giovedì 13 ottobre 2011

la Mente immanente del Tao


The cybernetic epistemology ... would suggest a new approach. The individual mind is immanent but not only in the body. It is immanent also in pathways and messages outside the body; and there is a larger Mind of which the individual mind is only a sub-system. This larger Mind is comparable to God and is perhaps what some people mean by "God," but it is still immanent in the total interconnected social system and planetary ecology.
Freudian psychology expanded the concept of mind in-wards to include the whole communication system within the body—the autonomic, the habitual, and the vast range of unconscious process. What I am saying expands mind out-wards. And both of these changes reduce the scope of the conscious self. A certain humility becomes appropriate, tempered by the dignity or joy of being part of something much bigger. A part — if you will— of God.
If you put God outside and set him vis-à-vis his creation and if you have the idea that you are created in his image, you will logically and naturally see yourself as outside and against the things around you. And as you arrogate all mind to yourself, you will see the world around you as mindless and therefore not entitled to moral or ethical consideration. The environment will seem to be yours to exploit. Your survival unit will be you and your folks or conspecifics against the environment of other social units, other races and the brutes and vegetables.
If this is your estimate of your relation to nature and you have an advanced technology, your likelihood of survival will be that of a snowball in hell. You will die either of the toxic by-products of your own hate, or, simply, of over-population and overgrazing. The raw materials of the world are finite.
 
"Form, Substance, and Difference", January 9, 1970
 












L'epistemologia cibernetica ... suggerisce un nuovo approccio. La mente individuale è immanente, ma non solo nel corpo. E immanente anche in canali e messaggi esterni al corpo, e vi è una Mente più vasta di cui la mente individuale è solo un sotto-sistema. Questa Mente più vasta è paragonabile a Dio ed è forse ciò che alcuni intendono per "Dio", ma essa è ancora immanente nel sistema sociale totale interconnesso e nelll'ecologia planetaria.
La psicologia Freudiana ha ampliato il concetto di mente verso l'interno (in reparti) per includere l'intero sistema di comunicazione entro il corpo-l'autonomo, l'abituale, e la vasta gamma di processi inconsci. Quello che sto dicendo dilata la mente all'esterno  (fuori reparti). E tutti e due questi cambiamenti riducono l'ambito dell'io conscio. Una certa umiltà diventa opportuna, temperata dalla dignità o dalla gioia di essere parte di qualcosa di molto più grande. Una parte - se volete - di Dio.
Se ponete Dio all'esterno e lo mettete vis-à-vis alla sua creazione e se avete l'idea che siete creati in sua immagine, vedrete logicamente e naturalmente voi stessi come fuori e contro le cose che vi circondano. E come vi arrogate tutta la mente a voi stessi, vedrete il mondo intorno a voi come irragionevole (senza mente) e quindi senza diritto ad una considerazione morale o etica. L'ambiente vi sembrerà essere vostro da sfruttare. La vostra unità di sopravvivenza sarete voi e la vostra gente o conspecifici contro l'ambiente di altre unità sociali, altre razze e gli animali e le piante.
Se questa è la vostra valutazione del vostro rapporto con la natura e disponete di una tecnologia avanzata, la vostra probabilità di sopravvivenza è quella di una palla di neve all'inferno. Morirete a causa dei sottoprodotti tossici del vostro odio, o, semplicemente, di sovra-popolazione e sfruttamento eccessivo. Le materie prime del mondo sono limitate.
 
"Forma, Sostanza e Differenza", 9 Gennaio 1970














Uno dei maggiori contributi epistemologici di Bateson è l'idea, diametralmente opposta a quella dell'Intelligenza Artificiale, che la mente non è racchiusa solo nell'individuo ma è parte di un processo più vasto che coinvolge l'ambiente in cui vive. Un sistema che contenga anche un solo elemento che soddisfi i criteri del processo mentale lo trasforma in uno con processi mentali, e quindi diventa un sistema complesso.
Un esempio è quello del più semplice sistema elettrico possibile: un interruttore che collega una lampadina con la rete elettrica. Il sistema è completamente deterministico ed ha due stati stabili per un tempo indefinito: interruttore aperto (OFF) - lampadina spenta, interruttore chiuso (ON) - lampadina accesa. I due stati si possono concepire come le condizioni di esistenza/non-esistenza del sistema; se l'interrutore è OFF il circuito, dal punto di vista elettrico, non esiste; se è ON allora esiste come semplice circuito che connette direttamente la lampadina alla rete.
Se si include la transizione tra questi due stati allora - necessariamente - si deve considerare che "qualcuno" ha premuto l'interrutore, per cui si deve comprendere una persona, e questo sistema più vasto ha caratteristiche mentali, anche se solo del tipo "è buio, accendo la luce".
Un esempio poco più complicato (spesso usato da Bateson) è quello che comprende un termostato (un interruttore comandato dalla temperatura) che agisce su un sistema di riscaldamento/raffreddamento dell'ambiente. Se la temperatura ambiente rimane all'interno di una fascia di tolleranza rispetto alla temperatura impostata il termostato rimane OFF e il sistema è spento. Se esce da questa fascia il termostato diventa ON e fà entrare in funzione il sistema per riportare la temperatura entro la tolleranza. Questo è un esempio tipico di un sistema a retroazione completamente automatico, che ha come conseguenza (e scopo) la stabilizzazione della temperatura ambiente. Ad un livello superiore però "qualcuno" ha impostato la temperatura del termostato, effettuando una calibrazione del sistema, e questo sistema più ampio ha caratteristiche mentali, anche se solo del tipo "Ho freddo, accendo il riscaldamento". Questo "qualcuno" ha inoltre una sua propria calibrazione della temperatura per stabilire quando è caldo o freddo, stabilendo una meta-retroazione ed una meta-calibrazione che trasforma il sistema totale in uno complesso di seconda cibernetica.

