martedì 20 dicembre 2011

Nice che dice del Tao? Boh?!



1

Da quanto tempo ormai
siedi sulla tua sventura?
Attento! tu mi covi ancora
un uovo,
un uovo di basilisco
dal tuo lungo rantolo.

Come - Zarathustra striscia lungo la montagna? -

Diffidente, ulcerato, cupo,
un lungo guatatore - ,
ma improvviso un lampo,
chiaro, terribile, uno schianto dall'abisso verso il cielo: - alla montagna stessa si scuotono
i visceri...

Dove odio e fulmine
divennero uno, una maledizione- ,
abita ora sulle montagne l'ira di Zarathustra,
una nube di tempesta che striscia per la sua via.

Si rimpiatti chi ha un'ultima coperta!
A letto voi delicati!
Ora rombano tuoni sulle volte,
ora trema quanto è muro e trave,
ora guizzano lampi e verità gialle di zolfo -
Zarathustra maledice...

2

Questa moneta,
con cui tutto il mondo paga,
gloria - ,
con i guanti tocco questa moneta,
con nausea la calpesto sotto di me.

Chi vuol essere pagato?
Chi si fa comprare...
Chi è in vendita acciuffa
con grasse mani questo clingclang della gloria per tutti!

- Li vuoi comprare?

Si fanno tutti comprare.
Ma offri molto!
fa' tintinnare una grossa scarsella!
- se no li rafforzi,
se no rafforzi la loro virtù...

Sono tutti virtuosi.
Gloria e virtù - fanno rima
Finché vive
il mondo paga il blabla della virtù
col cracra della gloria -,
il mondo vive di questo chiasso...

Davanti a tutti i virtuosi
voglio essere
debitore della colpa,
chiamarmi colpevole di ogni grande colpa!
Davanti a tutte le bocche sonore della gloria
la mia ambizione mi vuole verme -,
fra questa gente mi garba
essere l'infimo...

Questa moneta, con cui
tutto il mondo paga,
gloria - ,
con i guanti tocco questa moneta,
con nausea la calpesto sotto di me.

3

Silenzio! -
Di grandi cose - io vedo grande! -
si deve tacere
o dire grande:
di' grande, mia incantata saggezza!

Io vedo in alto -
là si rivoltano mari di luce:
o notte, o silenzio, o chiasso di quiete mortale!...
Io vedo un segno -,
dalla più lontana lontananza
cala lenta su di me una costellazione scintillante...

4

Supremo astro dell'essere!
Tavola di eterne figure!
Tu vieni a me? -
Ciò che nessuno ha scorto,
la tua muta bellezza -
come? non fugge davanti ai miei sguardi?

Stemma della necessità!
Tavola di eterne figure!
- ma tu già lo sai:
ciò che tutti odiano,
ciò che solo io amo,
che tu sei eterno!
che tu sei necessario!

Il mio amore si accende
in eterno solo della necessità.

Stemma della necessità!
Supremo astro dell'essere!
- mai raggiunto da desiderio, mai macchiato da no,
eterno sì dell'essere,
sono il tuo sì in eterno:
perché io ti amo, o eternità!- -

1927


















gioco e fantasia del Tao - 5

Buddhabrot
5. Un problema collegato a questo nell'evoluzione della comunicazione riguarda l'origine di ciò che Korzybski ha chiamato la relazione mappa-territorio: il fatto che un messaggio, di qualunque genere, non consiste degli oggetti che esso denota ("La parola 'gatto' non ci può graffiare"). Il linguaggio, piuttosto, sta con gli oggetti che denota in una relazione paragonabile a quella esistente tra la mappa e il territorio. La comunicazione enunciativa, così come si presenta a livello umano, è possibile solo in seguito allo sviluppo di un insieme complesso di regole metalinguistiche (ma non verbalizzate) che governano le relazioni tra parole e proposizioni da una parte e oggetti ed eventi dall'altra. È quindi opportuno indagare sull' evoluzione di tali regole metalinguistiche e/o metacomunicative a un livello preumano e pre-verbale.
Da ciò che si è detto fin qui risulta che il gioco è un fenomeno  in cui le azioni di 'gioco' sono collegate a, o denotano, altre azioni di 'non gioco'. Di conseguenza, nel gioco ci s'imbatte in un esempio di segnali che stanno per altri eventi, e quindi risulta chiaro che l'evoluzione del gioco può essere stata una tappa importante nell'evoluzione della comunicazione. 


