin Laszlo, Introduction to Systems Philosophy, 1972 |
L'ecosistema globale terrestre è infatti chiuso per quanto riguarda la biosfera ma aperto per il livello fisico, dove il processo principale è l'irradiamento/riflessione della luce solare.
Gli ecosistemi rappresentano il livello più complesso di sistemi con storia e, come tali, richiedono per la loro comprensione l'esplicitazione della loro evoluzione in termini di tempo o di altre variabili di sistema significative; ad esempio:
Evoluzione dell'ecosistema globale in termini di dimensioni/complessità/energia di legame. da: Ervin Laszlo, L’evoluzione della complessità e l’ordine mondiale contemporaneo. |
Analogamente può essere fatto con l'evoluzione dei sistemi socio-culturali:
Stadi dell'evoluzione dei sistemi socioculturali. da: Ervin Laszlo, L’evoluzione della complessità e l’ordine mondiale contemporaneo. |
L'elevata complessità dell'ecosistema globale, che integra e racchiude quella dei livelli inferiori, porta ad alcune rilevanti caratteristiche:
Globalità e Località sistemica: livelli di zoom
A livello ecosistemico diventa naturale eseguire livelli di ingrandimento da diversi punti di vista sui sottosistemi che lo compongono, non necessariamente solo dimensionali. A qualsiasi livello di zoom si osservi un ecosistema la risultante sarà sempre un'altro ecosistema, una conseguenza del principio ologrammatico formulato da Morin per cui "non solo la parte è nel tutto, ma il tutto è nella parte. Ogni cellula è una parte di un tutto, ma il tutto è lei stessa dentro la parte. La totalità del patrimonio genetico è presente in ogni cellula individuale. La società è presente in ogni individuo."
Processi mentali degli ecosistemi
Dalla formulazione dei criteri del processo mentale di Bateson ne consegue che se in un sistema anche solo un elemento o un processo ha caratteristiche di tipo mentale allora anche tutto il sistema le presenta. Ogni ecosistema ha quindi - in senso globale - le massime caratteristiche di processi di tipo mentale.
Invarianza e Scalabilità della complessità sistemica
Le caratteristiche frattali e ologrammatiche degli ecosistemi si riflettono sul fatto che scalando entro un qualsiasi ecosistema in una qualche variabile di sistema, tipicamente la dimensione, la complessità di sistema è invariante e scala con lo scalare della dimensione. In questo senso la complessità di una singola cellula è pari a quella dell'intero ecosistema planetario, naturalmente su elementi e processi diversi.
Ad esempio, si può considerare la complessità dell'interazione tra l'ecosistema socioculturale e l'ecosistema globale:
I sistemi socioculturali in interazione con gli ecosistemi. da: Ervin Laszlo, L’evoluzione della complessità e l’ordine mondiale contemporaneo. |
nei sistemi socioculturali si può delineare il sistema economico:
Schema del sistema economico mondiale. |
ad arrivare al metabolismo del singolo individuo:
parte del sistema metabolico |
ed a quello di una singola parte di cellula:
Front and back views of a 3D model of the Golgi region in an insulin-secreting, mammalian cell. Three serial 400-nm-thick sections cut from a high pressure frozen, freeze-substituted and plastic-embedded HIT-T15 cell were reconstructed by dual axis EM tomography. Â The software package IMOD was used to model all visible objects within the resulting reconstructed volume (3.1 x 3.2 x 1.2 um3). The Golgi complex with seven cisternae (C1-C7) is at the center. Â The color coding is as follows: C1, light blue; C2, pink; C3, cherry red; C4, green; C5, dark blue; C6, gold; C7, bright red. The Golgi is displayed in the context of all surrounding organelles, vesicles, ribosomes, and microtubules: endoplasmic reticulum (ER), yellow; membrane-bound ribosomes, blue; free ribosomes, orange; microtubules, bright green; dense core vesicles, bright blue; clathrin-negative vesicles, white; clathrin-positive compartments and vesicles, bright red; clathrin-negative compartments and vesicles, purple; mitochondria, dark green. Bar, 500 nm. Image courtesy of Dr. Brad Marsh, Institute for Molecular Bioscience The University of Queensland, Brisbane, Australia. |
in tutti questi sistemi di tipo estremamente diverso la caratteristica che si preserva e rimane invariante è la complessità di sistema, che scala con le dimensioni del sistema.
