mercoledì 26 maggio 2010

il Catalogo del Tao


"I libri sono scritti e letti non perché ci sono idee da diffondere,
ma perché ci sono idee capaci di farsi amare o detestare.”


"Le idee non sono una faccenda di puro intelletto e, se non proprio come gli amori, anch'esse muovono le emozioni, per cui non si può evitare di mettere in scena l'intensità, che ha di volta in volta i toni della fascinazione, della collera, dell'ammirazione o della ripugnanza. Qui camminando, tra discontinuità e rotture, abbiamo trovato quella regola che è l'ordine delle parole e il loro confine."

Alchimia, Alienazione, Amore, Anima, Armenia, Calcolo, Cifra, Clinica, Comunicazione, Conoscenza, Controtransfert, Cosmologia, Denaro, Destino, Dio, Disuguaglianza, Dolore, Ecologia, Eros, Essere, Estetica, Evento, Fantasia, Fede, Festa, Fiaba, Finalismo, Follia, Futuro, Geist, Grande Madre, Immagine, Immmortalità, Inizio, Inquietante, Io, Libertà, Libro, Limite, Logica, Magia, Malattia, Margine, Natale, Natura, Ombra, Omosessualità, Oracolo, Originalità, Origine, Pathos, Poesia, Profezia, Psiche, Psichiatria, Psicoanalisi, Psicologia, Pubblicità, Pudore, Ragione, Rito, Rivoluzione, Sacrificio, Sacro, Schizofrenia, Scienza, Scuola, Secolarizzazione, Segno, Semantica, Sensazione, Simulazione, Società, Sodalizio, Soggetto, Storia, Tempo, Terra, Testimonianza, Totalitarismo, Tragedia, Utilità, Valore, Vergogna, Verità, Viaggiatore, Vita, Vizio, Vuoto.

Una volta cadute dall'Iperuranio in cui le aveva poste Platone e svestite del carattere di Verità, le idee sono entrate nella storia, hanno assunto un significato nella tradizione e nel tempo, sono diventate episodiche e discontinue, rinviano di continuo ad altro, non sono più una faccenda di puro intelletto, muovono le emozioni e svolgono un'azione seduttiva, sono oggetto del pregiudizio di ciascuno ma sono in grado anche di erodere, corrompere e modificare il pensiero tramite la loro comunicazione.

venerdì 21 maggio 2010

gli Amanti (VI major)


Ciò che chiamiamo amore in realtà è un intero spettro di relazione, che si estende dalla terra al cielo. Al livello più terreno, l'amore è attrazione sessuale. Molti di noi restano bloccati lì, poiché i nostri condizionamenti hanno gravato la nostra sessualità con ogni sorta di aspettative e repressioni. In verità, il "problema" più grande rispetto all'amore sessuale è che non dura mai per sempre. Solo se accettiamo questo fatto, possiamo poi celebrarlo veramente per ciò che è - accoglierne l'accadere, e dirgli addio con gratitudine allorché non c'è più. E in seguito, man mano che maturiamo, possiamo iniziare a sperimentare l'amore che esiste oltre la sessualità e a rispettare l'individualità unica dell'altro. Allora iniziamo a comprendere che il nostro partner spesso funziona come uno specchio; riflette aspetti non visti del nostro sé più profondo e ci sostiene affinché diventiamo integri. Questo amore è fondato sulla libertà, non sulle aspettative o i bisogni. Le sue ali ci fanno volare sempre più in alto verso l'amore universale che esperimenta tutto come un'unità.

