lunedì 26 maggio 2014

Rimandare (4 di Spade)


La donna di questa immagine sta vivendo all'interno di un paesaggio grigio, denso di nuvole irreali e frammentate. Attraverso il riquadro della finestra può vedere i colori e la luce e la vitalità ma, sebbene voglia oltrepassare quella finestra - come dimostrano i colori dell'arcobaleno che compaiono sul suo vestito - non riesce a farlo. Nella sua mente c'è ancora troppo rimuginare, troppi “e se?”. Si dice che “il domani non arriva mai”, ma per quanto venga ripetuto, sembra che la maggior parte di noi tenda a dimenticare la verità di questo detto. Di fatto, il solo e unico risultato del rimandare le cose è, nel momento presente, una sensazione opaca e deprimente d'incompletezza e di non riuscire a muoversi. Il sollievo e il senso d'espansione che proverai una volta messe da parte tutte le titubanze che t'impediscono di agire nel presente, ti porteranno a chiederti perché mai tu abbia aspettato tanto a lungo.

Rimandare è semplicemente stupido. Anche domani dovrai decidere, perché dunque non farlo oggi? E pensi forse che domani sarai più saggio di oggi? Pensi che domani sarai più vivo di oggi? Pensi che domani sarai più giovane di oggi, più fresco? Domani sarai più vecchio, avrai meno coraggio; domani avrai più esperienza, più astuzia; domani la morte sarà più vicina - inizierai a titubare, avrai più paura. Non rimandare mai a domani. E chi può dirlo? Il domani può venire, come può non venire. Se devi decidere, devi decidere in questo preciso istante. Il dottor Vogel, di professione dentista, conclude la visita a una ragazza molto avvenente dicendo: “Signorina Baseman, temo che dovrò estrarle il dente del giudizio!” “Mio Dio!” esclama la ragazza “preferisco avere un bambino!” “Come desidera,” replica il dottor Vogel, “veda di decidersi, in modo che possa sistemare la poltrona di conseguenza.” Decidi. Non continuare a rimandare all'infinito!

Nessun commento:

Posta un commento