Di fatto, a meno che siamo eremiti nell'Himalaya, quasi tutto ciò che ci circonda ha caratteristiche mentali: la sedia su cui sediamo, i vestiti che indossiamo, il tavolo su cui ci appoggiamo, il monitor che guardiamo, la stanza in cui siamo, l'edificio a cui appartiene la stanza, gli altri edifici che vediamo dalla finestra (e la finestra stessa), il flusso di traffico nella strada sono, più che "cose", il risultato o parte di processi mentali.
Inoltre, da tempo, vi è (per chi l'accetta) un traslazione di significato per cui una "cosa" non è più "solo" quello che è ma rappresenta un'altra "cosa": un veicolo con un motore a combustione interna ed un sistema di guida non è più "solo" un mezzo di trasporto ma uno status symbol del proprietario che rappresenta la sua (eventuale) "personalità", un liquido contenente (forse) acqua, anidride carbonica e altri ingredienti ignoti e brevettati non è più "solo" una bevanda (eventualmente) dissetante ma un mezzo per "essere felici con gli altri", un composto emulsionato chimico-alimentare di alginato di sodio, aromi artificiali e zuccheri mantenuto a bassa temperatura non è più solo (eventualmente) un alimento artificiale ma "una gioia", aggiungendo a processi mentali ulteriori meta-processi mentali.

annunciazione del Tao

il Te del Tao: XXIII - IL VUOTO NON-ESSERE


XXIII - IL VUOTO NON-ESSERE

Il parlar dell'Insonoro è spontaneità.
Per questo
un turbine di vento non dura una mattina,
un rovescio di pioggia non dura una giornata.
Chi opera queste cose?
Il Cielo e la Terra.
Se perfino il Cielo e la Terra non possono persistere
tanto più lo potrà l'uomo?
Perciò compi le tue imprese come il Tao.
Chi si dà al Tao s'immedesima col Tao,
chi si dà alla virtù s'immedesima con la virtù,
chi si dà alla perdita s'immedesima con la perdita.
Chi s'immedesima col Tao
nel Tao si rallegra d'ottenere,
chi s'immedesima con la virtù
nella virtù si rallegra d'ottenere,
chi s'immedesima con la perdita
nella perdita si rallegra d'ottenere.
Quando la sincerità vien meno
si ha l'insincerità.

martedì 11 ottobre 2011

le geo-metrie del Tao

Giotto di Bondone (1267-1337), Il Giudizio Universale, 1303-1305, Cappella degli Scrovegni, Padova


Tao complesso livello 4: il modello sistemico-relazionale del comportamento e dell'interazione umana

