«Nella seconda metà dell' esistenza rimane vivo solo chi, con la vita, vuole morire.
Perché ciò che accade nell'ora segreta del mezzogiorno della vita è l'inversione della parabola, è la nascita della morte.
La vita dopo quell'ora non significa più ascesa, sviluppo, aumento, esaltazione vitale ma morte, dato che il suo scopo è la fine.
Disconoscere la propria età significa ribellarsi alla propria fine. Entrambi sono un non voler vivere: giacchè non voler vivere e non voler morire sono la stessa cosa. Divenire e passare appartengono alla medesima curva.»
(Anima e Morte)
La casa di Jung a Bollingen, lago di Zurigo, da lui stesso progettata e costruita. |
Iscrizione su pietra in latino a Bollingen |
"Orphanus sum, solus tamen ubique reperior, unus sum sed mihi contrarius, iuvenis et senex simul, nec patrem nec matrem novi, quia levandus sum e profundo ad instar piscis, seu delabor a coelo quasi calculus albus, nemoribus montibusque inerro, in penitissimo autem hominem delitesco, mortalis in unumquodque caput, non tamen tangor temporum mutatione."
"Sono un orfano, solo; eppure mi trovo dovunque.
Sono Uno, ma opposto a me stesso.
Non ho conosciuto né padre né madre,
perché hanno dovuto trarmi dal profondo come un pesce.
O perché sono caduto dal cielo come una pietra bianca.
Vago per boschi e monti, ma sono nascosto nell’intimo dell’uomo.
Per tutti sono mortale, eppure il mutare dei tempi non mi tocca.”
Narra la leggenda che la sera del 5 giugno 1961, a 85 anni, Jung stappò una bottiglia del suo miglior vino.
Il giorno dopo morì serenamente nella sua casa sul lago a Bollingen, che aveva costruito e modificato con le sue mani.
Un'ora dopo la sua morte si scatenò una tempesta.
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