lunedì 11 giugno 2012

giovedì 7 giugno 2012

gioco e fantasia del Tao - 21-25

"Frattale 502" opera formata da 7 fratti assemblabili secondo infinite varianti

21. Si giunge, in conclusione, al difficile compito di applicare quest'impostazione teorica al particolare fenomeno della psicoterapia. A questo punto le linee del nostro pensiero possono essere riassunte nel modo più conciso presentando e parzialmente risolvendo i problemi seguenti:
a) Vi è qualche indicazione che certe forme di psicopatologia siano caratterizzate in modo specifico da anormalità nel modo in cui il paziente tratta gli inquadramenti e i paradossi?
b) Vi è qualche indicazione che le tecniche psicoterapiche dipendano necessariamente dal modo di trattare gli inquadramentie i paradossi?
c) È possibile descrivere lo svolgimento di una data psicoterapia in termini dell'interazione fra l'uso anormale degli inquadramenti da parte del paziente e la loro manipolazione da parte del terapeuta?
22. In risposta alla prima domanda, sembra che l"insalata verbale' della schizofrenia possa essere descritta in termini dell'incapacità da parte del paziente di riconoscere la natura metaforica delle sue fantasie. In quelle che dovrebbero essere costellazioni triadiche di messaggi, il messaggio delimitatore (per esempio la frase 'come se') è omesso, e la metafora o la fantasia è narrata e impiegata in una maniera che sarebbe adeguata se la fantasia fosse un messaggio di specie più diretta. L'assenza dell'incorniciatura metacomunicativa,che è stata notata nel caso dei sogni, è caratteristica delle comunicazioni dello schizofrenico durante la veglia. Alla perdita della capacità di costruire cornici metacomunicative si accompagna anche una perdita della capacità di formulare messaggi più primari o primitivi; la metafora è trattata direttamente come un messaggio di tipo più primario.
23. La dipendenza della psicoterapia dai modi in cui sono trattati gli inquadramenti segue dal fatto che la terapia è un tentativo di mutare le abitudini metacomunicative del paziente. Prima della terapia, il paziente pensa e agisce in base a un insieme di regole per la costruzione e la comprensione dei messaggi; dopo una terapia riuscita, il paziente opera in base a un diverso insieme di regole. (In generale, regole di questo tipo non vengono verbalizzate e restano inconsce, sia prima sia dopo). Ne segue che, nello svolgimento della terapia, dev' essersi svolta comunicazione a un livello meta rispetto a queste regole; dev'essersi svolta comunicazione su un cambiamento delle regole.