Occorre prender nota di queste tre cose: l'amore più basso è sesso - è fisico - e l'amore più elevato e raffinato è compassione. Il sesso è al di sotto dell'amore, la compassione ne è al di sopra; l'amore è esattamente nel mezzo. Pochissime persone sanno cos'è l'amore. Il novantanove per cento delle persone, sfortunatamente, considerano amore la sessualità - non lo è. La sessualità è estremamente animale; di certo possiede la potenzialità di crescere e diventare amore, ma non è vero amore, è solo un potenziale. Se diventi consapevole, attento, meditativo, allora il sesso può essere trasformato in amore. E se il tuo essere meditativo diviene totale, assoluto, l'amore può essere trasformato in compassione. Il sesso è il seme, l'amore è il fiore, la compassione è la fragranza. Buddha ha definito la compassione come "amore più meditazione". Quando il tuo amore non è solo un desiderio dell'altro, quando il tuo amore non è solo un bisogno, quando il tuo amore è una condivisione, quando il tuo amore non è l'amore di un mendicante bensì di un imperatore, quando il tuo amore non chiede qualcosa in cambio ma è pronto solo a dare - a dare per la pura gioia di dare - allora aggiungici la meditazione e si sprigionerà la pura fragranza. Quella è compassione; la compassione è il fenomeno più elevato che ci sia.

verso il Tao

creazione di Tao batterico sintetizzato




Creation of a Bacterial Cell Controlled by a Chemically Synthesized Genome
Daniel G. Gibson,1 John I. Glass,1 Carole Lartigue,1 Vladimir N. Noskov,1 Ray-Yuan Chuang,1 Mikkel A. Algire,1 Gwynedd A. Benders,2 Michael G. Montague,1 Li Ma,1 Monzia M. Moodie,1 Chuck Merryman,1 Sanjay Vashee,1 Radha Krishnakumar,1 Nacyra Assad-Garcia,1 Cynthia Andrews-Pfannkoch,1 Evgeniya A. Denisova,1 Lei Young,1 Zhi-Qing Qi,1 Thomas H. Segall-Shapiro,1 Christopher H. Calvey,1 Prashanth P. Parmar,1 Clyde A. Hutchison, III,2 Hamilton O. Smith,2 J. Craig Venter1,2,

We report the design, synthesis, and assembly of the 1.08-Mbp Mycoplasma mycoides JCVI-syn1.0 genome starting from digitized genome sequence information and its transplantation into a Mycoplasma capricolum recipient cell to create new Mycoplasma mycoides cells that are controlled only by the synthetic chromosome. The only DNA in the cells is the designed synthetic DNA sequence, including "watermark" sequences and other designed gene deletions and polymorphisms, and mutations acquired during the building process. The new cells have expected phenotypic properties and are capable of continuous self-replication.

1 The J. Craig Venter Institute, 9704 Medical Center Drive, Rockville, MD 20850, USA.
2 The J. Craig Venter Institute, 10355 Science Center Drive, San Diego, CA 92121, USA.

Science, Published Online May 20, 2010

mercoledì 19 maggio 2010

il Te del Tao: II - NUTRIRE LA PERSONA



II - NUTRIRE LA PERSONA

Sotto il cielo tutti
sanno che il bello è bello,
di qui il brutto,
sanno che il bene è bene,
di qui il male.
È così che
essere e non-essere si danno nascita fra loro,
facile e difficile si danno compimento fra loro,
lungo e corto si danno misura fra loro,
alto e basso si fanno dislivello fra loro,
tono e nota si danno armonia fra loro,
prima e dopo si fanno seguito fra loro.
Per questo il santo
permane nel mestiere del non agire
e attua l'insegnamento non detto.
Le diecimila creature sorgono
ed egli non le rifiuta
le fa vivere ma non le considera come sue,
opera ma nulla si aspetta.
Compiuta l'opera egli non rimane
e proprio perché non rimane

giovedì 15 aprile 2010

la Rete di Indra del Tao

GRAPHIC COPYRIGHT GAIL ATKINS
Si dice che nel cielo di Indra esista una rete di perle disposta in modo tale che, osservandone una, si vedono tutte le altre riflesse in essa. Nello stesso modo, ogni oggetto nel mondo non è semplicemente se stesso ma contiene ogni altro oggetto e, in effetti, è ogni altra cosa.

(circa 600 a.c.)



la Verità del Tao


A volte, mentre sono semplicemente seduto, una domanda affiora nella mia mente:

"Cos'è la verità?"...

Questa è la domanda più importante che possa sorgere nella mente di chiunque, ma che non ha una risposta.

