mercoledì 20 novembre 2013

il Te del Tao: LXIV - ATTENERSI AL PICCOLO


LXIV - ATTENERSI AL PICCOLO

Quello che è fermo con facilità si trattiene,
quello che non è cominciato con facilità si divisa,
quello che è fragile con facilità si spezza,
quello che è minuto con facilità si disperde:
opera quando ancora non è in essere,
ordina quando ancora non è in disordine.
Un albero che a braccia aperte si misura
nasce da un minuscolo arboscello,
una torre di nove piani
comincia con un cumulo di terra,
un viaggio di mille li
principia da sotto il piede.
Chi governa corrompe,
chi dirige svia.
Per questo il santo
non governa e perciò non corrompe,
non dirige e perciò non svia.
La gente nel condurre le proprie imprese
sul punto di compierle sempre le guasta,
se curasse la fine come il principio
allora non vi sarebbero imprese guaste.
Per questo il santo
brama quello che non è bramato
e non pregia i beni che con difficoltà si ottengono,
studia quello che non viene studiato
e ritorna su quello che gli altri han travalicato.
Per favorire la spontaneità delle creature
non osa agire.

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