A partire dagli anni 50 fino a tutti i 70 lo studio del comportamento e dell'interazione umana ha subito un cambiamento logico paradigmatico rispetto ai modelli della psicologia classica utilizzati fino a quel momento.
Il salto di paradigma, iniziato negli Stati Uniti per opera di due gruppi di ricerca e successivamente continuato anche in Europa, è stato determinato da diversi fattori, tra i quali:
Benchè i modelli intrapsichici abbiano una loro indubbia validità, ad esempio la fondamentale suddivisione conscio/inconscio, nella quale solo una minima parte dei processi psichici e mentali possono (e devono) essere presenti alla coscienza, il problema di collegare questi modelli "interni" e quindi - per definizione - non direttamente osservabili, con il complesso comportamento "esterno" dell'individuo è non scontato, se non in forme molto indirette quali l'interpretazione dei sogni, le associazioni libere etc. tipiche della psicologia freudiana e post-freudiana.
Quattro sono le scuole che, storicamente, hanno sviluppato il nuovo paradigma: due negli Stati Uniti, attive nello stesso luogo - Palo Alto - (in periodi sovrapposti, con alcuni membri comuni e addirittura condividendo per un certo periodo gli stessi locali di lavoro) e per questo conosciute entrambe (e spesso confuse l'un l'altra) come "Scuola di Palo Alto", due in Europa, una a Londra e l'altra a Milano, più una quinta da considerarsi "parallela" ed integrativa alle altre.
Queste scuole oltre al modello sistemico-relazionale dell'interazione e comunicazione umana hanno anche fondato, come applicazione, la cosidetta Terapia Familiare Sistemica, lo studio e l'intervento su gruppi familiari.
Il salto di paradigma, iniziato negli Stati Uniti per opera di due gruppi di ricerca e successivamente continuato anche in Europa, è stato determinato da diversi fattori, tra i quali:
- l'influenza del movimento di prima e seconda cibernetica, con l'applicazione della teoria dei sistemi e dell'informazione ad individui e gruppi di individui.
- il riconoscimento che, a differenza dei modelli della psicologia classica esclusivamente individuali ed intrapsichici, il comportamento degli individui dipende dalle relazioni con gli altri e con l'ambiente, oltre che dalla sua storia personale e dalla sua struttura psicologica e psichica.
- il riconoscimento che le modalità di studio ed intervento devono avere come fondamento il fatto che l'unico "osservabile" è il comportamento "esterno" dell'individuo, e non le sue funzioni psichiche "interne". La descrizione dell'individuo e di gruppi di individui in interazione dovrebbe essere quindi conforme con la teoria dei sistemi ed alla cibernetica, modellizzandoli come "scatole nere" i cui processi interni sono - in linea di principio - inconoscibili, e di cui gli unici osservabili sono quelli "esterni" come il comportamento, il linguaggio, le modalità di definizione della relazione, le ridondanze di schemi comportamentali etc.
- il passaggio da una descrizione ed epistemologia formulate sull'analogia con la fisica, utilizzante termini quali "forze intrapsichiche", "energia", "tensione" etc. ad una basata sui concetti di sistemi, processi, comunicazione, scambio di informazioni e retroazione.
- una notevole influenza, almeno nelle due scuole statunitensi, fù dovuta al lavoro di Milton H. Erickson, riconosciuto come il maggior ipnoterapista dei tempi moderni, e allo studio delle sue tecniche di intervento.
Benchè i modelli intrapsichici abbiano una loro indubbia validità, ad esempio la fondamentale suddivisione conscio/inconscio, nella quale solo una minima parte dei processi psichici e mentali possono (e devono) essere presenti alla coscienza, il problema di collegare questi modelli "interni" e quindi - per definizione - non direttamente osservabili, con il complesso comportamento "esterno" dell'individuo è non scontato, se non in forme molto indirette quali l'interpretazione dei sogni, le associazioni libere etc. tipiche della psicologia freudiana e post-freudiana.
Quattro sono le scuole che, storicamente, hanno sviluppato il nuovo paradigma: due negli Stati Uniti, attive nello stesso luogo - Palo Alto - (in periodi sovrapposti, con alcuni membri comuni e addirittura condividendo per un certo periodo gli stessi locali di lavoro) e per questo conosciute entrambe (e spesso confuse l'un l'altra) come "Scuola di Palo Alto", due in Europa, una a Londra e l'altra a Milano, più una quinta da considerarsi "parallela" ed integrativa alle altre.
Queste scuole oltre al modello sistemico-relazionale dell'interazione e comunicazione umana hanno anche fondato, come applicazione, la cosidetta Terapia Familiare Sistemica, lo studio e l'intervento su gruppi familiari.