La domanda più importante, la domanda suprema, non può avere una risposta; ecco perché è la domanda suprema. Quando Ponzio Pilato chiese a Gesù: "Cos’è la verità?" Gesù rimase in silenzio. Non solo, ma la storia dice che quando Ponzio Pilato fece la domanda: "Cos’è la verità?" egli non attese la risposta. Lasciò la stanza e andò via. È molto strano. Anche Ponzio Pilato pensava che una domanda simile non potesse avere una risposta, perciò non attese la risposta. Gesù rimase in silenzio, perché anche lui sapeva di non poter rispondere a tale domanda.

Ma questi due modi di comprendere non sono uguali, perché queste due persone sono diametralmente opposte. Ponzio Pilato pensava che una domanda simile non potesse avere una risposta perché la verità non esiste: come si potrebbe rispondere? Questa è la logica della mente, della mente romana. Gesù rimase in silenzio non perché la verità non esiste, ma perché la verità è tanto vasta da essere indefinibile. La verità è immensa, enorme e non può essere confinata in una parola, non può essere ridotta al linguaggio. Esiste. Puoi essere la verità, ma non puoi esprimerla con le parole.
Per due motivi diversi, essi si comportarono in modo quasi identico: Ponzio Pilato non attese la risposta, sapeva già che la verità non esiste. Gesù rimase in silenzio perché egli conosceva la verità e sapeva che non è possibile esprimerla con le parole.
La domanda è assolutamente importante. Non esiste una domanda che sia più sublime di questa, perché non esiste una religione più sublime della verità. Bisogna comprendere la domanda, bisogna analizzarla. Analizzando la domanda, cercando di comprenderla, potreste avere un’intuizione su cosa sia la verità. Io non risponderò, non posso rispondere. Nessuno può rispondere. Ma possiamo penetrare in profondità nella domanda.Penetrando in profondità nella domanda, la domanda stessa inizierà a scomparire. Quando la domanda sarà scomparsa, troverete la risposta proprio nell’essenza più intima del vostro cuore - voi siete la verità, come potreste non trovarla? Forse l’avete dimenticata, forse avete perso la strada che vi conduce alla verità, forse avete dimenticato il modo per entrare nel vostro essere interiore, nella vostra stessa verità.
La verità non è una ipotesi, non è un dogma. La verità non è hindu, né cristiana, né maomettana.
La verità non è mia, né vostra. La verità non appartiene a qualcuno, ma tutti appartengono alla verità. La verità significa ciò che è: questo è il significato esatto della parola. Deriva dalla radice latina vera. Vera significa: ciò che è. In inglese ci sono alcune parole che derivano dalla radice latina vera: was, were - derivano da vera. In tedesco, war - deriva da vera. Vera significa: ciò che è, senza interpretazione. Quando entra in scena l’interpretazione, allora ciò che conosci è la realtà, non la verità. Questa è la differenza tra la realtà e la verità. La realtà è la verità interpretata. Pertanto, nel momento in cui rispondi alla domanda: "Cos’è la verità?" la tua risposta diventa la realtà e non è più la verità.
Subentra l’interpretazione, la mente le dà i suoi colori. E le realtà sono tante quante sono le menti. Ci sono molte realtà, la verità è una, perché la conosci solo quando la mente è assente. È la mente che vi tiene separati da me, separati dagli altri, separati dall’esistenza. Se guardate le cose attraverso la mente, la mente vi dà una fotografia della verità. È soltanto una fotografia, un fotogramma di ciò che è. E naturalmente la fotografia dipende dalla macchina fotografica, dalla pellicola usata, dai solventi chimici, dalle modalità di sviluppo, dalle modalità di stampa, dall’esecutore della fotografia. Mille e una cosa entrano in gioco: diventa la realtà. Anche la parola ’realtà’ è bella da capire: deriva dalla radice latina res, che significa cosa o cose. La verità non è una cosa. Ma dopo che la mente l’ha afferrata, l’ha interpretata, l’ha definita, l’ha delimitata, la verità diventa una cosa.
Nel momento in cui uno si innamora di una donna, esiste una certa verità - se si è innamorato in modo assolutamente inconsapevole, se non l’ha in qualche modo ’fabbricato’, se non è stata una sua azione, una sua realizzazione, se non ci aveva mai neppure pensato. Improvvisamente uno vede una donna, la guarda negli occhi e qualcosa scatta. Egli non è colui che agisce, ma è semplicemente preso, si trova innamorato. Egli non c’entra, il suo ego non è coinvolto, quanto meno non proprio all’inizio, quando l’amore è vergine. In quel momento c’è la verità e non c’è alcuna interpretazione. Ecco perché l’amore rimane indefinibile. Ben presto subentra la mente, comincia a manovrare le cose e si impossessa di lui. Egli inizia a pensare alla ragazza come alla sua innamorata, comincia a pensare al modo per arrivare a sposarla, comincia a pensare alla ragazza come a sua moglie. Ebbene, queste sono cose reali: l’innamorata, la moglie - queste sono cose. Ora la verità non c’è più, si è tirata indietro. Ora le cose diventano più importanti. Il definibile è più sicuro, l’indefinibile è incerto. In questo modo si inizia a uccidere, ad avvelenare la verità. Presto o tardi ci saranno una moglie e un marito: due realtà. Ma la bellezza se n’è andata, la gioia è scomparsa, la luna di miele è finita.La luna di miele è finita nel momento esatto in cui la verità diventa realtà, quando l’amore è diventato un rapporto. La luna di miele è assai breve, sfortunatamente - e non sto parlando della luna di miele che segue il matrimonio. La luna di miele è assai breve. Forse è durata un solo istante, ma la sua purezza, la sua purezza cristallina, la sua divinità, il suo essere trascendente - appartengono all’eternità, non al tempo. La sua purezza non fa parte delle cose del mondo, è come un raggio di luce che entra in un buco nero. Proviene dal trascendente. Definire divino l’amore è assolutamente appropriato, perché l’amore è verità. Nella vita comune l’amore è la situazione più vicina alla verità.