Ma una siffatta comunicazione relativa al cambiamento non potrebbe in alcun modo verificarsi mediante messaggi del tipo permesso dalle regole metacomunicative del paziente, così com'erano prima o come sono dopo la terapia. È stata avanzata, sopra, l'ipotesi che i paradossi del gioco siano caratteristici di una fase evolutiva; qui avanziamo l'ipotesi che paradossi simili siano un ingrediente necessario di quel processo di cambiamento che chiamiamo psicoterapia.
In effetti la somiglianza tra il processo terapeutico e il fenomeno del gioco è profonda: ambedue avvengono all'interno di una cornice psicologica limitata, limite spazio-temporale di una classe di messaggi interattivi; tanto nel gioco quanto nella terapia i messaggi stanno in una relazione speciale e peculiare con una realtà più concreta o basilare. Proprio come lo pseudo-combattimento del gioco non è combattimento reale, così lo pseudo-amore e lo pseudo-odio della terapia non sono amore e odio reali. Il «transfert» è distinto dall'amore e dall'odio reali da segnali che si richiamano alla cornice psicologica, e in effetti è quest'inquadramento che permette al transfert di raggiungere la sua piena intensità e di essere discusso tra paziente e terapeuta.
Le caratteristiche formali della vicenda terapeutica possono essere illustrate mediante la costruzione di un modello in più fasi. Immaginiamo dapprima due giocatori che iniziano una partita a canasta secondo un normale insieme di regole. Finché queste regole vigano e non sono contestate dai due giocatori, il gioco non muta, cioè non interviene alcun cambiamento terapeutico. (In effetti molti tentativi terapeutici falliscono per questo motivo). Possiamo immaginare, tuttavia, che a un certo punto i due giocatori di canasta smettano di giocare e intavolino una discussione sulle regole. Il loro discorso è ora di un tipo logico diverso da quello del loro gioco; possiamo immaginare che, alla fine della discussione, essi si rimettano a giocare, ma con regole diverse.
Questa successione di eventi, tuttavia, è ancora un modello imperfetto dell'interazione terapeutica, per quanto illustri il nostro convincimento che la terapia implichi di necessità una combinazione di tipi logici di discorso tra loro diversi. I nostri giocatori immaginari hanno evitato il paradosso separando la discussione sulle regole dal gioco; ed è proprio questa separazione che è impossibile in psicoterapia. A nostro modo di vedere, la vicenda psicoterapica è un'interazione incorniciata tra due persone, in cui le regole sono implicite, ma suscettibili di cambiamento. Un tale cambiamento può essere proposto solo da un'azione sperimentale, ma una qualunque azione siffatta, in cui sia implicita una proposta di cambiamento delle regole, è essa stessa parte del gioco che si sta svolgendo. È da questa combinazione di tipi logici all'interno del singolo atto significativo che la terapia assume il carattere non di un gioco rigido com'è la canasta, ma al contrario di un sistema d'interazione che si evolve. Il gioco dei gattini o delle lontre ha questo carattere.
24. Allo stato attuale delle cose, si può dire molto poco sulla relazione specifica tra il modo in cui il paziente tratta le cornici e il modo in cui le manipola il terapeuta. Può essere tuttavia indicativo osservare che la cornice psicologica della terapia è analoga al messaggio che istituisce l'inquadramento e che lo schizofrenico è incapace di esprimere. Fare uso dell"insalata verbale' nella cornice psicologica della terapia è, in un certo senso, un fenomeno non patologico: in effetti il nevrotico è incoraggiato a far proprio questo, narrando i suoi sogni ed esprimendo le sue libere associazioni, in modo che paziente e medico possano giungere a una comprensione di questo materiale. Attraverso il procedimento dell'interpretazione, il nevrotico è condotto a inserire la clausola 'come se' nelle produzioni del suo processoprimario, produzioni che egli aveva prima riprovato o represso. Il paziente deve imparare che la fantasia contiene verità.

Per lo schizofrenico il problema è alquanto diverso. Il suo errore consiste nel trattare le metafore del processo primario come se esse possedessero la piena intensità della verità letterale. Attraverso la scoperta di ciò per cui stanno queste metafore, egli deve scoprire che si tratta solo di metafore.
25. Dal punto di vista del nostro progetto, tuttavia, la psicoterapia è solamente uno dei molti campi che stiamo cercando di investigare. La nostra tesi principale può essere riassunta in un'affermazione della necessità dei paradossi dell'astrazione. L'ipotesi che gli uomini potrebbero o dovrebbero obbedire alla teoria dei tipi logici nelle loro comunicazioni non sarebbe solo cattiva storia naturale; se non obbediscono alla teoria non è solo per negligenza o per ignoranza. Riteniamo, viceversa, che i paradossi dell'astrazione debbano intervenire in tutte le comunicazioni più complesse di quelle dei segnali di umore, e che senza questi paradossi l'evoluzione della comunicazione si arresterebbe. La vita sarebbe allora uno scambio senza fine di messaggi stilizzati, un gioco con regole rigide e senza la consolazione del cambiamento o dell'umorismo.


