mercoledì 24 agosto 2011

stupidità del Tao

Lo studio dell'intelligenza naturale e artificiale dovrebbe andare di pari passo con la conoscenza del suo opposto duale, la stupidità, in quanto quest'ultima non è, come spesso si ritiene, semplicemente una mancanza o un'assenza di intelligenza - la quale sarebbe più simile alla demenza, un disturbo acquisito e con base organica - è proprio il suo contrario.
Forse uno dei primi studi, più o meno semiseri, sull'argomento è dovuto a Walter Pitkin della Columbia University nel 1934, con una raccolta di saggi, aneddoti e commenti sull'argomento.

Carlo Maria Cipolla, uno dei più importanti storici dell'economia italiani, ha per primo descritto nel 1988 le caratteristiche basilari non della stupidità - non essendo un neurofisiologo o uno psicologo sperimentale - ma delle persone che la manifestano. Lo ha fatto, parole sue, per vendicarsi e mettere in guardia gli altri dall'enorme dispendio di tempo, energie e denaro che gli stupidi hanno causato alla sua vita.


Utilizzando il seguente grafico:


Lo schema permette di dividere le persone in quattro categorie, secondo l’effetto del loro comportamento.
  • L'asse orrizzontale rappresenta il vantaggio (o svantaggio) che una persona ottiene dalle proprie azioni.
  • L'asse verticale rappresenta il beneficio (o danno) causato ad altri dalle azioni di quella persona. 
Le quattro categorie sono: 
  • Intelligenti (il loro comportamento causa vantaggio per sé e benefici per gli altri)
  • Sprovveduti (il loro comportamento causa danno per sé e benefici per gli altri)
  • Banditi - ovviamente, essendo uno storico - (il loro comportamento causa vantaggio per sé e danni per gli altri)
  • Stupidi (il loro comportamento causa danno per sé e danni per gli altri)
Le cinque leggi fondamentali della stupidità:
  • Sempre e inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione.
  • La probabilità che una certa persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della persona stessa.
  • Una persona è stupida se causa un danno a un’altra persona o ad un gruppo di persone senza realizzare alcun vantaggio per sé o addirittura subendo un danno.
  • Le persone non stupide sottovalutano sempre il potenziale nocivo delle persone stupide; dimenticano costantemente che in qualsiasi momento e luogo, e in qualunque circostanza, trattare o associarsi con individui stupidi costituisce infallibilmente un costoso errore. 
  • La persona stupida è il tipo di persona più pericoloso che esista.

Utilizzando il grafico si possono sviluppare varie combinazioni, come banditi intelligenti o stupidi, secondo il rapporto beneficio-danno.
Altri autori hanno poi continuato lo studio, che rimane con ampie e pericolose zone sconosciute.

La stupidità
è la più grande forza distruttiva
nella storia del genere umano.
Non è eliminabile,
ma non è invincibile.
Capirla e conoscerla
è il modo migliore
per ridurne gli effetti.

Che la stupidità sia un problema grave
e pericolosamente diffuso
è cosa nota fin dall’antichità.
Ma è sorprendente quanto siano scarsi
in tutta la storia della cultura umana
i tentativi di capire che cosa sia
la stupidità e come se ne possano
ridurre i perniciosi effetti.

Una cosa è chiara: di tutte
le possibili forze distruttive
nessuna è così insidiosa,
pericolosa e onnipresente
come la stupidità umana.

"Se la conosci la eviti...e se non la conosci...o non la eviti...

poniti la domanda se per caso anche tu...forse...non ne fai parte..."

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