(A Theory of Play and Fantasy, 1954) - 4

lunedì 19 dicembre 2011

aria di Tao


i nodi del Tao

Un approccio originale al tema dell'interazione umana nei gruppi familiari, in particolare schizofrenogenici, influenzato ma non direttamente connesso al modello sistemico-relazionale, fu sviluppato dal 1964 da Ronald D. Laing presso il Tavistock Institute and Clinic a Londra.
























La sua posizione epistemologica è ben esemplificata da questo brano tratto da "La politica dell'esperienza", del 1967:

"La caratteristica specificatamente umana dei raggruppamenti sociali umani può essere sfruttata per rappresentarli come sistemi disumani. Tutti coloro che cercano di controllare il comportamento di un gran numero di altre persone lavorano con l’esperienza di quelle altre persone. Una volta che le persone hanno sperimentato una certa situazione in maniera simile, ci si può aspettare che reagiscano in maniere simili. Mettete gli individui in condizione di volere la stessa cosa, di odiare le stesse cose, sentirsi trattati alla stessa maniera, e il loro comportamento sarà prigioniero. Avrete i vostri consumatori o la vostra carne da cannone. Diffondete l’idea dei Neri come subumani o dei Bianchi come viziosi e decadenti, e i comportamenti posso essere manovrati in maniera conseguente...

L’inerzia dei raggruppamenti sociali umani, tuttavia, sebbene possa apparire come la negazione autentica della prassi, è in effetti nient’altro che il prodotto della prassi. L’inerzia di gruppo può essere soltanto strumento di mistificazione in quanto considerata come parte del ‘naturale ordine delle cose’. L’abuso ideologico di una tale idea è ovvio. Serve evidentemente gli interessi di coloro il cui interesse è avere gente che crede che lo status quo sia voluto dall’’ordine naturale’. Per volere divino o ‘cause naturali’ ... Il gruppo diviene una macchina e si dimentica che è una macchina fatta di esseri umani e che la macchina è fatta dai medesimi uomini. E’completamente difforme da una macchina costruita dall’uomo che può avere un’esistenza propria. Il gruppo è l’uomo stesso che cerca sè stesso nei modelli e nei livelli, assumendo e assegnando differenti energie, funzioni, ruoli, obblighi, diritti ecc.
"

Laing sintetizzò in modo originale i suoi decenni di lavoro con le famiglie in due piccoli testi, del 1970 e 1976, estremamente significativi:


















"Le raffigurazioni qui delineate non sono ancora state classificate da un Linneo dell’asservimento umano. Potrà darsi che siano tutte stranamente familiari.
In queste pagine mi sono limitato a esporre solo alcune di quelle di cui sono stato effettivamente testimone. Le parole che vengono alla mente per designarle sono: nodi, grovigli, garbugli, impasses, sconnessioni, circoli viziosi, vincoli.
Avrei potuto tenermi più aderente ai dati "grezzi" in cui queste raffigurazioni appaiono. Avrei potuto distillarle ulteriormente portandole verso un calcolo logico-matematico astratto. Spero che non siano schematizzate al punto che non si possa risalire a quelle situazioni specifiche da cui provengono; e che siano tuttavia sufficientemente indipendenti di "contenuto" da poter intuire la definitiva eleganza formale in queste orditure della maya." 

R.D.L., Aprile 1969

माया


Stanno giocando a un gioco.
Stanno giocando a non giocare a un gioco.
se mostro loro che li vedo giocare,
infrangerò le regole e mi puniranno.
Devo giocare al loro gioco, di non vedere che vedo il gioco.