"Cos’è la verità?"

La domanda deve scomparire, solo allora saprai.

Se chiedi: "Cos’è la verità?" cosa chiedi? Se io dicessi A è verità, B è verità, C è verità, sarebbe una risposta? Se io rispondessi A è verità, allora certamente A non può essere la verità, è qualcos’altro che io sto usando come sinonimo di verità. Se è assolutamente un sinonimo, allora è una tautologia. Poi potrei dire: "La verità è la verità", ma sarebbe sciocco, privo di significato, non risolverei niente. Se fosse esattamente uguale, se "A è verità" allora significa che la verità è la verità. Se A è diverso dalla verità, non è esattamente verità, allora sosterrei il falso. Allora dire che "A è verità" sarebbe soltanto approssimativo. Ricordati, non ci può essere qualcosa di approssimativo alla verità. O è verità o non è verità. Perciò non posso dire "A è verità". Né posso dire: "Dio è verità", perché se Dio è verità, allora è una tautologia - la verità è la verità. In questo caso non dico niente. Se Dio è diverso dalla verità, allora direi qualcosa, ma qualcosa di errato. In questo caso Dio è diverso dalla verità, allora come può essere la verità? Se dico che è approssimativo, linguisticamente andrebbe benissimo, ma non sarebbe giusto. "Approssimativamente" significa che c’è una menzogna, che c’è qualcosa di falso. Altrimenti, perché non è verità al cento per cento? Se è verità al novantanove per cento, contiene qualcosa che non è verità. Verità e menzogna non possono coesistere, proprio come la luce e il buio non possono coesistere - poiché il buio altro non è che assenza di luce. Assenza e presenza non possono coesistere, verità e menzogna non possono coesistere. Menzogna altro non è che assenza di verità.Perciò nessuna risposta è possibile, ecco perché Gesù rimase in silenzio. Ma se osservi con comprensione profonda, se guardi nel silenzio di Gesù,hai la risposta. Il silenzio è la risposta. Gesù dice: "Stai in silenzio, come io sono in silenzio e saprai", ma non lo dice con parole. È un gesto che assomiglia molto, molto allo Zen. In quel momento, quando Gesù rimane in silenzio, egli è vicinissimo all’approccio Zen, all’approccio buddhista. In quel momento egli è un Buddha. Buddha non rispose mai a simili domande. Egli aveva fatto un elenco di undici domande e, in qualsiasi luogo andasse, i suoi discepoli giravano e annunciavano pubblicamente: "Non fate mai a Buddha una qualsiasi di queste undici domande" - domande che sono fondamentali, domande che sono realmente significative. Potevano chiedere qualsiasi altra cosa e Buddha era sempre pronto a rispondere. "Ma non chiedete ciò che è fondamentale, perché ciò che è fondamentale si può soltanto sperimentare." E la verità è il fondamento per eccellenza, l’essenza stessa dell’esistenza è la verità. Entra nella domanda. La domanda è importante e sgorga dal tuo cuore: "Cos’è la verità?" - sorge in te un desiderio di conoscere ciò che è. Non scacciare questo desiderio, entra in esso. Chidvilas, se mai ti capitasse di nuovo, chiudi gli occhi, entra nella domanda. Lascia che la domanda si focalizzi al massimo - "Cosa è la verità?" Lascia che sorga in te una grande concentrazione. Dimentica tutto il resto, come se la tua vita intera dipendesse da questa domanda: "Cos’è la verità?" Lascia che diventi una questione di vita o di