Geoffrey James, 1987 |
Libro 2 - Gli Antichi Maestri
Così parlò il maestro programmatore:
"Dopo tre giorni senza programmare, la vita diventa priva di significato."
2.1
Gli antichi programmatori erano misteriosi e profondi. Non possiamo sondare i loro pensieri, così tutto quello che possiamo fare è descrivere il loro aspetto.
Attenti, come una volpe che attraversa un corso d'acqua. All'erta, come un generale nel campo di battaglia.
Gentili, come un'albergatrice che saluta i suoi ospiti. Semplici, come blocchi di legno non lavorato. Opachi, come pozze nere in caverne buie.
Chi può rivelare i segreti del loro cuore e della loro mente?
La risposta esiste solo nel Tao.
2.2
Il Grande Maestro Turing una volta sognò di essere una macchina. Quando si svegliò esclamò:
"Non so se sono Turing che sogna di essere una macchina, o una macchina che sogna di essere Turing!"
2.3
Un programmatore di una grossa ditta di software andò a una conferenza e poi tornò per fare rapporto al suo manager, dicendo: "Che razza di programmatori lavorano per le altre ditte? Si comportavano male e non erano interessati al loro aspetto. Avevano i capelli lunghi e non curati e indossavano abiti vecchi e stropicciati. Hanno rovinato la sala degli ospiti, e facevano rumori maleducati durante la mia presentazione."
Il manager disse: "Non avrei mai dovuto mandarti alla conferenza. Quei programmatori vivono oltre il mondo fisico. Considerano la vita assurda, una coincidenza accidentale. Vanno e vengono senza conoscere limitazioni. Senza preoccupazioni, vivono solo per i loro programmi. Perchè dovrebbero preoccuparsi delle convenzioni sociali?"
"Sono vivi all'interno del Tao."
2.4
Un novizio chiese al Maestro: "Qui c'è un programmatore che non organizza, documenta nè testa i suoi programmi. Eppure tutti quelli che lo conoscono lo considerano uno dei migliori programmatori del mondo. Perchè?"
Il Maestro rispose: "Quel programmatore padroneggia il Tao. E' andato oltre la necessità di organizzazione; non si arrabbia quando il sistema va in crash, ma accetta l'universo senza preoccupazione. E' andato oltre la necessità di documentazione; non si preoccupa più se qualcun altro vede il suo codice. E' andato oltre la necessità di testare i suoi programmi; ognuno di essi è perfetto in sè stesso, sereno ed elegante, il loro scopo è palese. E' veramente penetrato nel mistero del Tao."
Il Tao della Programmazione: Libro 1
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