Tramatura della complessità
L'invarianza della complessità con la dimensione di sistema è ben delineato dall'etimologia del termine complesso, che deriva da complexus, ovvero "con intrecci", "intrecciata". La "trama" o "tramatura" della complessità risulta evidente scalando dimensionalmente sui livelli di zoom fisici fino al livello subatomico:
parte di tramatura di un tappeto iraniano; scala circa 50 cm. |
Immagine al microscopio ottico tramite fluorescenza e luce polarizzata di fibre di tappeto; zoom 20X |
Immagine SEM colorata di fibre di seta; zoom 220X |
Immagine SEM colorata di fibre di seta; zoom 1300X |
STM images of a single molecule before (left) and of a molecular chain (right) after the formation of intermolecular covalent bonds by “on-surface-synthesis”. The chemical structures of the initial building block and the chain are indicated. scala 2 nm Fritz-Haber-Institut der Max-Planck-Gesellschaft- Department of Physical Chemistry
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lunedì 4 giugno 2012
giovedì 31 maggio 2012
il Te del Tao: XXXIX - UNIFORMARSI AL FONDAMENTO
XXXIX - UNIFORMARSI AL FONDAMENTO
In principio questi ottenner l'Uno:
il Cielo l'ottenne e per esso fu puro,
la Terra l'ottenne e per esso fu tranquilla,
gli esseri sovrannaturali l'ottennero
e per esso furono potenti,
la valle l'ottenne e per esso fu ricolma,
le creature l'ottennero e per esso vissero,
principi e sovrani l'ottennero
e per esso furon retti nel governare il mondo.
Costoro ne furono resi perfetti.
Se il Cielo non fosse puro per esso
temerebbe di squarciarsi,
se la Terra non fosse tranquilla per esso
temerebbe di fendersi,
se gli esseri sovrannaturali non fossero potenti per esso
temerebbero d'annullarsi,
se la valle non fosse ricolma per esso
temerebbe d'inaridirsi,
se le creature non vivessero per esso
temerebbero di spegnersi,
se principi e sovrani non fossero nobili e alti per esso
temerebbero di cadere.
Il nobile ha per fondamento il vile,
l'alto ha per basamento il basso.
Perciò quando principi e sovrani chiamano sé stessi
l'orfano, lo scarso di virtù, l'incapace,
non è perché considerano lor fondamento il vile?
Ahimé, no!
Quando hai finito d'enumerare le parti del carro
ancor non hai il carro.
Non voler essere pregiato come giada
né spregiato come pietra.
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Tao
thick as a Taobrick
Really don't mind if you sit this one out.
My words but a whisper your deafness a SHOUT.
I may make you feel but I can't make you think.
Your sperm's in the gutter your love's in the sink.
So you ride yourselves over the fields and
you make all your animal deals and
your wise men don't know how it feels to be thick as a brick.
And the sand-castle virtues are all swept away
in the tidal destruction the moral melee.
The elastic retreat rings the close of play
as the last wave uncovers the newfangled way.
But your new shoes are worn at the heels
and your suntan does rapidly peel
and your wise men don't know how it feels
to be thick as a brick.
And the love that I feel is so far away:
I'm a bad dream that I just had today
and you shake your head and say it's a shame.
Spin me back down the years and the days of my youth.
Draw the lace and black curtains and shut out the whole truth.
Spin me down the long ages: let them sing the song.
See there! A son is born and we pronounce him fit to fight.
There are black-heads on his shoulders, and he pees himself in the night.
We'll make a man of him, put him to trade
teach him to play Monopoly and how to sing in the rain.
The Poet and the Painter casting shadows on the water
as the sun plays on the infantry returning from the sea.
The do-er and the thinker: no allowance for the other
as the failing light illuminates the mercenary's creed.
The home fire burning: the kettle almost boiling
but the master of the house is far away.
The horses stamping, their warm breath clouding
in the sharp and frosty morning of the day.
And the poet lifts his pen while the soldier sheaths his sword.
And the youngest of the family is moving with authority.
Building castles by the sea, he dares the tardy tide to wash them all aside.
The cattle quietly grazing at the grass down by the river
where the swelling mountain water moves onward to the sea:
the builder of the castles renews the age-old purpose
and contemplates the milking girl whose offer is his need.
The young men of the household have all gone into service
and are not to be expected for a year.
The innocent young master - thoughts moving ever faster -
has formed the plan to change the man he seems.
And the poet sheaths his pen while the soldier lifts his sword.
And the oldest of the family is moving with authority.
Coming from across the sea, he challenges the son who puts him to the run.
What do you do when the old man's gone - do you want to be him?
And your real self sings the song. Do you want to free him?
No one to help you get up steam
and the whirlpool turns you `way off-beam.
LATER.
I've come down from the upper class to mend your rotten ways.
My father was a man-of-power whom everyone obeyed.