A partire dagli anni 50 fino a tutti i 70 lo studio del comportamento e dell'interazione umana ha subito un cambiamento logico paradigmatico rispetto ai modelli della psicologia classica utilizzati fino a quel momento.
Il salto di paradigma, iniziato negli Stati Uniti per opera di due gruppi di ricerca e successivamente continuato anche in Europa, è stato determinato da diversi fattori, tra i quali:
  • l'influenza del movimento di prima e seconda cibernetica, con l'applicazione della teoria dei sistemi e dell'informazione ad individui e gruppi di individui.
  • il riconoscimento che, a differenza dei modelli della psicologia classica esclusivamente individuali ed intrapsichici, il comportamento degli individui dipende dalle relazioni con gli altri e con l'ambiente, oltre che dalla sua storia personale e dalla sua struttura psicologica e psichica.
  • il riconoscimento che le modalità di studio ed intervento devono avere come fondamento il fatto che l'unico "osservabile" è il comportamento "esterno" dell'individuo, e non le sue funzioni psichiche "interne". La descrizione dell'individuo e di gruppi di individui in interazione dovrebbe essere quindi conforme con la teoria dei sistemi ed alla cibernetica,  modellizzandoli come "scatole nere" i cui processi interni sono - in linea di principio - inconoscibili, e di cui gli unici osservabili sono quelli "esterni" come il comportamento, il linguaggio, le modalità di definizione della relazione, le ridondanze di schemi comportamentali etc.
  • il passaggio da una descrizione ed epistemologia formulate sull'analogia con la fisica, utilizzante termini quali "forze intrapsichiche", "energia", "tensione" etc. ad una basata sui concetti di sistemi, processi, comunicazione, scambio di informazioni e retroazione.
  • una notevole influenza, almeno nelle due scuole statunitensi, fù dovuta al lavoro di Milton H. Erickson, riconosciuto come il maggior ipnoterapista dei tempi moderni, e allo studio delle sue tecniche di intervento.
L'analisi del comportamento nella psicologia classica è fondato su modelli strutturali intrapsichici della mente, dei quali l'Es Io Super-Io di Freud e Conscio-Inconscio Personale-Inconscio Collettivo di Jung sono tra i più celebri. Nel caso di comportamenti sintomatici o patologici le tecniche di analisi ed intervento di psicoterapia derivano dai modelli presi in considerazione, nei due casi specifici la psicoanalisi e la psicologia analitica.
Benchè i modelli intrapsichici abbiano una loro indubbia validità, ad esempio la fondamentale suddivisione conscio/inconscio, nella quale solo una minima parte dei processi psichici e mentali possono (e devono) essere presenti alla coscienza, il problema di collegare questi modelli "interni" e quindi - per definizione - non direttamente osservabili, con il complesso comportamento "esterno" dell'individuo è non scontato, se non in forme molto indirette quali l'interpretazione dei sogni, le associazioni libere etc. tipiche della psicologia freudiana e post-freudiana.

Quattro sono le scuole che, storicamente, hanno sviluppato il nuovo paradigma: due negli Stati Uniti, attive nello stesso luogo - Palo Alto - (in periodi sovrapposti, con alcuni membri comuni e addirittura condividendo per un certo periodo gli stessi locali di lavoro) e per questo conosciute entrambe (e spesso confuse l'un l'altra) come "Scuola di Palo Alto", due in Europa, una a Londra e l'altra a Milano, più una quinta da considerarsi "parallela" ed integrativa alle altre.
Queste scuole oltre al modello sistemico-relazionale dell'interazione e comunicazione umana hanno anche fondato, come applicazione, la cosidetta Terapia Familiare Sistemica, lo studio e l'intervento su gruppi familiari. 
Dal 1949 al 62 Gregory Bateson ottenne la qualifica di "etnologo" presso il Veterans Administration Hospital a Palo Alto dove (cit.) "ebbi la straordinaria libertà di poter studiare tutto ciò che mi pareva interessante". Nel 1953, a seguito di un contratto per studiare il ruolo dei paradossi dell’astrazione nella comunicazione, Bateson formò un gruppo che includeva Jay Haley, John Weakland e Bill Fry, a cui si aggiunse successivamente Don D. Jackson, fondatore nel 1959 del Mental Research Institute (MRI). Il Progetto Bateson si concentrò sullo studio della schizofrenia da un punto di vista antropologico e cibernetico, applicando la teoria dei tipi logici di Russell e Whitehead alla comunicazione umana, lavoro che portò nel 1956 al principale contributo del progetto: l'ipotesi del doppio legame per una teoria relazionale/comunicazionale della schizofrenia.

















  • La "Scuola di Palo Alto" di Paul Watzlawick presso il Mental Research Institute

Seguendo le orme intraprese dal gruppo di Bateson e con alcuni dei suoi membri Paul Watzlavick fondò nel 1966 insieme a Don D. Jackson e Richard Fisch il Brief Therapy Center presso l'MRI. Il gruppo comprendeva, oltre a Watzlavick (che si unì all'MRI nel 1960) Jackson e Fisch anche John Weakland (che proveniva dall'originario gruppo di Bateson) e Janet H. Beavin, oltre a contributi di diversi autori quali Carlos Sluski. La scuola divenne conosciuta internazionalmente pubblicando nel 1967 un classico sull'argomento, Pragmatics of Human Communication, che si può ritenere il testo fondatore del modello sistemico-relazionale.

 

  • Ronald D. Laing presso il Tavistock Institute a Londra
Un approccio originale al tema dei gruppi familiari, in particolare schizofrenogenici, influenzato ma non direttamente connesso al modello sistemico-relazionale, fu sviluppato dal 1964 da Ronald D. Laing presso il Tavistock Institute and Clinic a Londra.






