morte. E non tentare di rispondere, perché tu non conosci la risposta.Ti arriveranno delle risposte perché la mente cerca sempre di fornire delle risposte. Ma considera il fatto che non sai, perciò fai la domanda. Quindi come potrebbe la mente darti una risposta? La mente non sa, perciò dille: "Sta zitta!" Se tu sapessi, non avresti bisogno di chiedere. Tu non sai, per questo fai la domanda. Pertanto non farti ingannare dai giocattoli della mente. Ti fornisce dei giocattoli, ti dice: "Guarda! Sta scritta nella Bibbia. Guarda! Sta scritta nelle Upanishad. Guarda! Quella è la verità. È stata scritta da Lao Tzu, questa è la verità." La mente può gettare davanti ai tuoi occhi ogni genere di sacre scritture: la mente può fare citazioni, la mente te le fornisce prendendole dalla memoria. Tu hai udito molte cose, hai letto molto, la mente contiene tutte queste memorie e può ripeterle meccanicamente. Ma osserva questo fenomeno: la mente non sa e tutto ciò che la mente ripete è preso in prestito e ciò che è preso in prestito non può aiutarti.
Accadde a un passaggio a livello. I cancelli erano chiusi, un treno doveva transitare e un uomo stava seduto in automobile, aspettando il passaggio del treno e leggeva un libro. Un ubriaco che stava seduto nei pressi del cancello si avvicinò, bussò al vetro del finestrino chiuso a causa dell’aria condizionata. L’uomo aprì il finestrino e chiese: "Cosa posso fare per te, hai bisogno d’aiuto?" Il beone rispose: "Sì, non mangio da due giorni, puoi darmi duecento lire? Saranno sufficienti, mi bastano duecento lire." L’uomo rise, rispondendo: "Non prendere mai denaro in prestito e non prestare mai denaro" e mostrò al beone un libro: "Shakespeare - lo dice Shakespeare, guarda." Il beone tirò fuori dalla tasca un foglio di carta sporco e lo mostrò all’uomo: "Tu, figlio di puttana D.H. Lawrence."
Guardati dalla mente. La mente continua a fare citazioni, la mente sa tutto, senza sapere affatto. La mente è una simulatrice. Penetra all’interno di questo fenomeno: questa io la chiamo intuizione. Non si tratta di pensare. Se ci pensi, è ancora la mente. Devi penetrare a fondo, devi osservare il fenomeno stesso in profondità: il funzionamento della mente, il suo modo di funzionare. Essa prende in prestito da ogni dove, continua a prendere in prestito e ad accumulare. È un’accaparratrice, un’accaparratrice di sapere. La mente diventa molto sapiente e ogni qualvolta tu le fai una domanda importante, ti dà una risposta del tutto priva di importanza - futile, superficiale, spazzatura.
Un uomo portò a casa un pappagallo comperato in un negozio. Il proprietario del negozio gli aveva detto che il pappagallo avrebbe imparato a dire ’ciao’ in mezz’ora. Tornato a casa, spese un’ora nel ripetere ’ciao’ al pappagallo, ma questi non pronunciò una parola. Quando, disperato, fu sul punto di lasciar perdere, l’uccello disse: "Numero occupato." Un pappagallo è un pappagallo. Doveva aver udito la frase nel negozio degli animali. Mentre l’uomo continuava a ripetere "Ciao, ciao, ciao", il pappagallo ascoltava e aspettava che tacesse. Solo allora avrebbe potuto dire: "Numero occupato."