So come on all you criminals! I've got to put you straight
just like I did with my old man twenty years too late.
Your bread and water's going cold.
Your hair is too short and neat.
I'll judge you all and make damn sure that no-one judges me.
You curl your toes in fun as you smile at everyone,
you meet the stares, you're unaware that your doings aren't done.
And you laugh most ruthlessly as you tell us what not to be.
But how are we supposed to see where we should run?
I see you shuffle in the courtroom with
your rings upon your fingers
and your downy little sidies
and your silver-buckle shoes.
Playing at the hard case,
you follow the example of the comic-paper idol
who lets you bend the rules.
So!
Come on ye childhood heroes!
Won't you rise up from the pages of your comic-books
your super crooks
and show us all the way.
Well! Make your will and testament.
Won't you? Join your local government.
We'll have Superman for president
let Robin save the day.
You put your bet on number one and it comes up every time.
The other kids have all backed down and they put you first in line.
And so you finally ask yourself just how big you are
and take your place in a wiser world of bigger motor cars.
And you wonder who to call on.
So! Where the hell was Biggles when you needed him last Saturday?
And where were all the sportsmen who always pulled you though?
They're all resting down in Cornwall
writing up their memoirs for a paper-back edition
of the Boy Scout Manual.
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martedì 29 maggio 2012
gioco e fantasia del Tao - 18-20
18. Le funzioni e gli usi comuni dell'inquadramento psicologico possono essere ora elencati e illustrati facendo riferimento alle analogie le cui limitazioni sono state indicate nel paragrafo precedente:
a) Gli inquadramenti psicologici sono esclusivi, cioè l'inclusione di certi messaggi (o azioni significative) fa sì che certi altri messaggi ne siano esclusi.
b) Gli inquadramenti psicologici sono inclusivi, cioè l'esclusione di certi messaggi fa sì che certi altri vi siano inclusi.
Dal punto di vista della teoria degli insiemi, queste due funzioni coincidono, ma dal punto di vista della psicologia è necessario elencarle separatamente. La cornice intorno a un quadro, se la si considera come un messaggio inteso a ordinare o organizzare la percezione dell'osservatore, dice: «Bada a ciò che è all'interno e non badare a ciò che è all'esterno». Figura e sfondo, così come questi termini sono usati dagli psicologi della Gestalt, non sono tra loro in relazione simmetrica come l'insieme e il suo complemento nella teoria degli insiemi: la percezione dello sfondo dev' essere positivamente inibita e la percezione della figura (in questo caso, del quadro) dev'essere positivamente esaltata.
c) Gli inquadramenti psicologici sono collegati a ciò che abbiamo chiamato «premesse». La cornice di un quadro dice all'osservatore che nell'interpretare il quadro egli non deve impiegare lo stesso tipo di ragionamento che potrebbe impiegare per interpretare la carta da parati esterna alla cornice. Ovvero, in termini dell'analogia con la teoria degli insiemi, i messaggi racchiusi nella curva immaginaria sono definiti come membri di una classe in quanto essi condividono premesse comuni o godono di mutua rilevanza. Con ciò l'inquadramento stesso diviene parte del sistema delle premesse. O l'inquadramento, come nel caso del gioco, è implicato nella valutazione dei messaggi che contiene, oppure semplicemente assiste la mente dell' osservatore nella comprensione dei messaggi contenuti, ricordandogli che questi messaggi sono mutuamente rilevanti e che i messaggi fuori di quell'inquadramento possono essere ignorati.
d) Nel senso del paragrafo precedente, un inquadramento è metacomunicativo. Qualunque messaggio, che in modo esplicito o implicito definisca un inquadramento, ipso facto fornisce a chi lo riceve istruzioni o assistenza nel suo tentativo di comprenderne i messaggi contenuti.
e) Vale anche !'inverso di d): ogni messaggio metacomunicativo o metalinguistico definisce, in modo esplicito o implicito, l'insieme dei messaggi su cui comunica, cioè ogni messaggio metacomunicativo è, o definisce, un inquadramento psicologico. Ciò ad esempio è molto evidente a proposito di quei piccoli segnali metacomunicativi che sono i segni di punteggiatura in un messaggio scritto, ma vale egualmente per messaggi metacomunicativi complessi quali la definizione che lo psichiatra fornisce della parte terapeutica che egli stesso sostiene: in termini di questa definizione devono essere interpretati i suoi contributi all'intera massa di messaggi scambiati durante la terapia.
f) È necessario considerare la relazione tra inquadramento psicologico e Gestalt percettiva, e qui torna utile l'analogia con la cornice del quadro.
