Chaoscope: magnetic field |
10. Questo però ci conduce a riconoscere una più complessa forma di gioco; quel gioco cioè che non viene costruito sulla premessa 'Questo è gioco', ma piuttosto intorno alla domanda: 'Questo è gioco?'; e questo tipo d'interazione ha anch' esso le sue forme rituali, per esempio nei tormenti dell'iniziazione.
11 Il paradosso è doppiamente presente nei segnali che vengono scambiati nel contesto di gioco, fantasia, minaccia, ecc. Non solo il mordicchiare giocoso non denota ciò che denoterebbe il morso, per cui esso sta; ma, per di più, il morso stesso è finto. Non solo gli animali che giocano non vogliono affatto dire ciò che dicono; ma, inoltre, essi comunicano di solito su qualcosa che non esiste. A livello umano ciò conduce a un'ampia varietà di complicazioni e di inversioni nei campi del gioco, della fantasia e dell'arte. Prestigiatori e pittori di trompe-l'ceil si studiano di acquisire un virtuosismo che ha il suo premio solo quando lo spettatore, accortosi di essere stato ingannato, è costretto a sorridere o a stupirsi dell'abilità dell'illusionista. I cineasti di Hollywood spendono milioni di dollari per accrescere il realismo di un'ombra. Altri artisti, forse con più realismo, sostengono che l'arte debba essere non-rappresentativa; e i giocatori di poker raggiungono uno strano realismo da drogati identificando i gettoni della posta coi soldi. Tuttavia sostengono che il perdente deve accettare la sua perdita come parte del gioco.
Infine, nella zona crepuscolare in cui s'incontrano e si sovrappongono arte, magia e religione, gli esseri umani hanno sviluppato la «metafora che è detta in verità», la bandiera per la cui salvezza uomini moriranno, e il sacramento, che è sentito come qualcosa di più di «un segno esterno e visibile, che ci viene dato». Si può qui riconoscere un tentativo di negare la differenza fra mappa e territorio, e di retrocedere all'assoluta innocenza della comunicazione effettuata con puri segni di umore.
(A Theory of Play and Fantasy, 1954) - 7-8-9
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