- La "Scuola di Palo Alto" di Gregory Bateson: "The Bateson Project on Schizophrenia"
- La "Scuola di Palo Alto" di Paul Watzlawick presso il Mental Research Institute
Seguendo le orme intraprese dal gruppo di Bateson e con alcuni dei suoi membri Paul Watzlavick fondò nel 1966 insieme a Don D. Jackson e Richard Fisch il Brief Therapy Center presso l'MRI. Il gruppo comprendeva, oltre a Watzlavick (che si unì all'MRI nel 1960) Jackson e Fisch anche John Weakland (che proveniva dall'originario gruppo di Bateson) e Janet H. Beavin, oltre a contributi di diversi autori quali Carlos Sluski. La scuola divenne conosciuta internazionalmente pubblicando nel 1967 un classico sull'argomento, Pragmatics of Human Communication, che si può ritenere il testo fondatore del modello sistemico-relazionale.
- Ronald D. Laing presso il Tavistock Institute a Londra
Un approccio originale al tema dei gruppi familiari, in particolare schizofrenogenici, influenzato ma non direttamente connesso al modello sistemico-relazionale, fu sviluppato dal 1964 da Ronald D. Laing presso il Tavistock Institute and Clinic a Londra.
Laing, insieme a David Cooper, è riconosciuto come uno dei promotori dell'antipsichiatria negli anni 60, conosciuta in Italia per l'opera di Franco Basaglia.
- La "Scuola di Milano" di Mara Selvini-Palazzoli
Nel 1967 la Prof.ssa Mara Selvini-Palazzoli, ispirandosi ai lavori delle due "Scuole di Palo Alto", fondò a Milano il Centro per lo Studio della Famiglia, formando un gruppo di ricerca composto da Luigi Boscolo, Gianfranco Cecchin e Giuliana Prata, divenuto internazionalmente conosciuto come "Scuola di Milano" o "Milan Approach".
Il gruppo sviluppò un approccio originale al modello sistemico-relazionale ed alle tecniche di intervento, riassunto in Paradosso e Controparadosso del 1975, oltre ad essere stato tra i primi ad estendere il modello dalle famiglie anche ad organizzazioni.
Il gruppo sviluppò un approccio originale al modello sistemico-relazionale ed alle tecniche di intervento, riassunto in Paradosso e Controparadosso del 1975, oltre ad essere stato tra i primi ad estendere il modello dalle famiglie anche ad organizzazioni.
- La programmazione neuro-linguistica di Bandler e Grinder
Nel 1975 un matematico, Richard Bandler, e un linguista trasformazionale, John Grinder, studiarono le sedute di importanti psicoterapeuti, quali Erickson e Virginia Satir, al fine di individuare delle strutture linguistiche e comportamentali che spiegassero il loro straordinario successo terapeutico. L'assunto di fondo era che il comportamento umano, benchè estremamente complesso, avesse una struttura e fosse quindi modellizzabile. L'accento era posto su cosa il terapeuta "fà" piuttosto che su quello che dice, e tantomeno sulla sua formazione professionale, intendendo per "fare" l'insieme complesso di messaggi e meta-messaggi verbali e non-verbali che avvengono in una seduta terapeutica efficace.
Da queste osservazioni "sul campo" Bandler e Grinder derivarono una serie di modelli e di tecniche pragmatiche sia per il comportamento sia per l'"interno" della scatola nera rappresentante gli individui, contributo riconosciuto dagli stessi Erickson e Satir e da Gregory Bateson nella prefazione del libro che presentava i meta-modelli sviluppati, The Structure of Magic I: A Book About Language and Therapy, del 1975.
Da queste osservazioni "sul campo" Bandler e Grinder derivarono una serie di modelli e di tecniche pragmatiche sia per il comportamento sia per l'"interno" della scatola nera rappresentante gli individui, contributo riconosciuto dagli stessi Erickson e Satir e da Gregory Bateson nella prefazione del libro che presentava i meta-modelli sviluppati, The Structure of Magic I: A Book About Language and Therapy, del 1975.
L'insieme delle tecniche e dei (meta) modelli fu denominato Programmazione Neuro-Linguistica (PNL), e negli anni successivi fino ad oggi è stato ulteriormente ed ampiamente sviluppato.
Oltre ad aver subito numerose critiche da parte dell'establishment medico-psichiatrico la PNL dà l'impressione di occuparsi più del business dei prodotti commercializzati che porsi come autentico settore di studio e ricerca; tuttavia questo non toglie che i lavori originali fino al 1980-82 rappresentino un significativo contributo al modellamento del comportamento umano e della "scatola nera" individuale.
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