Nella definizione di sistema è centrale il ruolo svolto dal soggetto Osservatore.
E' l'osservatore infatti che stabilisce quali e quanti siano gli elementi del sistema, quali relazioni/processi osservare e definisce il confine del sistema. Inoltre per conoscere e definire il sistema - misurarlo a livello 0 - l'osservatore deve interagire con esso, e quindi necessariamente modificarlo, per cui il sistema conosciuto non è più quello originale ma solo quello rilevato dall'osservatore. Inoltre lo stesso sistema osservato può interagire con l'osservatore. Si deve quindi considerare un sistema totale più ampio a livello superiore composto da osservatore-sistema osservato.
Questa grossolana confusione di uno dei fondamenti del metodo scientifico galileiano
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"Nessuna quantità di esperimenti potrà dimostrare che ho ragione; un unico esperimento potrà dimostrare che ho sbagliato."
Albert Einstein, lettera a Max Born del 4 dicembre 1926
Il mito dell'oggettività, almeno a livello 0, è inoltre conseguenza dell'enorme successo fino al 1900 della fisica classica newtoniana (meccanica classica e gravitazione) e waxwelliana (elettromagnetismo classico) nello spiegare praticamente tutti i fenomeni fisici osservati, dal moto dei pianeti alla propagazione della luce. Ancora oggi la quasi totalità delle tecnologie sviluppate nell'800 e 900, dalla meccanica all'elettronica, hanno come fondamento diretto queste due teorie classiche, che sono alla base della nostra esperienza "soggettiva" della realtà del livello 0 fisico.
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Nella fisica classica l'osservatore non esiste, o meglio non ha alcuna influenza, se non per il fatto che tutte le leggi/equazioni sono definite in un dato sistema di riferimento, specificando la posizione e il tempo di riferimento da cui si osserva. Tutte le leggi della fisica classica sono invarianti per qualunque sistema di riferimento nello spazio e nel tempo, ovvero sono valide per qualsiasi osservatore in qualsiasi luogo e in ogni tempo. Lo spazio e il tempo sono quindi ritenuti assoluti.
Il paradigma concettuale della fisica classica è stato radicalmente rivoluzionato dall'inizio del 900 quando si sono esaminati teoricamente e sperimentalmente "luoghi" della fisica non ancora precedentemente studiati, in particolare quelli delle alte velocità/energie (paragonabili a quella della luce) e delle picodimensioni, quale l'interno del nucleo atomico e dei suoi costituenti.
Nelle due teorie sviluppate durante il 900 per questi ambiti di fenomeni, la teoria della Relatività Ristretta e la Meccanica Quantistica, il ruolo dell'osservatore è centrale e smentisce ogni possibilità di credenze come "realtà oggettiva" e di sensocomune già a livello 0.
L'integrazione tra Meccanica Quantistica e Teoria della Reletività è stata iniziata dal lavoro di Paul Dirac nel 1928 e proseguita con lo sviluppo delle Teorie Quantistiche dei Campi.
Alcuni esperimenti rilevanti che dimostrano il ruolo centrale e particolare dell'Osservatore fuori dalla fisica classica del sensocomune dell'esperienza quotidiana sono:
- Spazio e Tempo relativi nella Relatività Ristretta e Generale
- Esperimento della doppia/singola fenditura "normale" e "ritardata" di Wheeler
- Paradosso di E-P-R e Entanglement quantistico
Syntropy
per una introduzione ai temi del livello 0:
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