venerdì 11 gennaio 2013

il Cammino del Tao: consapevolezza e mente


  •                  La consapevolezza
  21.  La consapevolezza conduce alla vita eterna,
l'inconsapevolezza alla morte.
Chi si è risvegliato alla propria vera natura non muore.
L’inconsapevole vive come se fosse già morto.
  22.    Il saggio, colui che ha compreso,
trova la sua gioia nella consapevolezza,
trova la sua gioia
nel cammino tracciato dai Buddha.
  23.    Perciò medita con perseveranza
per raggiungere il nirvana,
la libertà ultima.
  24.    Perciò svegliati, osservati,
agisci con purezza e con attenzione
conformemente alla legge eterna
e la tua gloria crescerà.
  25.    Con la consapevolezza,
con la padronanza di sé,
il saggio si costruisce un'isola
che nessun diluvio può sommergere.
  26.     L’inconsapevole agisce distrattamente.
Il saggio invece custodisce la consapevolezza
come il suo tesoro più prezioso.
  27.     Perciò non lasciarti andare all'inerzia
e non lasciarti trascinare dai desideri.
Concentra la tua energia nella meditazione
e scopri la felicità più grande.
  28.     Squarciato il velo dell'inconsapevolezza,
dall'alto della torre della saggezza
il saggio contempla l'umanità sofferente
come chi dalla vetta di una montagna
guarda verso gli abitanti della pianura.
  29.     Attento fra i distratti,
desto fra i dormienti,
il saggio si stacca dalla massa
come un veloce cavallo da corsa.
  30.    Grazie alla consapevolezza
Indra è divenuto signore degli dei.
Sempre preziosa è la consapevolezza,
sempre rovinosa l'inconsapevolezza.
  31.    Perciò il bhikshu che ama la consapevolezza
e teme il sonno dell'inconsapevolezza
brucia ogni legame
con il fuoco della sua pratica.
  32.    Il bhikshu che ama la consapevolezza
e teme il sonno dell'inconsapevolezza
non può ricadere nell'illusione.
Ha trovato la via verso la liberazione.

  •           La mente
33.  Come il fabbro
raddrizza una freccia,
così il saggio governa i suoi pensieri,
per loro natura instabili, irrequieti
e difficili da controllare.
34.  I pensieri fremono e si dibattono
per sfuggire alla morte
come pesci tolti

alla loro dimora liquida
e gettati sulla terraferma.
35.  La padronanza della propria mente,
ribelle, capricciosa e vagabonda,
è la via verso la felicità.
36.  Il saggio osserva continuamente
i propri pensieri,
che sono sottili, elusivi ed erranti.
Questa è la via verso la felicità.
37.  Pensieri, incorporei ed erranti,
vagano lontano.
Raccoglili nella caverna del cuore
e liberati dalla schiavitù
del desiderio e della morte.
38.  Come può una mente agitata
comprendere la legge eterna?
Se la serenità della mente è turbata,
la saggezza non può manifestarsi.
39.  Il risvegliato,
colui la cui mente è serena
e ha trasceso il dilemma

del bene e del male,
è libero da ogni timore.
40.  Questo tuo corpo è fragile
come un vaso di coccio.
Fai della tua mente una fortezza
e combatti le tentazioni
con l'arma della saggezza.
41.  Ben presto questo corpo
giacerà sulla terra,
privo di coscienza,
inutile come un ceppo bruciato.
42.  Nessuno, neppure
il tuo peggior nemico
può nuocerti quanto una mente indisciplinata.
43.  Ma una mente disciplinata
è un'alleata preziosa.
Nessuno, né tua madre,

né tuo padre,
né i tuoi amici,
può esserti di altrettanto aiuto.


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