venerdì 19 aprile 2013

Isolamento (3 di Spade)


Nella nostra società, in particolare agli uomini viene insegnato a non piangere, ad assumere un aspetto coraggioso quando qualcosa li ferisce, e a non mostrare la loro sofferenza. Ma anche le donne possono cadere in questa trappola, e noi tutti, una volta o l'altra, possiamo aver sentito che il solo modo per sopravvivere era quello di bloccare le nostre sensazioni e le nostre emozioni, in modo da non essere più feriti. Se la nostra sofferenza è particolarmente profonda, possiamo perfino cercare di nasconderla a noi stessi. Ciò ci può raggelare, irrigidire, poiché in cuor nostro sappiamo che una lieve scalfittura nel ghiaccio libererà la ferita, ed essa tornerà a farsi sentire. Le lacrime a tinta arcobaleno che scorrono sul volto della figura, nascondono la chiave per spezzare questo isolamento gelido. Le lacrime, e solo le lacrime, hanno il potere di fondere il ghiaccio. Piangere va benissimo; non c'è ragione di vergognarsi delle proprie lacrime. Piangere ci aiuta a lasciar andare il dolore, ci permette di essere gentili con noi stessi, e alla fine ci aiuta a guarire.

Siamo infelici perché siamo troppo nel sé. Cosa significa? E cosa accade con precisione, quando siamo troppo nel sé? Puoi essere nell'esistenza, oppure puoi essere nel sé - le due cose insieme non sono possibili. Essere nel sé significa essere isolati, separati. Essere nel sé significa diventare un'isola. Essere nel sé significa aver tracciato tutt'intorno una linea di confine ben precisa; significa aver fatto una distinzione tra "questo sono io" e "questo non sono io". La definizione, il confine tra "io" e "non io" è il sé - il sé isolato. La conseguenza è che ne vieni raggelato - non fluisci più. Se fluisci, il sé non può esistere. Ecco perché le persone sono praticamente diventate pezzi di ghiaccio; non hanno né calore né amore - l'amore è calore e loro hanno paura di amare. Se fossero raggiunti dal calore, inizierebbero a sciogliersi e i confini scomparirebbero. In amore i confini scompaiono e così pure nella gioia, perché la gioia non è fredda.

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