"Frattale 504" opera formata da 6 fratti assemblabili secondo infinite varianti

 (A Theory of Play and Fantasy, 1954) - 18-20

mercoledì 6 giugno 2012

unified Tao


Come sviluppo delle idee di positivismo logico espresse dal Circolo di Vienna negli anni 20 e 30, nel 1938 iniziò negli Stati Uniti un progetto - mai completato - di una serie di monografie dedicate all'unificazione delle varie discipline scientifiche, dalla logica alla fisica alla psicologia, avendo la filosofia come principale area di unificazione.
 

martedì 5 giugno 2012

Tao livello 5: l'ecosistema del Tao

















Il livello gerarchico 5 di ecosistema - sia locale che globale - rappresenta il più alto grado di complessità di sistema.
Il termine è attribuito all'ecologo e botanico A.G. Tansley nel 1935 per definire l'insieme degli elementi viventi e non viventi che in uno stesso ambiente sono legati e tenuti in equilibrio da una serie di complesse relazioni di interdipendenza.


e, in dettaglio, per la gerarchia fisica:


 e per quella ecologica:

Una descrizione gerarchica si può applicare a determinate parti degli ecosistemi, ad esempio per i sistemi geopolitici:
 
Il termine ecosistema intende descrivere la complessità della biosfera integrando speci viventi ed ambiente a tutti i livelli:

La descrizione gerarchica di un ecosistema può naturalmente essere estesa a livelli superiori a quello globale planetario e inferiori a quello fisico:
Livelli gerarchici di descrizione dal continuo spazio-tempo alle metagalassie.
da: Ervin Laszlo, Introduction to Systems Philosophy, 1972

L'ecosistema globale terrestre è infatti chiuso per quanto riguarda la biosfera ma aperto per il livello fisico, dove il processo principale è l'irradiamento/riflessione della luce solare.

Gli ecosistemi rappresentano il livello più complesso di sistemi con storia e, come tali, richiedono per la loro comprensione l'esplicitazione della loro evoluzione in termini di tempo o di altre variabili di sistema significative; ad esempio:
Evoluzione dell'ecosistema globale in termini di dimensioni/complessità/energia di legame.
da: Ervin Laszlo, L’evoluzione della complessità e l’ordine mondiale contemporaneo.
Analogamente può essere fatto con l'evoluzione dei sistemi socio-culturali:
Stadi dell'evoluzione dei sistemi socioculturali.
da: Ervin Laszlo, L’evoluzione della complessità e l’ordine mondiale contemporaneo.
L'elevata complessità dell'ecosistema globale, che integra e racchiude quella dei livelli inferiori, porta ad alcune rilevanti caratteristiche:

Globalità e Località sistemica: livelli di zoom
A livello ecosistemico diventa naturale eseguire livelli di ingrandimento da diversi punti di vista sui sottosistemi che lo compongono, non necessariamente solo dimensionali. A qualsiasi livello di zoom si osservi un ecosistema la risultante sarà sempre un'altro ecosistema, una conseguenza del principio ologrammatico formulato da Morin per cui "non solo la parte è nel tutto, ma il tutto è nella parte. Ogni cellula è una parte di un tutto, ma il tutto è lei stessa dentro la parte. La totalità del patrimonio genetico è presente in ogni cellula individuale. La società è presente in ogni individuo."

Processi mentali degli ecosistemi
Dalla formulazione dei criteri del processo mentale di Bateson ne consegue che se in un sistema anche solo un elemento o un processo ha caratteristiche di tipo mentale allora anche tutto il sistema le presenta. Ogni ecosistema ha quindi - in senso globale - le massime caratteristiche di processi di tipo mentale.

Invarianza e Scalabilità della complessità sistemica
Le  caratteristiche frattali e ologrammatiche degli ecosistemi si riflettono sul fatto che scalando entro un qualsiasi ecosistema in una qualche variabile di sistema, tipicamente la dimensione, la complessità di sistema è invariante e scala con lo scalare della dimensione. In questo senso la complessità di una singola cellula è pari a quella dell'intero ecosistema planetario, naturalmente su elementi e processi diversi.
Ad esempio, si può considerare la complessità dell'interazione tra l'ecosistema socioculturale e l'ecosistema globale:

I sistemi socioculturali in interazione con gli ecosistemi.
da: Ervin Laszlo, L’evoluzione della complessità e l’ordine mondiale contemporaneo.
nei sistemi socioculturali si può delineare il sistema economico:

