mercoledì 13 novembre 2013

il Tao dell'intima relazione

La leggenda narra che il re Huang Ti (l'Imperatore Giallo, 2697 a.C.) ebbe questi insegnamenti, raccolti nella brevissima opera Yinfujing (Il Libro dell'Intima Relazione), da Kuang-Ch'eng-Tse, mitico anacoreta, il quale sarebbe un'incarnazione di colui che dopo una ventina di secoli rinacque con il nome di Lao-Tse.

I

1. Osserva bene il Principio (Tao) che regge la Natura, guarda il modo con cui essa opera e seguilo: ciò è tutto.
2. I cinque elementi operano in natura producendo e distruggendo. Essi operano nella mente, estrinsecandovi la natura stessa. Così il mondo sta in nostra mano; e le miriadi di forme, che vi si manifestano, emanano da noi stessi.
3. L'uomo è un complesso di qualità naturali, delle quali l'impulso è la mente; e se egli s'affida del tutto al supremo principio (Tao) della Natura, vivrà sicuro di se stesso.
4. Se nel cielo cessa l'impulso, sono rimossi i pianeti, e le costellazioni mutate; se cessa l'impulso in Terra, il suolo si popola di mostri, di draghi, di serpenti; e se cessa tra gli uomini, è sconvolto il mondo; se poi il cielo e gli uomini insieme insorgono, l'evoluzione universale ricomincerà su nuovi fondamenti più sicuri.
5. Gli uomini per natura sono o ingegnosi o di corto intendimento, ma tutti sono ugualmente simulatori.
6. La corruzione umana deriva dal mal uso dei sentimenti e specialmente da tre di essi (i sentimenti prodotti dalla vista, quelli prodotti dalla gola e quelli prodotti dagli organi genitali); ma è in facoltà degli uomini eccitarli o calmarli. Il fuoco è prodotto dal legno, ma se è occasione di disastro v'è modo di domarlo. Lo Stato produce anche gente malvagia, ma se quella riesce a suscitare disordini, v'è pur modo di tenerla a dovere o punirla.

II

1. La Natura produce e distrugge: è legge eterna e necessaria del Principio (Tao) che la regge. Il cielo e la terra sono ladri di tutto ciò che esiste. Tutto ciò che esiste deruba gli uomini; e gli uomini rubano da ogni cosa nel mondo. Quando questi tre ladri (il mondo, le cose, l'uomo) trovano ciascuno il loro contentamento, dappertutto è pace. Perciò si dice che nutrire il corpo a tempo opportuno, dà vigoria a tutte le membra; e se vengono suscitati a tempo opportuno gli impulsi (della Natura), la vita universale procederà imperturbata.
2. Gli uomini conoscono la spiritualità degli Spiriti (del loro culto), ma ignorano la spiritualità di ciò che essi non giudicano spirituale.
Del sole e della luna si calcola il corso, del grande e del piccolo se ne precisa la misura, e tutto questo per il merito degli antichi sapienti, che in tal modo emanarono luce spirituale.
3. Il predare è l'impulso. Il mondo non se ne accorge; ma l'uomo superiore lo sa e ne fa la sua forza, mentre l'uomo volgare se ne tenta gli effetti attenua il suo destino.

III

1. Il cieco affina l'udito, il sordo procura affinare la vista. Entrambi attingono le accresciute facoltà ad un'unica fonte. Chi dirige qualche decina d'uomini, per un ripetuto esercizio quotidiano riuscirà a comandare a più centinaia.
2. L'attività della mente nasce dalle cose esterne, e finisce con esse: il suo impulso è la vita.
La Natura non ha per fine precipuo il beneficio, ma è tuttavia grandemente benefica. Anche i fulmini e gli uragani non sono inutili.
3. Il massimo gioire è indizio di esuberanza; perfetta calma, di moderazione.
La Natura appare sovente parziale, ma negli effetti è sovranamente giusta.
4. La legge che regola la vita degli animali sta tutta nell'Essenza vitale (Ki).
La vita è origine della morte; e questa, della vita.
La compassione e il beneficio nascono dal danno altrui; e il danno, talvolta dal beneficio.
Gli uomini per diventare saggi prendono a studiare il mondo intero; io mi riconosco intelligente anche solo osservando le cose del mio tempo.

© Vincenzo di Ieso

3 commenti:

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  2. Xuenzong (Xuan Zong) o Huang Di (Huang Ti)?
    In ogni caso mi fa molto piacere.
    Un saluto.

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  3. Ho capito, forse ti riferisci a Vincenzo di Ieso - Li Xuan Zong...
    non conosco personalmente ma i miei complimenti per averlo come maestro

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