Nelle tradizioni orientali, prevalentemente di origine indiana, un modello fisico e metafisico molto diffuso è quello dei chakra, "centri" vitali dinamici sia per il corpo fisico che per "corpi" o strutture extra-corporee di coscienza e consapevolezza.
Comunemente i chakra sono considerati sette dalle tradizioni hindu inerenti allo Yoga e alla medicina Ayurvedica, ma i buddhisti considerano nove chakra, e i tibetani tredici.
Comunemente i chakra sono considerati sette dalle tradizioni hindu inerenti allo Yoga e alla medicina Ayurvedica, ma i buddhisti considerano nove chakra, e i tibetani tredici.
L’uomo è nato con un centro, ma vive nell’oblio totale di possedere questo centro. Può vivere senza conoscere il suo centro, ma non può essere senza un centro. Il centro è il legame tra l’uomo e l’esistenza: è la radice. Puoi non conoscerlo, la conoscenza non è essenziale perché il centro ci sia, ma se non lo conosci, condurrai una vita che è senza radici – come fosse sradicata. Non sentirai il terreno sotto i piedi, non sentirai di avere una base, non ti sentirai a casa tua nell’universo. Sarai senza casa. Ovviamente il centro esiste ma, non conoscendolo, la tua vita sarà solo un andare alla deriva – senza senso, vuota, che non approda da nessuna parte. Ti sentirai come se stessi vivendo senza una vita, come se stessi andando alla deriva, aspettando solo la morte. Puoi continuare a rimandare, ma sai molto bene che questo rimandare non ti porterà da nessuna parte. Stai solo lasciando scorrere il tempo, e questa sensazione di profonda frustrazione ti seguirà come un’ombra. L’uomo è nato con un centro, ma non con la conoscenza del centro. La conoscenza dev’essere guadagnata.
“…Ogni corpo possiede due dimensioni: una esterna e una interna esattamente come un muro ha due lati – uno che guarda verso l’esterno e l’altro che guarda verso l’interno – così ogni corpo ha il suo limite, ed è come un muro. Quando giungi a conoscere il tuo primo corpo dall’interno, immediatamente diverrai consapevole del tuo secondo corpo dall’esterno…”.
1 - mūlādhāracakra
2 - svādhiṣṭhānacakra
“… e nel momento che sei entrato nel secondo corpo, ti troverai fuori dal terzo, l’astrale. Il corpo astrale è simile a vapore come il secondo corpo, ma è trasparente, per cui quando ne sei fuori, sei anche nel suo interno. Non ti renderai nemmeno conto se sei dentro o fuori, perché le sue frontiere sono trasparenti…”.
3 - maṇipūracakra
4 - anāhatacakra
“…Il quarto corpo non affatto definibile, è illimitato. Dall’interno del terzo corpo non puoi scorgere nemmeno un muro trasparente. Vi è una semplice frontiera senza muri, per cui non esiste nessuna difficoltà d’entrata e non vi è bisogno di un metodo: chi è giunto fino al terzo, può raggiungere il quarto corpo con estrema facilità…”.
5 - viśuddhacakra
“…Oltre il quinto corpo entri in un altro regno, in un’altra dimensione. Dal primo al quarto corpo, il movimento avviene dall’esterno all’interno dal quarto al quinto corpo il movimento è dall’ego al non-ego. Ora siamo in una dimensione completamente diversa. Non è più questione di esterno/interno, di alto/basso. Ora è in gioco l’”Io” e il “non-Io”…”.
6 - ājñācakra
7 - sahasrāracakra
Crown, Brow, Throat Chakras, Nepal, 17th Century |