Schema del sistema economico mondiale.
ad arrivare al metabolismo del singolo individuo:
parte del sistema metabolico
ed a quello di una singola parte di cellula:

Front and back views of a 3D model of the Golgi region in an insulin-secreting, mammalian cell. Three serial 400-nm-thick sections cut from a high pressure frozen, freeze-substituted and plastic-embedded HIT-T15 cell were reconstructed by dual axis EM tomography.  The software package IMOD was used to model all visible objects within the resulting reconstructed volume (3.1 x 3.2 x 1.2 um3). The Golgi complex with seven cisternae (C1-C7) is at the center.  The color coding is as follows: C1, light blue; C2, pink; C3, cherry red; C4, green; C5, dark blue; C6, gold; C7, bright red. The Golgi is displayed in the context of all surrounding organelles, vesicles, ribosomes, and microtubules: endoplasmic reticulum (ER), yellow; membrane-bound ribosomes, blue; free ribosomes, orange; microtubules, bright green; dense core vesicles, bright blue; clathrin-negative vesicles, white; clathrin-positive compartments and vesicles, bright red; clathrin-negative compartments and vesicles, purple; mitochondria, dark green.
Bar, 500 nm.
Image courtesy of Dr. Brad Marsh, Institute for Molecular Bioscience
The University of Queensland, Brisbane, Australia.

in tutti questi sistemi di tipo estremamente diverso la caratteristica che si preserva e rimane invariante è la complessità di sistema, che scala con le dimensioni del sistema.

Tramatura della complessità
L'invarianza della complessità con la dimensione di sistema è ben delineato dall'etimologia del termine complesso, che deriva da complexus, ovvero "con intrecci", "intrecciata". La "trama" o "tramatura" della complessità risulta evidente scalando dimensionalmente sui livelli di zoom fisici fino al livello subatomico:

parte di tramatura di un tappeto iraniano; scala circa 50 cm.
Immagine al microscopio ottico tramite fluorescenza e luce polarizzata di fibre di tappeto; zoom 20X
Immagine SEM colorata di fibre di seta; zoom 220X
Immagine SEM colorata di fibre di seta; zoom 1300X
STM images of a single molecule before (left) and of a molecular chain (right) after the formation of intermolecular covalent bonds by “on-surface-synthesis”. The chemical structures of the initial building block and the chain are indicated. scala 2 nm
Fritz-Haber-Institut der Max-Planck-Gesellschaft- Department of Physical Chemistry

Immagine STM di atomi di Silicio; scala 2 nm
Immagine AFM di atomi di Silicio che illustra la struttura degli orbitali atomici; scala 1 nm
da: Probing the shape of atoms in real space, Phys. Rev. B 68, (2003)
University of Augsburg, Institute of Physics, Center for Electronic Correlations and Magnetism
Immagine AFM di strutture subatomiche entro un singolo atomo di Tungsteno.
Risoluzione 77 pm, grandezza dell'immagine 500 × 500 pm2
University of Augsburg, Institute of Physics, Center for Electronic Correlations and Magnetism

lunedì 4 giugno 2012

giovedì 31 maggio 2012

il Te del Tao: XXXIX - UNIFORMARSI AL FONDAMENTO


XXXIX - UNIFORMARSI AL FONDAMENTO

In principio questi ottenner l'Uno:
il Cielo l'ottenne e per esso fu puro,
la Terra l'ottenne e per esso fu tranquilla,
gli esseri sovrannaturali l'ottennero
e per esso furono potenti,
la valle l'ottenne e per esso fu ricolma,
le creature l'ottennero e per esso vissero,
principi e sovrani l'ottennero
e per esso furon retti nel governare il mondo.
Costoro ne furono resi perfetti.
Se il Cielo non fosse puro per esso
temerebbe di squarciarsi,
se la Terra non fosse tranquilla per esso
temerebbe di fendersi,
se gli esseri sovrannaturali non fossero potenti per esso
temerebbero d'annullarsi,
se la valle non fosse ricolma per esso
temerebbe d'inaridirsi,
se le creature non vivessero per esso
temerebbero di spegnersi,
se principi e sovrani non fossero nobili e alti per esso
temerebbero di cadere.
Il nobile ha per fondamento il vile,
l'alto ha per basamento il basso.
Perciò quando principi e sovrani chiamano sé stessi
l'orfano, lo scarso di virtù, l'incapace,
non è perché considerano lor fondamento il vile?
Ahimé, no!
Quando hai finito d'enumerare le parti del carro
ancor non hai il carro.
Non voler essere pregiato come giada
né spregiato come pietra.

