"Sono nato a Innsbruck
le montagne guardavano dentro la mia culla."
le montagne guardavano dentro la mia culla."
Dal 2 al 4 Luglio 1953 Hermann Buhl compì un'impresa leggendaria nella storia dell'alpinismo mondiale effettuando la prima ascesa assoluta - senza ossigeno e in solitaria a partire dall'ultimo campo (unico caso fra le prime assolute di un ottomila) - del Nanga Parbat lungo la via Diamir, raggiungendo la vetta il 3 Luglio. Nel corso di 40 ore Buhl percorse da solo una via non solo di grande dislivello ma anche di notevole sviluppo di lunghezza; colto dall'oscurità all'inizio della discesa, in parete e senza la possibilità di cercare un luogo più idoneo per bivaccare, dovette trascorrere la notte in piedi appoggiato alla parete e privo di sacco da bivacco, ad una quota di circa 8000 metri, riportandpo gravi congelamenti ai piedi, in seguito ai quali gli furono amputate due dita del piede destro. Durante la parte terminale della salita fece uso del Pervitin, una metanfetamina, che aveva portato con sé in caso di emergenza.
"L'alpinista è un inquieto inguaribile:
si continua a salire e non si raggiunge mai la meta.
Forse è anche questo che affascina:
si è alla ricerca di qualcosa che non si trova mai."
si continua a salire e non si raggiunge mai la meta.
Forse è anche questo che affascina:
si è alla ricerca di qualcosa che non si trova mai."
la tomba di Hermann Buhl Innsbruck, 21 settembre 1924 – Chogolisa, Pakistan, 7865 m., 27 giugno 1957 |
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