venerdì 28 giugno 2013

il respiro del Tao


Shiva risponde:

1. O radiosa, questa esperienza può albeggiare tra due respiri. Dopo che il respiro è venuto dentro e appena prima che si rivolga in su -- il beneficio.

2. Come il respiro volge dal basso verso l'alto, ed ancora come curva dall'alto verso il basso -- tramite entrambe queste svolte, realizza.

3. Oppure, ogni volta che l'inspirazione e l'espirazione si fondono, in questo istante tocca il centro privo di energia, pieno di energia.

4. Oppure, quando il respiro è tutto fuori e fermato da sé, o tutto dentro e fermato -- in tale pausa universale, il piccolo io di ognuno svanisce. Questo è difficile solo per l'impuro.

5. L'attenzione tra le sopracciglia, lascia la mente essere prima del pensiero. Lascia riempire la forma con l'essenza del respiro fino alla sommità della testa e là piovere come luce.

6. Quando in attività mondane, mantieni l'attenzione tra due respiri, e così praticando, in pochi giorni sii rinata di nuovo.

7. Con intangibile respiro nel centro della fronte, come questo raggiunge il cuore al momento del sonno, abbi direzione sui sogni e sulla morte stessa.

8. Con somma devozione, centrati sulle due giunture del respiro e conosci il conoscitore.


La Verità è sempre qui, è già un dato di fatto. Non è qualcosa da raggiungere nel futuro.
Tu sei la verità proprio qui e ora, perciò non è una cosa che deve essere creata, inventata o cercata. Comprendilo con estrema chiarezza; allora queste tecniche saranno facili da capire e anche da mettere in pratica. La mente è un meccanismo per desiderare. La mente è sempre nel desiderio, cerca sempre qualcosa, chiede sempre qualcosa. L’oggetto è sempre nel futuro; la mente non si preoccupa affatto del presente. In questo preciso momento, la mente non può muoversi: non c’è spazio, per muoversi ha bisogno del futuro.
Può muoversi nel passato o nel futuro, non può farlo nel presente: non c’è spazio. La verità è nel presente, e la mente è sempre nel futuro o nel passato. Perciò non c’è incontro tra la mente e la verità. Quando la mente cerca oggetti mondani non è così difficile, il problema non è assurdo, può essere risolto. Ma quando comincia a cercare la verità, lo sforzo stesso diventa un nonsenso, perché la verità è qui e ora e la mente è sempre là e allora. Non c’è incontro. Perciò cerca di capire la prima cosa: non puoi cercare la verità.
Puoi trovarla, ma non puoi cercarla. La ricerca stessa è l’ostacolo. Nel momento in cui cominci a cercare, tu sei allontanato dal presente, da te stesso, perché tu sei sempre nel presente. Il ricercatore è sempre nel presente e la ricerca è nel futuro; non incontrerai mai ciò che stai cercando. Lao Tzu dice: “Non cercare, altrimenti fallirai. Non ricercare e trova. Non cercare e trova”. Tutte queste tecniche di Shiva semplicemente volgono la mente dal futuro o dal passato al presente. Ciò che stai cercando esiste già, è già un dato di fatto. La mente dev’essere volta dal cercare al “noncercare”. E’ difficile. Se ci rifletti da un punto di vista mentale è molto difficile. Come si fa a volgere la mente dal cercare al “noncercare”? Infatti la mente fa dello stesso “noncercare” l’oggetto! In questo caso la mente dice: “Non cercare”. La mente dice: “Io non dovrei cercare”. La mente afferma: “Ora il ‘noncercare’ è il mio oggetto. Ora io desidero lo stato di assenza del desiderio”. Il cercare è ritornato, il desiderio è rientrato dalla porta sul retro. Ecco perché ci sono persone che cercano oggetti mondani e persone che credono di essere alla ricerca di oggetti non mondani. Tutti gli oggetti sono mondani perché il “cercare” è il mondo. Dunque non puoi cercare qualcosa di non mondano. Nel momento in cui cerchi, esso diventa il mondo. Se stai cercando Dio, il tuo Dio è parte del mondo, se stai cercando moksha – la liberazione – il nirvana, la tua liberazione è parte del mondo, non è qualcosa che lo trascende, perché il cercare è il mondo, il desiderare è il mondo. Perciò non puoi desiderare il nirvana, non puoi desiderare il “nondesiderio”. Se tenti di capirlo da un punto di vista mentale, diventerà un enigma.