Laing, insieme a David Cooper, è riconosciuto come uno dei promotori dell'antipsichiatria negli anni 60, conosciuta in Italia per l'opera di Franco Basaglia.

  • La "Scuola di Milano" di Mara Selvini-Palazzoli
Nel 1967 la Prof.ssa Mara Selvini-Palazzoli, ispirandosi ai lavori delle due "Scuole di Palo Alto", fondò a Milano il Centro per lo Studio della Famiglia, formando un gruppo di ricerca composto da Luigi Boscolo, Gianfranco Cecchin e Giuliana Prata, divenuto internazionalmente conosciuto come "Scuola di Milano" o "Milan Approach".






















Il gruppo sviluppò un approccio originale al modello sistemico-relazionale ed alle tecniche di intervento, riassunto in Paradosso e Controparadosso del 1975, oltre ad essere stato tra i primi ad estendere il modello dalle famiglie anche ad organizzazioni.
  • La programmazione neuro-linguistica di Bandler e Grinder
Nel 1975 un matematico, Richard Bandler, e un linguista trasformazionale, John Grinder, studiarono le sedute di importanti psicoterapeuti, quali Erickson e Virginia Satir, al fine di individuare delle strutture linguistiche e comportamentali che spiegassero il loro straordinario successo terapeutico. L'assunto di fondo era che il comportamento umano, benchè estremamente complesso, avesse una struttura e fosse quindi modellizzabile. L'accento era posto su cosa il terapeuta "" piuttosto che su quello che dice, e tantomeno sulla sua formazione professionale, intendendo per "fare" l'insieme complesso di messaggi e meta-messaggi verbali e non-verbali che avvengono in una seduta terapeutica efficace.
Da queste osservazioni "sul campo" Bandler e Grinder derivarono una serie di modelli e di tecniche pragmatiche sia per il comportamento sia per l'"interno" della scatola nera rappresentante gli individui, contributo riconosciuto dagli stessi Erickson e Satir e da Gregory Bateson nella prefazione del libro che presentava i meta-modelli sviluppati, The Structure of Magic I: A Book About Language and Therapy, del 1975.




























L'insieme delle tecniche e dei (meta) modelli fu denominato Programmazione Neuro-Linguistica (PNL), e negli anni successivi fino ad oggi è stato ulteriormente ed ampiamente sviluppato.
Oltre ad aver subito numerose critiche da parte dell'establishment medico-psichiatrico la PNL dà l'impressione di occuparsi più del business dei prodotti commercializzati che porsi come autentico settore di studio e ricerca; tuttavia questo non toglie che i lavori originali fino al 1980-82 rappresentino un significativo contributo al modellamento del comportamento umano e della "scatola nera" individuale.

lunedì 10 ottobre 2011

Tao lunare



Solitudine (l'Eremita) - IX Major


Quando accanto a noi non c'è nessuna "persona che conti", possiamo o sentirci soli, oppure godere la libertà che la solitudine porta con sé. Quando non troviamo alcun sostegno tra gli altri per le verità che percepiamo profondamente dentro di noi, possiamo sentirci isolati e amareggiati, oppure celebrare il fatto che la nostra visione è salda a sufficienza da sopravvivere al potentissimo bisogno umano di essere approvati dalla famiglia, dagli amici o dai colleghi. Se in questo momento ti stai confrontando con una situazione simile, sii consapevole di come scegli di vedere la tua "solitudine" e assumiti la responsabilità per la scelta che hai fatto. L'umile figura di questa carta brilla di una luce che nasce dall'interno. Uno dei contributi più significativi di Gautama Buddha alla vita spirituale dell'umanità è stato quello di ribadire ai suoi discepoli: "Sii una luce per te stesso". In fin dei conti, ognuno di noi deve sviluppare dentro di sé la capacità di farsi la propria strada attraverso l'ignoto, senza alcun compagno, mappa o guida.

Quando sei solo, non è che sei solo, è che ti senti isolato - ed esiste un'incredibile differenza tra l'essere soli e il sentirsi isolati. Quando ti senti isolato, pensi all'altro, ne senti la mancanza: si tratta di una condizione negativa. Hai la sensazione che le cose andrebbero meglio, se l'altro fosse presente - un amico, la moglie, la madre, la persona amata, il marito. Sarebbe meglio se l'altro fosse presente, ma l'altro non c'è. Sentirsi isolati è frutto dell'assenza dell'altro. La solitudine è la presenza di se stessi: è un fenomeno estremamente positivo. È una presenza, una presenza che straripa. Sei così carico di presenza che puoi colmarne l'intero universo, e quindi non hai bisogno di nessuno.