martedì 24 settembre 2013

Tao macchinoso

Rube Goldberg, Tovagliolo automatico
Il fumettista statunitense Rube Goldberg per molti anni disegnò delle strip comiche in cui inventò diverse decine di meccanismi sequenziali complicati composti da numerose parti ed estremamente elaborati e fantasiosi, conosciuti come macchine di Goldberg.
Mount Pleasant Cemetery, Hawthorne, Westchester County, New York, USA

lunedì 23 settembre 2013

gestalTao III: assenza e presenza

Paul Klee, Chemin principal et chemins secondaires, 1929, Museum Ludwig, Köln
Il Tutto è qualcosa di più e di diverso della somma delle parti

La settima legge della Gestalt assume differenti forme e tratta del rapporto fra la realtà fisica dell'oggetto e quella fenomenica percepita, riassunta come:
Stefano D'Amico, Tecniche della rappresentazione, Università di Macerata
7a Presenza dell'oggetto fisico in assenza dell'oggetto fenomenico: pur in presenza di un oggetto fisico la percezione non registra fenomeni. Il caso più semplice è quello di oggetti fisici che si presentano al difuori delle bande percettive visive e acustiche, come nell'infrarosso, ultravioletto o ultrasuoni. Nella percezione visiva altri esempi sono forniti dalle cosiddette figure nascoste o mascherate:
Bev Doolittle, The Forest has Eyes
Bev Doolittle, Spirit of the Grizly
Bev Doolittle, Pintos
Bev Doolittle, Camuflage
Michael Gardner, The Word
7b Presenza dell'oggetto fenomenico in assenza dell'oggetto fisico: presenza fenomenica in assenza di oggetti fisici. Oltre a esperienze come il silenzio e il buio il classico esempio è il triangolo di Kanizsa:
dove si percepiscono due triangoli equilateri bianchi sovrapposti, anche se nessuno dei due è effettivamente disegnato.
Wassily Kandinsky, Blue, 1927, MoMA - Museum of Modern Art, New York
Wassily Kandinsky, Macchia Nera I, 1912, The Russian Museum, St Petersburg
gestalTao II: destino - pregnanza - esperienza

Tao al femminile

Domenico Ghirlandaio, Natività della Beata Vergine Maria, 1485 - 1490
Cappella Tornabuoni, Santa Maria Novella, Firenze
Domenico Ghirlandaio, Nascita di San Giovanni Battista, 1485 - 1490
Cappella Tornabuoni, Santa Maria Novella, Firenze

martedì 17 settembre 2013

il Te del Tao: LX - STARE NELLA DIGNITÀ REGALE


LX - STARE NELLA DIGNITÀ REGALE

Governare un gran regno
è come friggere pesciolini minuti.
Quando si sovrintende al mondo con il Tao
i
mani non mostrano la potenza loro.
Non che i mani non abbiano potenza
ma la potenza loro non nuoce agli uomini,
non che la potenza loro non nuoccia agli uomini
ma il santo non nuoce agli uomini.
Questi due non si nuocciono fra loro,
per questo le virtù loro insieme confluiscono.

Tao a benzina


Non è che uno va a un concerto dei Metallica e
chiede a quegli stronzi di abbassare il volume.