Non si stanno divertendo.
Non mi diverto se loro non si divertono.
Se faccio in modo che si divertano, allora potrò divertirmi con loro.
Far sì che si divertano, non è un divertimento. E’ duro lavoro.
Potrò divertirmi a scoprire perché non si divertono.
Non sono tenuto a divertirmi nel cercar di capire il perché
non si divertono.
Ma vi è persino del divertimento nel far sembrare loro che non
mi diverta a scoprire perché non si divertono.

Una bimba si avvicina e dice: divertiamoci.
Ma divertirsi è uno spreco di tempo, perché non
serve a farsi un’idea del perché non si divertono.

Come osate divertirvi quando il Cristo è morto sulla Croce per voi!
Si stava forse divertendo Lui?

E’ nostro dovere allevare i nostri figli ad amarci,
onorarci ed obbedirci.
Se non lo fanno, dovranno essere puniti,
altrimenti non compiremmo il nostro dovere.

Se cresceranno amandoci, onorandoci ed obbedendoci
saremo stati benedetti per averli allevati bene.

Se cresceranno senza amarci, onorarci e obbedirci
li avremo allevati bene
oppure no:
se l’abbiamo fatto
ci dev’essere qualcosa in loro che non va;
se non l’abbiamo fatto
c’è qualcosa in noi che non va.

Un figlio dovrebbe rispettare suo padre
non dovrebbe essere necessario insegnargli a rispettare suo padre
è qualcosa di naturale
è così che ho allevato mio figlio comunque.

Certo un padre dev’esser degno di rispetto
può giocarsi il rispetto d suo figlio
ma spero almeno che mio figlio mi rispetterà, se
non altro per averlo lasciato libero di rispettarmi o no.

Essere gentili è bene. Essere crudeli è male.

E’ male pensare che mia madre sia crudele con me, quindi

                                                                                         cattiva.

Mia madre è crudele con me
ma è crudele solo per essere gentile
perché ho pensato che fosse crudele quando
è stata crudele
a punirmi
perché sono stato crudele con lei
a pensare che era stata crudele con me
a punirmi
per aver pensato che fosse crudele
a punirmi
per aver pensato…

Sei crudele
a farmi sentir cattivo a pensare
di essere crudele a farti sentire crudele
col sentirmi cattivo che tu possa essere così crudele
da pensare
che non ti voglia bene, quando sai che te ne
voglio.

Se non sai che te ne voglio ci dev’essere qualcosa in te
che non va.

ferisce Giovanni
pensare
che Maria pensi che lui la ferisca
col sentirsi (lui) ferito
a pensare
che lei pensi che lui la ferisca
facendola sentire colpevole
nel ferirlo
pensando (lei)
che lui la ferisca
con l’essere (lui) ferito
a pensare
che lei pensi che lui la ferisca
per il fatto che

da capo sine fine

Un dito addita la luna

Mettete l’espressone
un dito addita la luna, tra parentesi
(un dito addita la luna)
L’asserzione:
"un dito addita la luna è tra parentesi"
è un tentativo di dire che tutto ciò che è nella parentesi
(                                                                )

Io lo faccio
ciò che io faccio è
l’io che lo fa
l’io che lo fa è
ciò che io faccio
ciò che fa l’io che lo fa
è nel fare l’io che lo faccia
io sono fatto da ciò che io faccio
nel farlo

Si ha paura
di me che ha paura
di me che ha paura
di me che ha paura
Forse si può parlare di immagini riflesse

Sebbene innumerevoli esseri siano stati condotti al Nirvana
nessun essere è stato condotto al Nirvana

Prima che si passi la porta
si può anche non essere consci che c’è una porta
Si può pensare che c’è una porta da attraversare
e cercarla a lungo
senza trovarla
La si può trovare e
può darsi che non si apra
Se si apre si può attraversarla
Nell’attraversarla
si vedeche la porta che si è attraversata
era l’io che l’ha attraversata
nessuno ha attraversato la porta
non c’era porta da attraversare
nessuno ha mai trovato una porta
nessuno ha mai compreso che mai c’è stata porta.