In un dipinto di Rouault o di Blake, delle figure umane e degli altri oggetti rappresentati sono tracciati i contorni: «I savi vedono i contorni e perciò li disegnano". Ma all'esterno di queste linee che delimitano la Gestalt percettiva o «figura», c'è uno sfondo o «fondo» che a sua volta è limitato dalla cornice del quadro.
Analogamente, nei diagrammi della teoria degli insiemi l'insieme universale, dentro cui sono tracciati gli insiemi minori, è a sua volta racchiuso in una cornice. Questo doppio incorniciamento, crediamo, non è semplicemente una questione di «cornici dentro cornici», ma un'indicazione che i processi mentali somigliano alla logica nell'aver bisogno di una cornice esterna per delimitare lo sfondo contro cui le figure devono essere percepite. Questo bisogno spesso non è soddisfatto, come capita per certe sculture nella vetrina di un robivecchi, ma ciò provoca un senso di disagio. Noi facciamo l'ipotesi che il bisogno di questo limite esterno per lo sfondo sia connesso a una certa inclinazione a evitare i paradossi dell'astrazione. Quando viene definita una classe logica, o una famiglia di oggetti - per esempio la classe delle scatole di fiammiferi -, è necessario delimitare la classe di oggetti che devono essere esclusi; in questo caso, tutte le cose che non sono scatole di fiammiferi. Ma gli oggetti che devono essere inclusi nell'insieme di sfondo devono essere del medesimo grado di astrazione, cioè dello stesso 'tipo logico', di quelli contenuti nell'insieme stesso. In particolare, se si vogliono evitare paradossi, la 'classe delle scatole di fiammiferi' e la 'classe delle non-scatole di fiammiferi' non devono essere considerate elementi della classe delle non-scatole di fiammiferi (anche se è chiaro che questi due oggetti non sono scatole di fiammiferi). Nessun insieme può essere elemento di se stesso. La cornice del quadro, allora, poiché delimita uno sfondo, è qui considerata come rappresentazione esteriore di un inquadramento psicologico di tipo molto particolare e importante, di una cornice cioè la cui funzione è quella di delimitare un tipo logico. In effetti è questo il significato di ciò che si è detto sopra, che la cornice del quadro è per l'osservatore un'istruzione a non estendere le premesse che vigono tra le figure dentro il quadro alla carta da parati che gli sta dietro. Tuttavia è proprio questo tipo di cornice che fa scaturire il paradosso. La regola per evitare i paradossi esige che gli oggetti esterni a qualunque curva chiusa siano dello stesso tipo logico di quelli interni, ma la cornice del quadro, come si è analizzato sopra, è una linea che separa oggetti di un tipo logico da oggetti di un altro tipo. È interessante osservare di passaggio che non si può enunciare la regola di Russell senza contraddinirla: Russell richiede che tutti gli oggetti di tipo logico inappropriato siano esclusi (mediante una curva immaginaria) dallo sfondo di qualsiasi classe; cioè egli pretende che si tracci una curva immaginaria proprio del tipo che egli vieta.
19. Tutta questa faccenda di cornici e paradossi può essere illustrata in termini di comportamento animale, nel quale si possono riconoscere o dedurre tre tipi di messaggio: a) messaggi della specie che qui chiamiamo segni di umore; b) messaggi che simulano segni di umore (nel gioco, nella minaccia,nell'istrionismo, ecc.); e c) messaggi che permettono al ricevente di distinguere tra segni di umore e gli altri segni che gli somigliano. Il messaggio' Questo è gioco' è del terzo tipo; esso informa il ricevente che certe mordicchiature e altre azioni significative non sono messaggi del primo tipo.
Il messaggio 'Questo è gioco' istituisce dunque un inquadramento del tipo che fa scaturire facilmente un paradosso: è un tentativo di distinguere o di tracciare una linea tra categorie di tipo logico diverso.
20. Questa discussione sul gioco e sugli inquadramenti psicologici instaura una sorta di costellazione (o sistema di relazioni) triadica fra i messaggi. Un esempio di tale costellazione è stato analizzato al paragrafo ..., tuttavia è evidente che costellazioni di questo tipo non s'incontrano solo a livello non-umano, ma anche nella molto più complessa comunicazione tra esseri umani. Così una fantasia o un mito possono simulare una narrazione enunciativa e per discriminare tra questi due tipi di discorso gli uomini usano messaggi che istituiscono cornici, e così via.
a) Gli inquadramenti psicologici sono esclusivi, cioè l'inclusione di certi messaggi (o azioni significative) fa sì che certi altri messaggi ne siano esclusi.
b) Gli inquadramenti psicologici sono inclusivi, cioè l'esclusione di certi messaggi fa sì che certi altri vi siano inclusi.
