Le successive metastrutture esaminate da Tyler Volk e Jeff Bloom sono le olarchie, un termine coniato da Arthur Koestler in The Ghost in theMachine del 1967, formato dalla combinazione dei termini greci, "holos" che significa "l'intero", e il termine "gerarchia". Si tratta di una struttura gerarchica organizzata di unità o entità complesse denominate "Oloni" e "Clononi", elementi che sono sia delle parti del sistema sia un "tutto", utili per la descrizione di sistemi altamente complessi. Un sistema o organizzazione che presenta nella sua struttura (o meta-struttura) delle olarchie è detto anche olonomico o olonico.
Background
A holarchy is a nested system of layers in which the units (wholes) within one layer are parts for the wholes in the next larger, encompassing layer. Holarchic layers can be used to describe certain types of social, political, and institutional organizations, as well as structures in science and other disciplines. In holarchies the wholes at each level have particular kinds of relationships with the other wholes on that same level, and these relationships change as we move up the nested layers from physics to organisms to social systems. The relationships between layers in holarchies tend to be ambiguous and more difficult to describe.
Examples
- In science: rose flowers, the Earth and atmosphere, atoms, bodies of organisms, holarchic layers of complexity in organisms (from DNA/RNA components to the whole), solar system, galaxies, etc.
- In architecture and design: some building and community designs, etc.
- In art: forms as depicted, etc.
- In social sciences: communities (as described by Jean Lave and Etienne Wenger), many tribal societies, democracy in its purest form, etc.
- In other senses: mandalas, apprenticeships, etc.
© copyright 2012 Marshall Clemens - Idiagram |
L’olarchia ha due caratteristiche fondamentali: è un’entità ben identificabile, separabile dal resto del sistema e con una precisa identità; è parte di un sistema complessivo - un sovrasistema - senza il quale non è in grado di operare e da cui trae, almeno in parte, obiettivi di azione e vincoli di comportamento, e può a sua volta essere formato da parti più elementari. A partire da tale significato, il termine si è diffuso, ad esempio tra i progettisti di sistemi di produzione manifatturiera, per indicare entità di tali sistemi con significative caratteristiche di autonomia. Insieme si è diffuso l’uso di alcuni suoi derivati, quali: olarchia (holarchy), sistema di oloni in grado di cooperare per il raggiungimento di un obiettivo; olonomia (holonomy), quando un’entità di un sistema organizzato mostra attributi olonici; sistema olonico, sistema basato sugli oloni, in grado di prendere decisioni e attuarle interagendo con gli altri elementi del sistema su base negoziale. I filoni collegati a questa terminologia nell'ingegneria gestionale sono spesso indicati anche come holonic manufacturing systems (HMS), intelligent manufacturing systems (IMS), autonomous agent systems basati su agenti intelligenti, multi-agent systems, distributed production systems. Un ulteriore esempio nelle scienze cognitive è la Holonomic Brain Theory, sviluppata da Karl Pribram e inizialmente creata in collaborazione con David Bohm.
Esempio di evoluzione di una organizzazione olonica in strutture olarchiche sempre più complesse. |
Esempio di organizzazione olonica di comunità rappresentata come mappa strategica: Lawrence Boys and Girls Club © copyright 2012 Marshall Clemens - Idiagram |
Modello di sistema complesso adattativo. L'evoluzione del sistema dai componenti iniziali a quelli finali, da sinistra a destra, è governato da un sistema di regole centrali strutturato come olarchia. © copyright 2012 Marshall Clemens - Idiagram - NECSI |
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