Se non so di non sapere
penso di sapere
Se non so di sapere
penso di non sapere

Potranno Giovanni e Maria
impauriti che l’uno e l’altra non siano
impauriti

essere

impauriti che l’uno e l’altra siano impauriti, e

finalmente,

non essere impauriti che l’uno e l’altra non

siano impauriti?

Tutto in tutti
Ciascun uomo in tutti gli uomini
tutti gli uomini in ciascun uomo

Tutto l’essere in ciascun essere
Ciascun essere in tutto l’essere

Tutte le cose in ciascuna cosa
Ciascuna cosa in tutte le cose

Tutte le distinzioni sono mente, con la mente, nella
mente, della mente
Niente distinzioni niente mente per distinguere



Ronald David Laing 
(Glasgow, 7 ottobre 1927 – Saint-Tropez, 23 agosto 1989)




gerarchia aggrovigliata del Tao

M.C. Escher, Print Gallery, 1956, lithograph
Douglas Hofstadter nel suo libro ha messo in evidenza come un esempio straordinariamente bello e tuttavia allo stesso tempo inquietante di Strano Anello è dato dalla litografia di Escher "Gallerie di Stampe" del 1956, dove tutti i livelli rappresentativi si intersecano in un vortice autoreferenziale.

Diagramma astratto di Galleria di Stampe di M. C. Escher

Una versione ridotta della figura precedente

ulteriore riduzione della figura

un altro modo di ridurre la figura

giovedì 15 dicembre 2011

il Te del Tao: XXXII - LA VIRTÙ DEL SANTO


XXXII - LA VIRTÙ DEL SANTO
Il Tao in eterno è senza nome,
è grezzo per quanto minimo sia,
nessuno al mondo è capace di fargli da ministro.
Se principi e sovrani fossero capaci di attenervisi,
le diecimila crature da sé si sottometterebbero,
il Cielo in mutuo accordo con la Terra
farebbe discendere soave rugiada
e il popolo, senza alcuno che lo comandi,
da sé troverebbe il giusto assetto.
Quando si cominciò ad intagliare
si ebbero i nomi.
Tutto quello che ha nome viene trattato come proprio,
perciò sappi contenerti.
Chi sa contenersi
può non correre pericolo.
Paragona la presenza del Tao nel mondo
ai fiumi e ai mari cui accorrono rivi e valli.

red Tao rain


Growing Up Tour, Milano, 2003

red rain is coming down
red rain
red rain is pouring down
pouring down all over me

I am standing up at the water's edge in my dream
I cannot make a single sound as you scream
it can't be that cold, the ground is still warm to touch
this place is so quiet, sensing that storm
...
well I've seen them buried in a sheltered place in this town
they tell you that this rain can sting, and look down
there is no blood around see no sign of pain
hay ay ay no pain
seeing no red at all, see no rain
...
red rain
putting the pressure on much harder now
to return again and again
just let the red rain splash you
let the rain fall on your skin
I come to you defences down
with the trust of a child

red rain is coming down
red rain
red rain is pouring down
pouring down all over me
and I can't watch any more
no more denial

it's so hard to lay down in all of this
red rain is coming down
red rain is pouring down
red rain is coming down all over me
I see it

red rain is coming down
red rain is pouring down
red rain is coming down all over me
I'm bathing in it
red rain coming down
red rain is coming down
red rain is coming down all over me
I'm begging you
red rain coming down
red rain coming down
red rain coming down
red rain coming down
over me in the red red sea
over me
over me
red rain

Peter Gabriel: voce, tastiere.
Tony Levin: basso elettrico, contrabbasso elettrico, cori.
David Rhodes: chitarre, cori.
Ged Lynch: batteria, percussioni.
Rachel Z: tastiere, cori.
Richard Evans: chitarre, mandolino, tin whistles, cori.
Melanie Gabriel: cori.