Potresti continuare a chiedere alla mente: "Cos’è la verità? Cos’è la verità? Cos’è la verità?" Nell’istante in cui smetti, la mente direbbe immediatamente: "Numero occupato" o una qualsiasi altra cosa. La mente ti darebbe comunque una risposta. Guardati dalla mente. La mente è il demonio, non esiste altro demonio. Ed è la tua mente. Devi sviluppare l’intuizione - devi perforare la mente da parte a parte. Taglia in due la mente con un preciso colpo di spada: questa spada è la consapevolezza. Taglia in due la mente e attraversala, vai oltre! Se riuscirai ad andare oltre la mente e, dopo averla attraversata, in te sorgerà un attimo di nonmente, questa è la risposta - non una risposta verbale, non una citazione da una sacra scrittura, non fra virgolette, ma autenticamente tua, un’esperienza. La verità è un’esperienza esistenziale. La domanda ha un significato immenso, profondo, ma devi averne un rispetto estremo. Non aver fretta di trovare una risposta qualsiasi, altrimenti la spazzatura soffocherà la risposta. Non permettere alla mente di soffocare la risposta. Il metodo che la mente usa per neutralizzare la domanda è fornirti risposte non vissute, che non sono frutto della tua esperienza. Tu sei la verità! Ma la verità può accadere soltanto nel silenzio totale, quando neppure un pensiero si muove, quando la mente non ha niente da dire, quando nella tua consapevolezza non c’è una benché minima increspatura. Quando nella tua consapevolezza non c’è una benché minima increspatura, la tua consapevolezza rimane intatta, libera da distorsioni. Quando c’è un’increspatura, c’è una distorsione.
Va’ a guardare un lago. In piedi sulla riva, guarda la tua immagine riflessa. Se sul lago ci sono delle onde, delle increspature e il vento sta soffiando, la tua immagine riflessa è ondeggiante. Non puoi capire cosa sia cosa - dove sia il naso e dove siano gli occhi - puoi soltanto fare supposizioni. Ma quando il lago è silenzioso e il vento non soffia e sull’acqua non c’è una benché minima increspatura, improvvisamente tu sei presente. La tua immagine riflessa è assolutamente perfetta. Il lago diventa uno specchio.Ogniqualvolta un pensiero si muove nella tua consapevolezza, la distorce. E i pensieri sono tanti, milioni di pensieri che continuano a correre velocemente ed è sempre ora di punta. Per ventiquattr’ore è ora di punta e il traffico continua ininterrotto, e ogni pensiero è associato a migliaia di altri pensieri. Si tengono tutti per mano e sono legati e interconnessi tra loro e tutta questa folla corre velocemente intorno a te. Come potresti sapere cos’è la verità? Liberati da questa folla.
Ecco cos’è la meditazione, ecco in cosa consiste la meditazione: una consapevolezza senza la mente, una consapevolezza senza i pensieri, una consapevolezza completamente senza onde - una consapevolezza intatta. Allora la verità è presente in tutta la sua bellezza e benedizione. Allora la verità è presente - chiamala Dio, chiamala nirvana o con qualsiasi altro nome tu voglia darle. È presente ed è presente come una esperienza. Tu sei nella verità, la verità è in te.
Usa questa domanda. Rendila più penetrante. Rendila totalmente penetrante, metti tutto in gioco, in modo che la mente non possa ingannarti con le sue risposte superficiali. Quando la mente sarà scomparsa, quando la mente non starà più giocandoti i suoi vecchi trucchi, saprai cos’è la verità. La conoscerai nel silenzio. La conoscerai nella consapevolezza senza pensieri.