thick as a Taobrick



Really don't mind if you sit this one out.
My words but a whisper your deafness a SHOUT.
I may make you feel but I can't make you think.
Your sperm's in the gutter your love's in the sink.
So you ride yourselves over the fields and
you make all your animal deals and
your wise men don't know how it feels to be thick as a brick.

And the sand-castle virtues are all swept away
in the tidal destruction the moral melee.
The elastic retreat rings the close of play
as the last wave uncovers the newfangled way.
But your new shoes are worn at the heels
and your suntan does rapidly peel
and your wise men don't know how it feels
to be thick as a brick.

And the love that I feel is so far away:
I'm a bad dream that I just had today
and you shake your head and say it's a shame.

Spin me back down the years and the days of my youth.
Draw the lace and black curtains and shut out the whole truth.
Spin me down the long ages: let them sing the song.
See there! A son is born and we pronounce him fit to fight.
There are black-heads on his shoulders, and he pees himself in the night.
We'll make a man of him, put him to trade
teach him to play Monopoly and how to sing in the rain.

The Poet and the Painter casting shadows on the water
as the sun plays on the infantry returning from the sea.
The do-er and the thinker: no allowance for the other
as the failing light illuminates the mercenary's creed.
The home fire burning: the kettle almost boiling
but the master of the house is far away.
The horses stamping, their warm breath clouding
in the sharp and frosty morning of the day.
And the poet lifts his pen while the soldier sheaths his sword.
And the youngest of the family is moving with authority.
Building castles by the sea, he dares the tardy tide to wash them all aside.

The cattle quietly grazing at the grass down by the river
where the swelling mountain water moves onward to the sea:
the builder of the castles renews the age-old purpose
and contemplates the milking girl whose offer is his need.
The young men of the household have all gone into service
and are not to be expected for a year.
The innocent young master - thoughts moving ever faster -
has formed the plan to change the man he seems.
And the poet sheaths his pen while the soldier lifts his sword.
And the oldest of the family is moving with authority.
Coming from across the sea, he challenges the son who puts him to the run.

What do you do when the old man's gone - do you want to be him?
And your real self sings the song. Do you want to free him?
No one to help you get up steam
and the whirlpool turns you `way off-beam.

LATER.
I've come down from the upper class to mend your rotten ways.
My father was a man-of-power whom everyone obeyed.
So come on all you criminals! I've got to put you straight
just like I did with my old man twenty years too late.
Your bread and water's going cold.
Your hair is too short and neat.
I'll judge you all and make damn sure that no-one judges me.

You curl your toes in fun as you smile at everyone,
you meet the stares, you're unaware that your doings aren't done.
And you laugh most ruthlessly as you tell us what not to be.
But how are we supposed to see where we should run?
I see you shuffle in the courtroom with
your rings upon your fingers
and your downy little sidies
and your silver-buckle shoes.
Playing at the hard case,
you follow the example of the comic-paper idol
who lets you bend the rules.

So!
Come on ye childhood heroes!
Won't you rise up from the pages of your comic-books
your super crooks
and show us all the way.
Well! Make your will and testament.
Won't you? Join your local government.
We'll have Superman for president
let Robin save the day.

You put your bet on number one and it comes up every time.
The other kids have all backed down and they put you first in line.
And so you finally ask yourself just how big you are
and take your place in a wiser world of bigger motor cars.
And you wonder who to call on.
So! Where the hell was Biggles when you needed him last Saturday?
And where were all the sportsmen who always pulled you though?
They're all resting down in Cornwall
writing up their memoirs for a paper-back edition
of the Boy Scout Manual.