giovedì 28 ottobre 2010

girare le viti del Tao


Mi domando se sia realmente possibile capire perfettamente un'altra persona. Anche quando ci sforziamo di conoscere qualcuno mettendoci tutto il tempo e la buona volontà possibili, in che misura possiamo cogliere la sua vera natura?

"Questo però non significa che io abbia voglia di fare qualcosa in particolare" continuai "se proprio dovessi dire, non c'è nulla che veramente mi attiri. Ho l'impressione di poter fare la maggior parte delle cose che mi potrebbero eventualmente proporre, ma non ho un'immagine ben definita di un lavoro che mi vada a genio. Questo è attualmente il mio problema. Non ho un'immagine."

"Ma al momento di scegliere il mio corso di studi ho pensato che la letteratura... come dire? E' qualcosa di più spontaneo"

"Spontaneo?"

"Si. insomma la letteratura non è qualcosa che si possa studiare come una specializzazione, o su cui fare ricerca. E' qualcosa che viene naturale, che nasce dall'esistenza quotidiana. E' per questo che ho scelto giurisprudenza"

"E riguardo agli altri? sa qualcosa anche di loro?"

Lui scosse la testa.

"Ci sono cose che so e cose che non so. Ma probabilmente è meglio che lei non ne sappia nulla, signor tenente. Forse mi prenderà per uno sfrontato, dire una cosa del genere a lei che ha fatto l'università, ma il destino della gente bisogna voltarsi indietro a guardarlo dopo che è passato. Non è qualcosa a cui si possa dare un'occhiata in anticipo. Io in una certa misura ci sono abituato, ma lei no, signor tenente."

"Comunque in ogni caso io non morirò qui, vero?"

"Posso solo affermare questo. Che lei non morirà qui in terra cinese, signor tenente."

"Così io penso, per averlo imparato a mie spese, che la vita è una cosa molto più limitata di quanto credano coloro che si trovano presi dal turbine dell'esistenza. La luce viene ad illuminare le azioni della vita per un periodo di tempo limitato e brevissimo. Per qualche decina di secondi soltanto, forse. Passati i quali se ne va, e se uno non è riuscito ad afferrare la rivelazione che gli veniva offerta in quel momento, non avrà una seconda opportunità. E dovrà vivere il resto dei suoi anni in profonda solitudine, in un rimpianto senza speranza. In quel mondo senza luce non potrà più sperare di ricevere nulla. Tutto ciò che gli resterà in mano sarà solo la carcassa effimera di ciò che avrebbe dovuto esserci."

E' da molto tempo che non ho notizie di Malta, anche lei sembra essersi dileguata dalla mia vita. Mi sembra che le persone ad una ad una vadano silenziosamente cadendo giù dal bordo del mondo sul quale mi trovo io. Tutti procedono in direzione di quel bordo che da qualche parte deve pure esserci, e di colpo spariscono. Quanto a me, passo giornate tutte uguali, tanto che non riesco più a distinguere l'una dall'altra.

Comunque nonostante tutto a me non dispiace affatto essere diventata un pezzo dell'ingranaggio. Non mi sento affatto alienata. Anzi, a lavorare così con la costanza di una formica, mi sembra perfino di avvicinarmi al mio vero io. Come potrei dire? Non so spiegarlo bene, ma pare che non riflettendo su me stessa riesca invece ad avvicinarmi meglio al nucleo della mia persona.

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