Quentin Tarantino

La Domiziana è una strada vollente, di fianco tiene ancora i campi e pure la gente che li zappa, e in mezzo alle macchine che fujono trovi le negre. Madonne pittate che aspettano ai loro Giuseppe sotto oleandri che puzzano come arbremagic scaduti. La compagnia ce la fa la munnezza, a quelle che vanno bene, alle altre ci sta la terra che le macchine aizano, e loro spaparanzate cosce all’aria, assettate sopra i materassi sguarrati o ’ncoppa ’e bidoni cappottati, sotto i piedi si annascuano buste di plastica coi nomi dei supermercati di qua attorno, dentro ci stanno i plasmon o i pavesini e l’acqua Tenerella, dentro i tubolari dei cartelli pubblicitari (che mmò ci sta quella faccia di cazzo di Tommaso Cozzolino, candidato all’Europa, isso che manco è mai andato a Milano) loro ci appizzano, come le formiche, i preservativi, e se dove stanno assettate il sole le appiccia, allora araprono un ombrello colorato che certe volte mi parono davvero delle madame, che poi quando passo piano e le guardo in faccia mi fanno le moine, ma io ’o saccio che si cacano sotto, si mettono appaura che i clienti non le vedono e non se le chiavano e allora quelle stronze si sbracciano. Tengono le facce dipinte a carnevale, fanno una miscata di colore che pare che si sono sputate in faccia senza specchio, si inguacchiano l’uocchi di certi blu che manco i lampeggianti degli sbirri, le vocche a cirasa, la farina arriva fino alle recchie e in capo si mettono le parrucche bionde, che è come se alluccassero Nui vulimmo esse come a vui! Tengono certi pantacollant, che tu dici Ma dove cazzo li pigliano? E spesso tengono pure certi sguarri che ci vedi il culo e pure la fessa, poi si arravogliano le magliette e se le azzeccano alle zizze e pare che si stanno pe’ scassare. Ce ne stanno di tutti i tipi: ’a piccirella bucchina, ’a chiattona a furgoncino, certe stennecchione che ti mettono il culo in faccia, certe che potessero pure fare le buttafuori, e nessuna è brutta overamente. Chesta è la Domiziana, una madre di carne, cinquanta chilometri di via regina: da una parte le negre, dall’ata le russe, che so’ scornose però la coscia te la fanno vedere, vogliono farti capire che tengono la dignità, ma quale dignità? Sempre il pesce prendete. I posti dove si mettono si chiamano gioint e si affittano. Invece loro, ’e guaglione, sono di proprietà di una maman che può stare a Lagos o pure a Castelvolturno. Tra ’e maman e la mafia nigeriana ci sta un patto di fiducia, che nun è quello che tengono i nigeriani con la camorra, che è una specie di appalto. Loro, negre e russe, arrivano qua in aereo, poi le schiaffano in mezzo alla strada. Già sanno quello che devono fare, devono pigliare il pesce, ma quello che non sanno è che schiatteranno qua, che le vattono, le scippano e le jettano pure sotto mentre fujono dagli sbirri o dalle mazzate. Parecchie di loro si sentono sicure perché dicono che si sono fatte lo juju di difesa, ma è ’na strunzata. Altre si appaurano proprio della magia e degli stregoni e si ammutano. Campano tutte con la maman che le schiatta in corpo e le porta a messa non per scrupolo ma perché il prete pentecostale di questo cazzo (che sicuro se le alliscia anche) ci lava le cape con le storielle e quelle si ammoccano tutto. I negri, invece, si squagliano la giornata a fare i moschilli della camorra. Quelli che proprio si accirono di fatica stanno nella Devils Strit, ’na via chiena di fossi, con le officine che si magnano auto e camion arrubbati, altro che Fiat di Pomigliano, e poi ci stanno le connecscion aus, non mi chiedete che cazzo significa, so che lì ti puoi abboffare delle schifezze che si magnano loro, accattare le sigarette o quella munnezza di film che fanno in Africa. Se torni da quel lato e non ti hanno schiaffato una catena in canno, ti pensi che tieni le allucinazioni, perché nell’Euronics di fronte ci sta la chiesa pentecostale e se è un giorno di festa ci trovi le femmine e i maschi che miscati alluccano ’a gloria. La cosa bella (e se uno la racconta non lo credono) è che a loro ci piace di pigliare il pesce, e ti dicono che è un lavoro, e pure si pulezzano dopo che hanno chiavato, fanno le perfettine che manco le signore di Capua. Devono apparare il debito, e poi diventano maman, comandano, e si mettono a triccheballare, fanno pure i figli. Dopo vi racconto la storia di Giovanni Campana, che dalla Fiat di Pomigliano (e mmò ci vuole) andò a fare il re di Lagos e ora è tornato e si chiava solo quelle di sedici anni, e lo chiamano ’o cavatappi. Le negre si uccidono di pesce dalla mattina alle sette fino alla sera alle sette, e dopo queste stronze si mettono pure a pazziare e si chiavano i neri, fanno le fidanzate, vanno a accattarsi i panni buoni e si vestono e si mettono a zompare con quella musica di cazzo che a me mi fa venire la mosceria. Che poi quando le vedi fuori dalla strada ti fanno la faccia storta e ti vorrebbero pure pisciare in mano, e i cornuti che stanno con loro ti alluccano nelle recchie e fanno i siciliani, ma poi, domani, le stesse te le puoi chiavare per venti euro e non alluccano più.

giovedì 12 settembre 2013

Stress (7 di Bastoni)


Quante persone conosci che, proprio in un periodo nel quale sono colme di lavoro, piene di una marea di progetti, quando hanno troppe cose in ballo, si sono d'improvviso prese l'influenza, oppure sono inciampate e finite con le ossa rotte? Esattamente questa forma di "cattivo tempismo" è ciò che la scimmietta con in mano uno spillo sta per imporre all'uomo-orchestrina qui raffigurato! La qualità di stress qui raffigurata fa visita a tutti ogni tanto, ma i perfezionisti sono i più vulnerabili. Siamo noi stessi a crearla, grazie all'idea che senza di noi non accadrebbe nulla - soprattutto nel modo in cui vorremmo noi! Ebbene, cosa ti fa pensare di essere tanto speciale? Pensi forse che il sole non sorgerà domattina se non sarai tu a dare la sveglia? Vai a fare una passeggiata, compra dei fiori, organizza una cena all'italiana - qualsiasi cosa 'senza importanza' andrà bene. Semplicemente mettiti fuori dalla portata di quella scimmietta!

Tutte le mete private sono nevrotiche. L'uomo essenziale arriva a comprendere, a sentire questo: "Io non sono separato dal Tutto, e non è necessario cercare forsennatamente un qualsiasi destino personale. Le cose accadono, il mondo si muove - chiamalo Dio... Egli sta operando. E le cose accadono in base a una propria armonia. Non è necessario che lotti o che mi sforzi; non è necessario che lotti per alcunché. Posso rilassarmi ed essere". L'uomo essenziale non è qualcuno che 'fa'. L'uomo accidentale 'fa', e di conseguenza è in ansia, è teso, stressato, angosciato, continuamente seduto su un vulcano. Il vulcano può eruttare in qualsiasi momento, poiché quest'uomo vive in un mondo di incertezze, e crede di essere sicuro e certo. Questo crea tensione nel suo essere: in cuor suo sa che nulla è certo.

Tao ben preso che vale


BRUTO

No, Cassio, no; tu, nobile Romano,

non pensare che Bruto

possa giammai andare a Roma in ceppi.

Troppo grande è il suo animo.

Ma questo giorno deve completare

l’opra iniziata con gl’idi di marzo;

e se ci rivedremo, non lo so.

Perciò diciamoci per sempre addio:

e tu sempre, e per sempre, Cassio,vale!

Se ci rincontreremo,

ah, sarà allora con un bel sorriso!

Se no, questo congedo fu ben preso.

CASSIO

E tu sempre e per sempre vale, Bruto!

Se ci rincontreremo,

sarà sicuramente per sorriderci;

se no, hai detto bene,

questo nostro commiato fu ben preso.

Holy Trinity Churchyard, Stratford-upon-Avon, Stratford-on-Avon District, Warwickshire, England