Dal punto di vista della teoria degli insiemi, queste due funzioni coincidono, ma dal punto di vista della psicologia è necessario elencarle separatamente. La cornice intorno a un quadro, se la si considera come un messaggio inteso a ordinare o organizzare la percezione dell'osservatore, dice: «Bada a ciò che è all'interno e non badare a ciò che è all'esterno». Figura e sfondo, così come questi termini sono usati dagli psicologi della Gestalt, non sono tra loro in relazione simmetrica come l'insieme e il suo complemento nella teoria degli insiemi: la percezione dello sfondo dev' essere positivamente inibita e la percezione della figura (in questo caso, del quadro) dev'essere positivamente esaltata.
c) Gli inquadramenti psicologici sono collegati a ciò che abbiamo chiamato «premesse». La cornice di un quadro dice all'osservatore che nell'interpretare il quadro egli non deve impiegare lo stesso tipo di ragionamento che potrebbe impiegare per interpretare la carta da parati esterna alla cornice. Ovvero, in termini dell'analogia con la teoria degli insiemi, i messaggi racchiusi nella curva immaginaria sono definiti come membri di una classe in quanto essi condividono premesse comuni o godono di mutua rilevanza. Con ciò l'inquadramento stesso diviene parte del sistema delle premesse. O l'inquadramento, come nel caso del gioco, è implicato nella valutazione dei messaggi che contiene, oppure semplicemente assiste la mente dell' osservatore nella comprensione dei messaggi contenuti, ricordandogli che questi messaggi sono mutuamente rilevanti e che i messaggi fuori di quell'inquadramento possono essere ignorati.
d) Nel senso del paragrafo precedente, un inquadramento è metacomunicativo. Qualunque messaggio, che in modo esplicito o implicito definisca un inquadramento, ipso facto fornisce a chi lo riceve istruzioni o assistenza nel suo tentativo di comprenderne i messaggi contenuti.
e) Vale anche !'inverso di d): ogni messaggio metacomunicativo o metalinguistico definisce, in modo esplicito o implicito, l'insieme dei messaggi su cui comunica, cioè ogni messaggio metacomunicativo è, o definisce, un inquadramento psicologico. Ciò ad esempio è molto evidente a proposito di quei piccoli segnali metacomunicativi che sono i segni di punteggiatura in un messaggio scritto, ma vale egualmente per messaggi metacomunicativi complessi quali la definizione che lo psichiatra fornisce della parte terapeutica che egli stesso sostiene: in termini di questa definizione devono essere interpretati i suoi contributi all'intera massa di messaggi scambiati durante la terapia.
f) È necessario considerare la relazione tra inquadramento psicologico e Gestalt percettiva, e qui torna utile l'analogia con la cornice del quadro.
Georges Rouault (1871-1958) Our Lady of the Fields circa 1920-1939. Oil on paper, mounted on canvas. 74.3 × 61.6 cm. Courtesy of the Dayton Art Institute,Dayton, Ohio |
William Blake (1757–1827) The Stygian Lake, with the Ireful Sinners Fighting 1824 - 1827 pen, ink and watercolour over pencil National Gallery of Victoria |
19. Tutta questa faccenda di cornici e paradossi può essere illustrata in termini di comportamento animale, nel quale si possono riconoscere o dedurre tre tipi di messaggio: a) messaggi della specie che qui chiamiamo segni di umore; b) messaggi che simulano segni di umore (nel gioco, nella minaccia,nell'istrionismo, ecc.); e c) messaggi che permettono al ricevente di distinguere tra segni di umore e gli altri segni che gli somigliano. Il messaggio' Questo è gioco' è del terzo tipo; esso informa il ricevente che certe mordicchiature e altre azioni significative non sono messaggi del primo tipo.
Il messaggio 'Questo è gioco' istituisce dunque un inquadramento del tipo che fa scaturire facilmente un paradosso: è un tentativo di distinguere o di tracciare una linea tra categorie di tipo logico diverso.
20. Questa discussione sul gioco e sugli inquadramenti psicologici instaura una sorta di costellazione (o sistema di relazioni) triadica fra i messaggi. Un esempio di tale costellazione è stato analizzato al paragrafo ..., tuttavia è evidente che costellazioni di questo tipo non s'incontrano solo a livello non-umano, ma anche nella molto più complessa comunicazione tra esseri umani. Così una fantasia o un mito possono simulare una narrazione enunciativa e per discriminare tra questi due tipi di discorso gli uomini usano messaggi che istituiscono cornici, e così via.
(A Theory of Play and Fantasy, 1954) - 17
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