Karakorum 2 (K2), 8.611 m., North Face, Tibet |
«Come può dirvi chiunque, non sono un tipo molto gradevole. Non so nemmeno cosa voglia dire. Ho sempre ammirato i cattivi, i fuorilegge, i figli di puttana. Non mi piacciono gli uomini perfettamente rasati, con la cravatta e un buon lavoro. Mi piacciono gli uomini disperati, con i denti rotti, il cervello a pezzi e una vita da schifo. Sono loro che mi interessano. Sono pieni di sorprese. Ho anche un debole per le donnacce, quelle che si ubriacano e bestemmiano, che hanno le calze molli e il trucco sbavato. Mi interessano più i pervertiti dei santi. Mi rilasso con gli scoppiati perché anch'io sono uno scoppiato. Non mi vanno le leggi, la morale, la religione, le regole. Non mi va di essere plasmato dalla società».
Everest, 8.848 m., North Face and Rongbuk Monastery, Tibet |
Harry era appena sceso dal merci e stava camminando lungo l’Alameda verso il locale di Pedro per prendersi una tazza di caffè da cinque centesimi. Era mattina presto, ma lui si ricordava che di solito aprivano alle cinque. Da Pedro, per cinque centesimi , si poteva starsene seduti anche un paio d’ore. Si poteva riflettere. Si poteva pensare a dove uno aveva sbagliato o dove invece ci aveva azzeccato.
Il bar era aperto. La ragazza messicana che gli portò il caffè lo guardò come si guarda un essere umano. I poveri conoscevano la vita. Una brava ragazza. Bè, più o meno. Le donne erano tutte delle piantagrane. E comunque ,di guai era pieno il mondo. Si ricordò di una massima che aveva sentito da qualche parte: la vita non è che un mucchio di guai.
Harry si sedette a uno dei vecchi tavoli. Il caffè era buono. Aveva trent’otto anni ed era un uomo finito. Sorseggiò il caffè e si mise a pensare a dove aveva sbagliato e dove ci aveva azzeccato. Si era semplicemente stufato… del mondo delle assicurazioni, degli uffici angusti con gli alti tramezzi di vetro, dei clienti. Si era stufato di tradire sua moglie, di palpare le segretarie nell’ascensore o nei corridoi. Si era stufato delle feste di Natale e quelle di Capodanno e dei compleanni, e delle rate della macchina nuova e di quelle dei mobili, delle bollette della luce, del gas, dell’acqua, di tutto quello stillicidio di necessità che lo dissanguava.
Si era stufato e aveva mollato, tutto qui. Il divorzio era arrivato presto, e poco dopo lui si era trovato fuori. Non aveva niente e aveva scoperto che anche non avere niente creava un mucchio di problemi. Era un altro tipo di fardello. Se solo ci fosse stata una via di mezzo. A quanto pareva un uomo aveva solo un’alternativa, vivere una vita frenetica o diventare un barbone.
Il bar era aperto. La ragazza messicana che gli portò il caffè lo guardò come si guarda un essere umano. I poveri conoscevano la vita. Una brava ragazza. Bè, più o meno. Le donne erano tutte delle piantagrane. E comunque ,di guai era pieno il mondo. Si ricordò di una massima che aveva sentito da qualche parte: la vita non è che un mucchio di guai.
Harry si sedette a uno dei vecchi tavoli. Il caffè era buono. Aveva trent’otto anni ed era un uomo finito. Sorseggiò il caffè e si mise a pensare a dove aveva sbagliato e dove ci aveva azzeccato. Si era semplicemente stufato… del mondo delle assicurazioni, degli uffici angusti con gli alti tramezzi di vetro, dei clienti. Si era stufato di tradire sua moglie, di palpare le segretarie nell’ascensore o nei corridoi. Si era stufato delle feste di Natale e quelle di Capodanno e dei compleanni, e delle rate della macchina nuova e di quelle dei mobili, delle bollette della luce, del gas, dell’acqua, di tutto quello stillicidio di necessità che lo dissanguava.
Si era stufato e aveva mollato, tutto qui. Il divorzio era arrivato presto, e poco dopo lui si era trovato fuori. Non aveva niente e aveva scoperto che anche non avere niente creava un mucchio di problemi. Era un altro tipo di fardello. Se solo ci fosse stata una via di mezzo. A quanto pareva un uomo aveva solo un’alternativa, vivere una vita frenetica o diventare un barbone.
Eiger, 3.970 m., North Face, CH |
Nessun commento:
Posta un commento