I. 13. "mo ko kahân dhûnro bande"
O SERVANT, where dost thou seek Me?
Lo! I am beside thee.
I am neither in temple nor in mosque: I am neither in Kaaba nor in Kailash:
Neither am I in rites and ceremonies, nor in Yoga and renunciation.
If thou art a true seeker, thou shalt at once see Me: thou shalt meet Me in a moment of time.
Kabîr says, "O Sadhu! God is the breath of all breath."
O SERVO, dove Mi cerchi?
Guarda! Io sono vicino a te.
Non sono nel tempio, né nella moschea; non sono nel Kaaba nè nel Kailash;
Non sono nei riti, né nelle cerimonie; non sono nello Yoga, nella rinuncia.
Se tu sei un buon cercatore Mi vedrai immediatamente: Mi incontrerai in un attimo.
Kabir dice: "O Santo! Iddio è il respiro di ogni respiro".
I. 57. "sadho bhai, jivat hi karo asa"
O Amico! spera in Lui finché vivi; finché vivi, conosciLo; finché vivi, comprendiLo; poiché, nella vita c'è liberazione.
Se i tuoi legami non saranno spezzati mentre vivi, come potrai sperare liberazione nella morte?
E' vano sogno il credere che l'anima si unirà a Lui soltanto perché uscita dal corpo.
Se lo troveremo ora, Lo troveremo poi; se no, andremo a dimorare nel Regno della Morte.
Se ora hai l'unione anche dopo l'avrai.
Immergiti nella verità; conosci il vero Guru; abbi fede nel vero Nome.
Kabir dice: "E' lo Spirito della Ricerca che aiuta, e di questo Spirito io sono lo schiavo".
I. 58. "bago na ja re na ja"
Non andare nel giardino fiorito!
O Amico! Non andarci.
Il giardino fiorito è nella tua persona.
Siediti sui mille petali del loto e contempla la Bellezza Infinita.
I. 101. "is ghat antar bag bagice"
Dentro questo vaso d'argilla vi sono pergolati e boschetti, e dentro c'è pure il Creatore.
Dentro questo vaso vi sono i sette oceani e le innumerevoli stelle.
Vi sono la pietra di paragone e lo stimatore del gioiello. Dentro questo vaso l'Eterno risuona e la fonte sgorga.
Kabir dice: "Ascoltami, amico! Il mio Diletto Signore è lì dentro."
II. 37. "angadhiya deva"
O Signore Increato, chi Ti servirà? Ogni fedele offre il suo culto al Dio della propria creazione: ogni giorno, Egli riceve il servizio divino.
Ma nessuno cerca Lui, il Perfetto, Brahma, l'Indivisibile Signore.
Essi credono in dieci Avatar, ma lo Spirito Infinito non può assolutamente essere un Avatar, poiché l'Avatar soffre le conseguenze delle proprie azioni.
Ben altra cosa deve essere l'Altissimo. Lo Yoghi, il Sannyasi e l'Asceta ne disputano insieme. Kabir dice: "O fratello!Salvo è colui che ha visto quella radiosità d'amore".
II. 56. "dariya ki lahar dariyao hai ji"
Il fiume e le sue onde sono lo stesso flutto: dove è la differenza?
Quando l'onda si solleva, non è che acqua, e quando ricade è sempre la stessa acqua.
Dimmi, Signore, dov'è la differenza?
Forse perché si chiama onda non si deve più considerare come acqua?
Nel supremo Brahma i mondi si contano come i chicchi di un rosario: E tu quel rosario guarda con gli occhi della sapienza.
II. 20. "paramatam guru nikat virajain"
O mio cuore! Lo Spirito Eccelso, il grande Maestro è vicino a te!
Destati, oh, destati!
Gettati ai piedi dell'Amato, poiché il tuo Signore sta ritto presso al tuo capo.
Hai dormito per innumerevoli evi; e neanche stamane vuoi destarti?
II. 33. "ghar ghar dipak barai"
Lampade ardono in ogni casa, o cieco!
E tu non puoi vederle.
Un giorno, improvvisamente, i tuoi occhi si apriranno e vedrai; e i ceppi della morte cadranno da te.
Non v'è nulla da dire, o da udire; nulla da fare: è colui che, sebbene vivente, è già morto, che non più morrà.
Poiché vive nella solitudine, lo Yoghi dice che la sua casa è lontana.
Il tuo Signore è vicino, eppure ti arrampichi sul palmizio per cercarLo.
Il sacerdote di Brahma va di casa in casa ed inizia le genti alla fede.
Ahimè! la vera fonte di Vita è presso di te, e tu hai inalzata sull'altare una pietra per adorarla!
Kabir dice: " Non potrò mai esprimere quanto sia dolce il mio Signore.Yoga e recitazione di rosari, virtù e vizi sono nulla al paragone di Lui"
II. 38. "sadho, so satgur mohi bhawai"
O Fratello, il mio cuore brama quel santo Guru, che, ricolmata la coppa del vero amore, prima ne beve Egli Stesso e, poi, me l'offre.
Egli allontana il velo dai miei occhi e mi dà la vera visione di Brahma; Egli in Se Stesso rivela i mondi e mi fa udire una Musica, suonata senza strumenti; Egli mi dimostra che gioia e dolore sono una sola cosa; Egli riempie d'amore ogni espressione.
Kabir dice: "In verità non teme chi ha un tale Guru, che lo guida all'asilo di salvezza".
II. 45. "Hari ne apna ap chipaya"
Il mio Signore Si nasconde; il mio Signore Si rivela meravigliosamente; Il mio Signore mi ha circondato di avversità; il mio Signore mi ha abbattuto ogni barriera innanzi a me.
Il mio Signore mi porta parole di dolore e parole di gioia: ed Egli Stesso risana il loro contrasto.
Al mio Signore voglio offrire il corpo e la mente. Rinuncerò alla vita, ma non dimenticherò mai il mio Signore!
II. 81. "satgur soi daya kar dinha"
E' la misericordia del mio verace Guru che mi ha fatto conoscere l'ignoto.
Ho appreso da Lui a camminare senza piedi, a vedere senza occhi, a udire senza orecchi, a bere senza bocca, a volare senza ali.
Ho portato il mio amore e la mia meditazione in quella terra dove non sono, né sole, né luna, né giorno, né notte.
Senza mangiare ho gustato la dolcezza del nettare, e senza acqua ho spenta la mia sete.
Dove è corrispondenza di delizia, la gioia è perfetta.
Innanzi a chi può essere espressa quella gioia?
Kabir dice: "Il Guru è grande oltre ogni parola; e grande è la buona fortuna del discepolo".
The Songs of Kabir, tr. by Rabindranath Tagore, introduction by Evelyn Underhill, [1915]
Kabir crede nella vita, non in dio. La vita è il divino. E lasciate che vi dica: la vita con la “v” minuscola... la vita di tutti i giorni: dormire, svegliarsi, mangiare, camminare, amare. Questa vita ordinaria è il divino. Se non riesci a trovarlo in questa vita ordinaria, non lo troverai mai da nessuna parte.