mercoledì 12 dicembre 2012

il Tao della programmazione: Libro 2 - Gli Antichi Maestri

Geoffrey James, 1987
Libro 2 - Gli Antichi Maestri

Così parlò il maestro programmatore:

"Dopo tre giorni senza programmare, la vita diventa priva di significato."

2.1

Gli antichi programmatori erano misteriosi e profondi. Non possiamo sondare i loro pensieri, così tutto quello che possiamo fare è descrivere il loro aspetto.

Attenti, come una volpe che attraversa un corso d'acqua. All'erta, come un generale nel campo di battaglia.

Gentili, come un'albergatrice che saluta i suoi ospiti. Semplici, come blocchi di legno non lavorato. Opachi, come pozze nere in caverne buie.

Chi può rivelare i segreti del loro cuore e della loro mente?

La risposta esiste solo nel Tao.

2.2

Il Grande Maestro Turing una volta sognò di essere una macchina. Quando si svegliò esclamò:

"Non so se sono Turing che sogna di essere una macchina, o una macchina che sogna di essere Turing!"

2.3

Un programmatore di una grossa ditta di software andò a una conferenza e poi tornò per fare rapporto al suo manager, dicendo: "Che razza di programmatori lavorano per le altre ditte? Si comportavano male e non erano interessati al loro aspetto. Avevano i capelli lunghi e non curati e indossavano abiti vecchi e stropicciati. Hanno rovinato la sala degli ospiti, e facevano rumori maleducati durante la mia presentazione."

Il manager disse: "Non avrei mai dovuto mandarti alla conferenza. Quei programmatori vivono oltre il mondo fisico. Considerano la vita assurda, una coincidenza accidentale. Vanno e vengono senza conoscere limitazioni. Senza preoccupazioni, vivono solo per i loro programmi. Perchè dovrebbero preoccuparsi delle convenzioni sociali?"

"Sono vivi all'interno del Tao."

2.4

Un novizio chiese al Maestro: "Qui c'è un programmatore che non organizza, documenta nè testa i suoi programmi. Eppure tutti quelli che lo conoscono lo considerano uno dei migliori programmatori del mondo. Perchè?"

Il Maestro rispose: "Quel programmatore padroneggia il Tao. E' andato oltre la necessità di organizzazione; non si arrabbia quando il sistema va in crash, ma accetta l'universo senza preoccupazione. E' andato oltre la necessità di documentazione; non si preoccupa più se qualcun altro vede il suo codice. E' andato oltre la necessità di testare i suoi programmi; ognuno di essi è perfetto in sè stesso, sereno ed elegante, il loro scopo è palese. E' veramente penetrato nel mistero del Tao."

Il Tao della Programmazione: Libro 1

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