venerdì 17 settembre 2010

In Viaggio (8 di Bastoni)


La minuscola figura in cammino sul sentiero in questo splendido paesaggio non si preoccupa affatto della meta. Lui o lei sa che il viaggio in sé è la meta; il pellegrinaggio in quanto tale è il luogo sacro. Ogni passo lungo il sentiero è importante in se stesso. Quando questa carta compare in una lettura, indica che è tempo di mutamento. Può essere un movimento fisico da un luogo all'altro, oppure un movimento interiore da uno stile di vita a un altro. Ma in ogni caso, questa carta promette che il viaggio sarà facile e porterà con sé un senso di avventura e di crescita; non sarà necessario lottare o pianificare troppo. La carta del Viaggio ci ricorda anche di accettare e di abbracciare il nuovo, così come facciamo allorché viaggiamo in un altro Paese, con cultura e ambiente diversi da quello a cui siamo abituati. Quest'atteggiamento di apertura e di accettazione fa avvicinare a noi nuovi amici e introduce nuove esperienze nella nostra vita.

La vita è una continuità eterna e perenne. Non esiste una destinazione finale verso cui sia diretta. Il semplice pellegrinaggio, il viaggio in sé è vita, senza raggiungere alcuna meta, alcuna destinazione - il semplice danzare e partecipare al pellegrinaggio, muoversi con gioia, senza preoccuparsi di alcuna meta. Cosa faresti una volta raggiunta una destinazione? Nessuno lo ha mai chiesto, perché tutti si sforzano di avere una destinazione nella vita. Ma le implicazioni... Se veramente raggiungi una meta, poi che farai? Sarai in un bell'imbarazzo. Nessun luogo dove andare - hai raggiunto la destinazione finale - e, durante il viaggio, hai perso ogni cosa. Hai dovuto perdere ogni cosa. Pertanto, ritto in piedi e privo di tutto nella meta finale raggiunta, avrai proprio l'aria da idiota: che senso aveva tutto questo? Hai sudato tanto, e ti sei preoccupato tanto, e questo è il risultato?

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