Shiva non dice nulla in merito, procede immediatamente dando delle tecniche. Le tecniche sono “nonmentali”. Non dice a Devi: “La verità è qui. Non cercarla e la troverai”. Offre immediatamente delle tecniche. Quelle tecniche sono “nonmentali”: mettile in pratica e la mente arriva a un punto di svolta. Il punto si svolta è solo una conseguenza, un sottoprodotto, non un oggetto. Il punto di svolta è solo una conseguenza. Se metti in pratica una tecnica, la tua mente si volgerà dal suo viaggio nel futuro o nel passato: ti troverai improvvisamente nel presente. Ecco perché il Buddha ha dato delle tecniche, Lao Tzu ha dato delle tecniche, Krishna ha dato delle tecniche, anche se le hanno introdotte sempre con concetti intellettuali. Solo Shiva è diverso: offre immediatamente delle tecniche e nessuna comprensione intellettuale, nessuna introduzione intellettuale, perché sa che la mente è scaltra, la cosa più astuta che ci sia. Essa può trasformare tutto in un problema. Il “noncercare” diventerà il problema. Ci sono persone che vengono da me e mi chiedono come non desiderare: stanno desiderando il “nondesiderio”. Qualcuno deve aver detto loro, o hanno letto da qualche parte, o hanno sentito dei pettegolezzi spirituali, secondo cui, se non desideri raggiungerai la beatitudine, se non desideri sarai libero, se non desideri non ci sarà sofferenza. Ora la loro mente brama di raggiungere quello stato dove non esiste sofferenza, perciò chiedono come non desiderare. La mente sta giocando loro dei tiri: stanno desiderando ancora, solo che adesso l’oggetto è cambiato. Prima volevano denaro, fama, prestigio, potere, adesso desiderano il “nondesiderio”. Solo l’oggetto è cambiato, loro rimangono gli stessi e il loro desiderare rimane lo stesso. Ma ora il desiderio è diventato più ingannevole. Per questo Shiva procede immediatamente senza alcuna introduzione, comincia subito a parlare delle tecniche. Queste tecniche, se seguite, volgono improvvisamente la tua mente: essa ritorna al presente. E quando la mente ritorna al presente, si ferma, non c’è più. Non puoi essere una mente nel presente, è impossibile. Proprio ora, se sei qui o ora, come puoi essere una mente? I pensieri cessano perché non possono muoversi. Il presente non ha spazio in cui muoversi; non puoi pensare. Se sei in questo preciso istante, come puoi muoverti? La mente si ferma, realizzi la nonmente. Perciò l’essenziale è come essere qui e ora. Puoi provare, ma il tuo sforzo può dimostrarsi inutile, perché se essere nel presente diventa un obiettivo, questo obiettivo si è spostato nel futuro. Quando chiedi come fare a essere nel presente, ancora una volta stai domandando sul futuro. Questo istante si sta trasformando nell’indagare: “Come essere presente? Come essere qui e ora?”. Questo momento presente si sta trasformando nell’indagare, e la tua mente comincerà a vacillare e a creare sogni nel futuro: un giorno sarai in uno stato mentale dove non ci sarà movimento, movente, ricerca, e ci sarà la beatitudine, perciò come fare a essere nel presente? Shiva non dice nulla in merito, dà solo delle tecniche. Tu le metti in pratica, e all’improvviso ti trovi qui ed ora, e il tuo essere qui e ora è la verità, e il tuo essere qui e ora è la libertà, e il tuo essere qui e ora è il nirvana.





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