mercoledì 19 febbraio 2014

il Te del Tao: LXVIII - RENDERSI EGUALE AL CIELO


LXVIII - RENDERSI EGUALE AL CIELO

Chi ben fa il capitano non è irruente,
chi ben guerreggia non è impetuoso,
chi ben vince il nemico non dà battaglia,
chi bene adopera gli uomini se ne pone al di sotto:
questa è la virtù del non contendere,
questa è la forza dell'adoprar gli uomini,
questo è rendersi eguale al Cielo,
il culmine per gli antichi.

2 commenti:

  1. (Mt 10:42-44) Allora Gesù, chiamatili a sé, disse loro: «Voi sapete che coloro che sono ritenuti capi delle nazioni le dominano, e i loro grandi esercitano su di esse il potere. Fra voi però non è così; ma chi vuol essere grande tra voi si farà vostro servitore, e chi vuol essere il primo tra voi sarà il servo di tutti.

    Nel servire l'umanità (un bel simbolo è la lavanda dei piedi dell'ultima cena) Gesù è stato glorificato, è "uguale al Cielo". Questo ricorda anche, come una specie di intreccio, il "siate perfetti, come perfetto è il vostro Padre Celeste".

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    1. Si, questo passo di Matteo è simile al paragrafo del TTC e ha la caratteristica di un'ingiunzione paradossale - per essere grandi si deve diventare piccoli - ricorda anche un po il "Beati gli ultimi perchè saranno i primi", "amate i vostri nemici" etc. Tuttavia credo che - tra le molte - vi sia una grande differenza tra il Nuovo Testamento e il TTC, nel senso che questo è *strutturalmente* basato su paradossi - se vuoi diventare forte allora persegui la debolezza, se vuoi muoverti stai fermo etc. etc. In questo senso un'ingiunzione per cui per essere vicini a Dio si deve seguire Satana non credo sarebbe molto gradita negli ambienti ecclesiastici...!
      Vi sono differenze radicali di visione e metodo tra il TTC e il NT, e più in generale tra le tradizioni orientali e occidentali, anche se entrambe, in modi diversi, perseguono il fine di migliorare la persona perché realizzi il "Padre Celeste" o il "Tao".
      Il riferimento al Cielo è ovviamente molto comune, il cielo è la cosa più simile all'infinito che possiamo osservare, ma un simbolo ancora più completo è l'unione tra Cielo e Terra.
      Non sono molto d'accordo con il secondo passo di Matteo, nel senso che la perfezione - comesidice - non è di questo mondo - e credo neanche dell'altro; è un costrutto tipicamente mentale. Penso che il concetto di perfezione sia abbastanza patologico di tipo delirante e la sua ricerca - la ricerca di una cosa impossibile e inesistente - naturalmente produce gravi conseguenze in chi ci crede.

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